Nel corso dell’anno…

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Nel corso dell’anno…
Nel corso dell’anno scolastico 2019 sono state accolte alcune classi delle scuole…
Costituzioni e Codici
Il primo e ineludibile punto di partenza è quello relativo alla formazione del cosiddetto Stato moderno e alla individuazione dei suoi elementi qualificanti. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, il dibattito storiografico ha contribuito a ridimensionare fortemente le categorie giuspubblicistiche nell’interpretazione delle dinamiche politiche delle società rinascimentali e…
Il primo e ineludibile punto di partenza è quello relativo alla formazione del cosiddetto Stato moderno e alla individuazione dei suoi elementi qualificanti. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, il dibattito storiografico ha contribuito a ridimensionare fortemente le categorie giuspubblicistiche nell’interpretazione delle dinamiche politiche delle società rinascimentali e d’antico regime. La tradizionale lettura oggettivante ed attualizzante dei processi di formazione dello Stato moderno ha lasciato il posto ad uno sguardo più problematico, aperto alla valorizzazione di una policentricità caratterizzante gli assetti politici e le realtà istituzionali dell’età moderna. Dopo la faticosa metabolizzazione delle ricerche di Otto Brunner, gli studiosi preferiscono ora parlare di Stato per ceti. Dar credito a questa ipotesi interpretativa costringe…
Il primo e ineludibile punto di partenza è quello relativo alla formazione del cosiddetto Stato moderno e alla individuazione dei suoi elementi qualificanti. A partire dagli anni Settanta del secolo scorso, il dibattito storiografico ha contribuito a ridimensionare fortemente le categorie giuspubblicistiche nell’interpretazione delle dinamiche politiche delle società rinascimentali e d’antico regime. La tradizionale lettura oggettivante ed attualizzante dei processi di formazione dello Stato moderno ha lasciato il posto ad uno sguardo più problematico, aperto alla valorizzazione di una policentricità caratterizzante gli assetti politici e le realtà istituzionali dell’età moderna. Dopo la faticosa metabolizzazione delle ricerche di Otto Brunner, gli studiosi preferiscono ora parlare di Stato per ceti. Dar credito a questa ipotesi interpretativa costringe però a sciogliere preliminarmente l’altro nodo che comunemente si accompagna al dibattito storiografico sullo Stato moderno: quello relativo alla natura centralistica di quel modello di Stato o, piuttosto, alla “assolutezza” dei poteri sovrani emergenti da quella costruzione a partire dal secolo XVI. È ovvio ritenere che lo Stato per ceti si atteggi a qualcosa di nettamente confliggente con l’identità dello Stato assoluto o, per meglio dire, con quelle qualità di fondo che finora all’etichetta di Stato assoluto era parso naturale associare. In realtà, le più aggiornate interpretazioni storiografiche, dopo aver contestato l’affidabilità di una caratterizzazione assolutista dello Stato moderno, fondato più che altro sulle costruzioni dei teorici della politica dei secoli XVI e XVII, hanno provveduto, più che a ripudiare la categoria dello Stato assoluto, a ridisegnarne le coordinate sulla base dei concreti rapporti giuridici operanti all’epoca. La “assolutezza” dello Stato o, più correttamente, della sovranità principesca appare oggi come un programma politico di trasformazione di alcuni tra i fondamenti del potere politico ereditati dal medioevo, programma che, in quanto tale, non va a sua volta – mi si scusi il calembour – assolutizzato, ma recepito nella sua più autentica natura, vale a dire come un deciso indirizzo di governo, costretto comunque a fare i…
I Vangeli
L’agnello di Dio
La figura dell’Agnello è al centro dell’Apocalisse e rappresenta il cuore della teologia cristiana, proprio perché è il richiamo simbolico al mistero pasquale di morte e risurrezione e, quindi, al grande evento della redenzione. La comunità liturgica cristiana, mentre celebra la domenica «giorno del Signore», contempla al centro del mistero…
La figura dell’Agnello è al centro dell’Apocalisse e rappresenta il cuore della teologia cristiana, proprio perché è il richiamo simbolico al mistero pasquale di morte e risurrezione e, quindi, al grande evento della redenzione. La comunità liturgica cristiana, mentre celebra la domenica «giorno del Signore», contempla al centro del mistero di Dio il Cristo risorto, colui che ha vinto morendo e rivela e comunica a tutta la terra la vita di Dio, cioè il suo Spirito.
L’origine di questa immagine è senza dubbio nell’Antico Testamento. In alcuni testi della tradizione giudaica l’agnello compare come simbolo del capo e del comandante, talvolta anche immagine del futuro Messia; ma, anche se l’Apocalisse stessa presenta l’Agnello come «pastore»…
La figura dell’Agnello è al centro dell’Apocalisse e rappresenta il cuore della teologia cristiana, proprio perché è il richiamo simbolico al mistero pasquale di morte e risurrezione e, quindi, al grande evento della redenzione. La comunità liturgica cristiana, mentre celebra la domenica «giorno del Signore», contempla al centro del mistero di Dio il Cristo risorto, colui che ha vinto morendo e rivela e comunica a tutta la terra la vita di Dio, cioè il suo Spirito.
L’origine di questa immagine è senza dubbio nell’Antico Testamento. In alcuni testi della tradizione giudaica l’agnello compare come simbolo del capo e del comandante, talvolta anche immagine del futuro Messia; ma, anche se l’Apocalisse stessa presenta l’Agnello come «pastore» (7, 17), «guida» (14, 1-5) e «combattente» (17,14), non sembra questo il significato principale da attribuire a tale simbolo. È decisamente più importante il riferimento sacrificale. Infatti, nella tradizione liturgica di Israele un agnello veniva sacrificato in diverse circostanze: nel rituale quotidiano chiamato tamid, nelle offerte per il perdono dei peccati, negli olocausti di consacrazione. Ma l’elemento più caratteristico è l’agnello pasquale, che non aveva un valore di espiazione, ma era il memoriale dell’uscita dall’Egitto (cfr. Es 12,1-27). Era comune nella prassi cristiana identificare il Cristo con l’agnello pasquale; come dimostra san Paolo: «Cristo nostra Pasqua è stato immolato» (1 Cor 5, 7). Nella morte in croce di Gesù, infatti, è stato visto il compimento dell’antica figura ed egli è inteso come il vero agnello, che determina l’esodo autentico, cioè il passaggio da questo mondo al Padre.
Già i profeti avevano notato un legame fra l’agnello e la condizione di alcune persone particolari. Geremia lo dice di se stesso: «Ero come agnello mansueto condotto al macello» (Ger 11, 19); ma soprattutto il Servo di Dio viene presentato in questo modo: «Maltrattato, si lasciò umiliare e non aprì la sua bocca; era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca» (Is 53, 7). La figura del Servo sofferente che libera dai peccati con la sua morte, può essere stata determinante nell’attribuire a Gesù Cristo il…

Paolo Boschetti

Luigi Manzini

Filippo Guicciardi

Giuseppe Campori
La filosofia è una teoria che, attraverso la mediazione giuridica, non può non essere prassi, e tendere a produrre ordine politico razionale.

Achille Tacoli

Aula del Collegio

Il tempo presente e altre catastrofi

Le nozze di Maria
Filosofia e teatro
Le Leggi da Platone, mise en espace- testi tratti da Platone: Critone, Le Leggi, Minosse, ERT − Emilia Romagna Teatro…

Studenti in cattedra
“Semel in anno…” diceva Seneca per ammettere, in una sola occasione dell’anno, qualche piccola trasgressione. Per gli studenti delle scuole…

Una comunità universitaria a misura di futuro
Ha avuto grande successo il Festival della Cultura Digitale Modena Smart Life organizzato dal Comune di Modena, che si è concluso ieri dopo…
Ha avuto grande successo il Festival della Cultura Digitale Modena Smart Life organizzato dal Comune di Modena, che si è concluso ieri dopo tre giornate ricche di iniziative.
Il Collegio ha partecipato da protagonista grazie alla partnership della Fondazione Collegio San Carlo di Modena con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
I Collegiali hanno avuto un ruolo decisivo nell’organizzazione delle attività ospitate nel palazzo di via San Carlo e nel centro storico. La preparazione dell’evento è stata una sfida: erano tante le attività da coordinare per garantirne il successo. Gli studenti del Collegio, come volontari, hanno collaborato con passione, entusiasmo e determinazione.
“Ho apprezzato molto il Festival Modena Smart Life perché ha dato la possibilità, anche a noi collegiali, di vivere intensamente l’evento”,…
Ha avuto grande successo il Festival della Cultura Digitale Modena Smart Life organizzato dal Comune di Modena, che si è concluso ieri dopo tre giornate ricche di iniziative.
Il Collegio ha partecipato da protagonista grazie alla partnership della Fondazione Collegio San Carlo di Modena con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.
I Collegiali hanno avuto un ruolo decisivo nell’organizzazione delle attività ospitate nel palazzo di via San Carlo e nel centro storico. La preparazione dell’evento è stata una sfida: erano tante le attività da coordinare per garantirne il successo. Gli studenti del Collegio, come volontari, hanno collaborato con passione, entusiasmo e determinazione.
“Ho apprezzato molto il Festival Modena Smart Life perché ha dato la possibilità, anche a noi collegiali, di vivere intensamente l’evento”, dice Gaetano, studente di Ingegneria meccanica, che prosegue: “quest’esperienza ci ha reso un gruppo ancor più coeso e determinato grazie al lavoro, all’organizzazione e ai sorrisi”.
Per Francesca, studentessa di Medicina, il Festival ha promosso “un confronto a 360 gradi su un tema sempre più centrale nella vita dell’uomo, che ha stuzzicato i più tradizionalisti e incuriosito chi nella tecnologia è nato. L’entusiasmo per il progresso è stato il filo conduttore di queste tre giornate intense”.
È stato particolarmente significativo il TEDxModena Salon #BeTheFuture tenutosi nella Chiesa San Carlo e dedicato al tema dell’educazione, che ha visto gli interventi di ben due relatori del Collegio San Carlo e di un terzo selezionato dalla Conferenza…

FilosoFare: l’esperienza dei corsisti
