““fino alle camerata…

Il mio passaggio segreto – 2
““fino alle camerata…
““fino alle camerata partendo dai corridoi, è illuminato da candele è pieno…
Verso una democrazia partecipativa
Il popolo degli umani
Il corpo della donna
Siamo stati abituati da Françoise Héritier a ragionare in termini di “differenza” tra maschile e femminile e di rappresentazioni culturali di tale diversità. L’autrice ritiene che questa distanza fra uomo e donna sia l'”ultimo limite” della riflessione umana e «che l’osservazione della differenza tra sessi sia alla base del pensiero,…
Siamo stati abituati da Françoise Héritier a ragionare in termini di “differenza” tra maschile e femminile e di rappresentazioni culturali di tale diversità. L’autrice ritiene che questa distanza fra uomo e donna sia l'”ultimo limite” della riflessione umana e «che l’osservazione della differenza tra sessi sia alla base del pensiero, sia tradizionale sia scientifico. Fin dalla nascita del pensiero infatti, la riflessione degli esseri umani non ha potuto dirigersi che su quanto era loro dato di osservare più da vicino, cioè il corpo e l’ambiente in cui il corpo è immerso». Il problema che Héritier individua è dunque relativo alla griglia interpretativa della diversità sessuale, stante che tutti i sistemi culturali hanno assunto e teorizzato…
Siamo stati abituati da Françoise Héritier a ragionare in termini di “differenza” tra maschile e femminile e di rappresentazioni culturali di tale diversità. L’autrice ritiene che questa distanza fra uomo e donna sia l'”ultimo limite” della riflessione umana e «che l’osservazione della differenza tra sessi sia alla base del pensiero, sia tradizionale sia scientifico. Fin dalla nascita del pensiero infatti, la riflessione degli esseri umani non ha potuto dirigersi che su quanto era loro dato di osservare più da vicino, cioè il corpo e l’ambiente in cui il corpo è immerso». Il problema che Héritier individua è dunque relativo alla griglia interpretativa della diversità sessuale, stante che tutti i sistemi culturali hanno assunto e teorizzato il binomio uomo-donna in modo enfatico e differenziante. Vanno innanzitutto prese in esame alcune grandi visioni del corpo. Esiste oggi una tendenza che fa del corpo, maschile e femminile, un campo intellettuale vasto, sul quale si esercitano teorie, ipotesi, poteri. Sempre più facilmente e massicciamente si impongono al corpo forme e sembianze “inventate” e divulgate attraverso canali e processi complessi. Il corpo è elaborato e messo a punto, non semplicemente fatto funzionare, custodito o reso coerente con la realtà in cui si trova. È un dominio aperto in cui possono entrare forzate necessità culturali, che non sempre corrispondono o soddisfano le esigenze fisiche. Il senso del corpo, alla fine, può dipendere dal tipo e dal grado di “interventi” (deformazioni, potenziamenti ed esaltazioni, modificazioni estremamente fantasiose) che ha subito. (…) Entro questo sfondo occorre ritornare al nesso che lega la biologia all’ideologia. Nei fatti fisici individuali, cioè nella biologia irripetibile di un soggetto, l’ideologia profana o religiosa trova spunti e terreni molto fertili. Sicuramente i principi culturali generali assumono forme rigide grazie all’esistenza certa e concreta di un corpo. In un sistema politico l’ideologia punta su appartenenze, progetti, fedeltà, capacità personali. Entro un sistema religioso, il valore della fisicità varia: il corpo infantile è differente da quello adulto, da quello defunto, da quello monacale o verginale. Alcuni corpi non sono su un piede di parità con altri, a causa di qualche carenza: il corpo imperfetto o…

Giuseppe Boccolari

Giuseppe Campori

Luigi Manzini

Carlo Forciroli
La domanda “che cos’è la città?” sorge in età moderna, quando la fisionomia dello spazio urbano muta tanto da risultare non interpretabile con le categorie tradizionali.

Gabardo Gabardi Brocchi

Mont Saint-Michel, primi del Novecento (lastra FSC)

Guerra e pace

Strumenti musicali e pagina coreografica
Filosofia e teatro
Il Sofista da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 30 novembre –…

1984. L’ultimo uomo d’Europa
L’Istituto d’Arte A. Venturi ha partecipato al workshop organizzato dalla Fondazione San Carlo di Modena presentando il cortometraggio 1984. L’ultimo…

Commemorazione di Ciro Menotti e Vincenzo Borelli – corteo da Piazza Roma ai resti delle forche
Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la…
Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.
Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via…
Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.
Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via del Castellaro, via Scudari per poi entrare in via Emilia e proseguire verso S. Agostino, giungendo infine agli spalti della Cittadella dove il direttore della Gazzetta, il sindaco Pier Luigi San Donnino e il deputato Ottorino Nava hanno tenuto un discorso alla popolazione e hanno poi invitato Giovanni Borelli, discendente di Vincenzo, a prendere la parola per concludere la commemorazione mentre le autorità e la popolazione lasciavano numerosissimi omaggi floreali accanto ai resti delle forche dei due patrioti.
In vista dell’anniversario sono giunte in redazione numerose lettere di concittadini e lettori che ci chiedono di ricordare le vicende legate alla riscoperta di questi cimeli: in risposta alle richieste ne tracciamo…

Bambini e cittadini
