Abbiamo chiesto ai…
Intuizioni sul futuro – 1
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Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratori di filosofia per adulti di condividere…
Rappresentanza e democrazia
Gli antichi consideravano la democrazia come il governo dei poveri. Si ha democrazia, si legge nella Politica di Aristotele, quando il potere supremo è nelle mani della moltitudine dei nati liberi (in alcuni casi, sia da parte di padre che da parte di madre), i quali sono in maggioranza poveri.…
Gli antichi consideravano la democrazia come il governo dei poveri. Si ha democrazia, si legge nella Politica di Aristotele, quando il potere supremo è nelle mani della moltitudine dei nati liberi (in alcuni casi, sia da parte di padre che da parte di madre), i quali sono in maggioranza poveri. Ma per i moderni la democrazia è il governo della classe media, come Alexis de Tocqueville aveva appreso nel corso del suo viaggio americano (1831). È corretto affermare che la storia della cittadinanza moderna prende avvio dalla fine del lavoro servo e che i moderni abbiano adattato la democrazia a una società fondata sul lavoro retribuito e lo scambio monetario, un ordine economico che ha…
Gli antichi consideravano la democrazia come il governo dei poveri. Si ha democrazia, si legge nella Politica di Aristotele, quando il potere supremo è nelle mani della moltitudine dei nati liberi (in alcuni casi, sia da parte di padre che da parte di madre), i quali sono in maggioranza poveri. Ma per i moderni la democrazia è il governo della classe media, come Alexis de Tocqueville aveva appreso nel corso del suo viaggio americano (1831). È corretto affermare che la storia della cittadinanza moderna prende avvio dalla fine del lavoro servo e che i moderni abbiano adattato la democrazia a una società fondata sul lavoro retribuito e lo scambio monetario, un ordine economico che ha bisogno di una moltitudine di consumatori, gente né troppo ricca né troppo povera. Una conseguenza importante di questa conquista di civiltà è che nella democrazia moderna i cittadini e le cittadine devono essere responsabili in modo diretto del proprio sostentamento, con la conseguenza di disporre di un tempo limitato per la cura degli affari pubblici. Ciò ha indotto alcuni pensatori a sostenere, come ha fatto Montesquieu, che il governo dei moderni assomiglia a un governo misto, perché l’elezione – come ci hanno tramandato Erodoto e Aristotele – è un’istituzione «aristocratica», in quanto discrimina tra i cittadini (chi elegge deve scegliere e quindi escludere) e soprattutto non consente loro, a tutti loro indistintamente, di governare ed essere governati a turno. Ma dalla diagnosi di Montesquieu si può trarre anche un’altra conclusione: ovvero che, invece di essere alternativa alla partecipazione, la rappresentanza rende quest’ultima più complessa e l’esclusione meno appariscente. L’eguaglianza universale ha arricchito il valore normativo della democrazia dei moderni facendola più inclusiva di quella antica, ma nello stesso tempo ha ristretto la possibilità della partecipazione e, soprattutto, ne ha modificato le modalità. Autorevoli filosofi politici hanno per questo considerato la rappresentanza un espediente necessario ma non un’istituzione democratica (un giudizio storicamente ineccepibile, poiché la rappresentanza…
Le contraddizioni della democrazia nell’Europa contemporanea
Non solo per profitto
Uno dei problemi chiave per il futuro della Corporate social responsibility (da qui in poi CSR) è il suo fondamento etico e spesso ciò si esprime mettendo a confronto due tipi di CSR: uno riguarda “l’apparenza”, un’azienda assolutamente identica, motivata “solamente” dalla CSR in funzione del “caso aziendale”; l’altro potrebbe…
Uno dei problemi chiave per il futuro della Corporate social responsibility (da qui in poi CSR) è il suo fondamento etico e spesso ciò si esprime mettendo a confronto due tipi di CSR: uno riguarda “l’apparenza”, un’azienda assolutamente identica, motivata “solamente” dalla CSR in funzione del “caso aziendale”; l’altro potrebbe essere una forma di CSR degna del suo nome, che abbia il potere di cambiare o migliorare la modalità con cui vengono svolti gli affari. In termini etici, questo problema si potrebbe descrivere come un confronto fra la “strumentalizzazione” della CSR al fine di raggiungere obiettivi di massimizzazione del profitto, cioè una CSR assorbita dall’attuale modalità di condurre gli affari, colonizzata da obiettivi puramente economici,…
Uno dei problemi chiave per il futuro della Corporate social responsibility (da qui in poi CSR) è il suo fondamento etico e spesso ciò si esprime mettendo a confronto due tipi di CSR: uno riguarda “l’apparenza”, un’azienda assolutamente identica, motivata “solamente” dalla CSR in funzione del “caso aziendale”; l’altro potrebbe essere una forma di CSR degna del suo nome, che abbia il potere di cambiare o migliorare la modalità con cui vengono svolti gli affari. In termini etici, questo problema si potrebbe descrivere come un confronto fra la “strumentalizzazione” della CSR al fine di raggiungere obiettivi di massimizzazione del profitto, cioè una CSR assorbita dall’attuale modalità di condurre gli affari, colonizzata da obiettivi puramente economici, e una CSR “intrinseca”, basata su proprie basi etiche indipendenti che possono influenzare il comportamento economico e che possono essere utilizzate per giudicare e riorientare un tale comportamento. La CSR intrinseca riconosce l’esistenza di vari obiettivi per il business e una varietà di beni da essa creati compreso il profitto. Tutti questi sono importanti qualora il compito sia quello di dare il proprio contributo alla società. Essa riconosce la centralità della produzione di valore economico per l’identità e la mission di un’azienda, ma tale produzione non può avvenire a scapito di valori che sono più cari alla società della ricchezza economica, oppure (per utilizzare un linguaggio proprio dell’etica) appartenenti a un “ordine superiore” e deve essere soggetto a una costante valutazione sulla base di questi valori superiori. È ciò che si potrebbe definire, in linguaggio colloquiale, una “CSR con i denti” che potenzialmente può avere un impatto reale sui risultati aziendali. Non è difficile vedere la differenza fra questo approccio alla CSR e una versione strumentalizzata, in cui le pratiche socialmente responsabili riguardano principalmente, ad esempio, il competere in modo più efficace in un mercato di consumatori più consapevoli dal punto di vista sociale.
(da H. Alford, B. Sena e Y. Shcherbinina, Come rinforzare la base etica della Corporate Social Responsibility, in H. Alford, G. Rusconi e E. Monti, a cura di, Responsabilità sociale d’impresa e dottrina sociale della Chiesa cattolica, Milano, Franco Angeli, 2010,…
Giancarlo Dinegro
Giovanni Ottavio Bufalini
Paolo Emilio Campi
Caterino Cornaro della Regina
Nessuno, mentre è giovane, indugi a filosofare, né, quando è vecchio, di filosofare si stanchi: giacché nessuno è immaturo o troppo maturo per pensare alla salute dell’anima.
Achille Fontanelli
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Navicella
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