La sofferenza dei martiri deve avere una particolare ricompensa e per questo motivo l’Apocalissi prevede un periodo di mille anni di incatenamento di Satana, perché possano regnare con Cristo.

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Argomenti / Centro culturale

Il popolo degli umani

Dalle origini alla storia

Fra gli esseri umani del passato – tutte le specie estinte, tranne noi Homo sapiens – ci furono i Neanderthal. Li conosciamo abbastanza bene. A tal punto da poter raccontare molto sulle loro origini e sulla loro storia, sulle loro caratteristiche biologiche e sui loro comportamenti; come pure sul loro…

Fra gli esseri umani del passato – tutte le specie estinte, tranne noi Homo sapiens – ci furono i Neanderthal. Li conosciamo abbastanza bene. A tal punto da poter raccontare molto sulle loro origini e sulla loro storia, sulle loro caratteristiche biologiche e sui loro comportamenti; come pure sul loro destino. Vissero nel tardo Pleistocene. Erano diffusi in Europa, ma anche più a oriente, nel vasto territorio compreso tra il mar Mediterraneo e le steppe della Mongolia. Erano simili a noi, ma anche profondamente diversi da noi. C’è un motivo: abbiamo avuto uno stesso antenato. Poi, intorno a mezzo milione di anni fa, i discendenti di quell’antenato iniziarono percorsi evolutivi separati – rispettivamente in Europa…

Fra gli esseri umani del passato – tutte le specie estinte, tranne noi Homo sapiens – ci furono i Neanderthal. Li conosciamo abbastanza bene. A tal punto da poter raccontare molto sulle loro origini e sulla loro storia, sulle loro caratteristiche biologiche e sui loro comportamenti; come pure sul loro destino. Vissero nel tardo Pleistocene. Erano diffusi in Europa, ma anche più a oriente, nel vasto territorio compreso tra il mar Mediterraneo e le steppe della Mongolia. Erano simili a noi, ma anche profondamente diversi da noi. C’è un motivo: abbiamo avuto uno stesso antenato. Poi, intorno a mezzo milione di anni fa, i discendenti di quell’antenato iniziarono percorsi evolutivi separati – rispettivamente in Europa e in Africa – che diedero origine a due creature distinte e diverse; entrambe umane, però, entrambe figlie dello stesso padre: loro in Europa e noi in Africa. Era comunque destino che, dopo centinaia di millenni, le due specie si dovessero incontrare e confrontare sugli stessi territori. Infatti, quando entrambe sconfinarono nei territori a metà strada fra i due continenti d’origine, in Vicino Oriente cioè, entrarono in competizione per gli stessi spazi e per le stesse risorse. Il confronto si estese poi a larga parte dell’Eurasia: una coesistenza durata millenni. Le due specie entrarono allora in competizione. Tanto più cacciatori Homo sapiens crescevano di numero e si espandevano sul territorio, tanto più i cacciatori-raccoglitori Neanderthal si riducevano in numero e venivano marginalizzati. Fu così che loro si estinsero, mentre la nostra specie continuò a dilagare su tutto il pianeta. Da questo punto di vista, i Neanderthal – nostri fratelli che non ci sono più – rappresentano quanto di meglio abbiamo per descrivere i formidabili progressi di una scienza che va alla ricerca di un passato remoto che ci appartiene intimamente e che ha plasmato la nostra natura e ciò che siamo oggi, sul piano biologico come su quello culturale. Così facendo, la scienza disvela il…

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La Bibbia di Lutero

Traduzione e teologia nel ritorno alle Scritture
Argomenti / Centro studi religiosi

Il Corano

Stile e struttura del libro sacro dell’Islam

Secondo un noto ḥadit, riportato già da Abu Dawud al-Ṭayalisi (m. 204/819) e Abd al-Razzaq al-Ṣanʿani (m. 211/827) e circolante sotto varie forme in tutte le principali raccolte canoniche, il Profeta stesso, rivolgendosi alla comunità dei credenti, avrebbe detto: «i migliori fra voi sono coloro che studiano il Corano e…

Secondo un noto ḥadit, riportato già da Abu Dawud al-Ṭayalisi (m. 204/819) e Abd al-Razzaq al-Ṣanʿani (m. 211/827) e circolante sotto varie forme in tutte le principali raccolte canoniche, il Profeta stesso, rivolgendosi alla comunità dei credenti, avrebbe detto: «i migliori fra voi sono coloro che studiano il Corano e lo insegnano». Si tratta di un detto che viene generalmente inserito dai tradizionisti all’interno del libro, o sezione, sui meriti del Corano (Kitab faḍaʾil al-Qurʾan) e che verrà in seguito citato a vario titolo, tanto nei trattati e nelle introduzioni alle scienze coraniche, quanto nei commenti coranici veri e propri. Il detto in questione è riportato, nella maggior parte dei casi, sull’autorità di Uṯman b.…

Secondo un noto ḥadit, riportato già da Abu Dawud al-Ṭayalisi (m. 204/819) e Abd al-Razzaq al-Ṣanʿani (m. 211/827) e circolante sotto varie forme in tutte le principali raccolte canoniche, il Profeta stesso, rivolgendosi alla comunità dei credenti, avrebbe detto: «i migliori fra voi sono coloro che studiano il Corano e lo insegnano». Si tratta di un detto che viene generalmente inserito dai tradizionisti all’interno del libro, o sezione, sui meriti del Corano (Kitab faḍaʾil al-Qurʾan) e che verrà in seguito citato a vario titolo, tanto nei trattati e nelle introduzioni alle scienze coraniche, quanto nei commenti coranici veri e propri. Il detto in questione è riportato, nella maggior parte dei casi, sull’autorità di Uṯman b. Affan che, al di là delle tensioni legate alle ben note vicende politiche che lo hanno riguardato e che avrebbero condotto infine anche al suo assassinio, è descritto da tutti come un uomo che amava profondamente il Corano, tanto che i suoi sforzi per la conservazione e la diffusione di un testo filologicamente e grammaticalmente affidabile sono riconosciuti unanimemente da tutta la tradizione. (…)

Ciò che rende questo ḥadit, per altri versi non dissimile dal materiale di carattere puramente apologetico che circola nel genere dei faḍaʾil al-Qurʾan, di particolare interesse è proprio il fatto che esso metta così esplicitamente in connessione lo studio del Corano e la didattica. Per la tradizione araba, del resto, tanto religiosa, quanto linguistica e grammaticale, il Corano rappresenta certamente il massimo dell’eloquenza: nessun altro testo e nessun altro detto potrebbe in alcun caso eguagliare il Corano, né dal punto di vista dell’eloquenza e dell’eleganza formale, né dal punto di vista della potenza espressiva o della coerenza semantica.

L’utilità e la pertinenza dello studio del Corano nella didattica dell’arabo sono rivendicate esplicitamente dal famoso linguista ed esegeta iracheno contemporaneo al-Samarraʾi secondo il quale non vi sarebbe alcun motivo di mettere in dubbio l’effettiva primazia del Corano nel campo della lingua araba: il suo stile rappresenterebbe, infatti, il massimo della sublimità e dell’elevatezza, e la sua lingua sarebbe di fatto la più sublime e la più elevata che si possa trovare. Da…

Giacomo Molza

Convittore
1715-1792

Carlo Forciroli

Accademico dissonante
1761-1794

Giancarlo Dinegro

Principe di Belle Arti
1769-1857

Giovanni Pindemonte

Principe di Belle Lettere
1751-1812
Citazione del giorno

La nascita della metropoli industriale rappresenta una provocazione teorica di tale portata da richiedere il ricorso a un nuovo paradigma teorico e storico.

Ritratto del giorno

Giovanni Biondi

Rettore del Collegio San Carlo
?- 1847
Dal passato

Expo Roma 1911, Padiglione emiliano (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

L’islam degli sciiti

Dalla saggezza mistica alla tentazione politica
Edizioni Dehoniane - Bologna, 2016
Il Patrimonio

Cristo davanti a Pilato

Fondazione San Caro
prima metà XIX secolo

Filosofia e teatro

Il Simposio da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 8 – 10…

Quando filosofia ed ecologia si incontrano

L’ambiente e la sua attualità: questo il tema portante del workshop 2019 organizzato dalla Fondazione San Carlo rivolto alle scuole…

Dai social
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I polmoni, il sangue e l’impasto di farina

Dalla Redazione - E' giunta stamattina in Redazione una lettera aperta dell'illustre medico Bernardino Ramazzini, professore ordinario di Medicina presso…

Dalla Redazione - E' giunta stamattina in Redazione una lettera aperta dell'illustre medico Bernardino Ramazzini, professore ordinario di Medicina presso l'Università di Modena.

Il professore ci prega di pubblicare il suo testo perché l'aggiornamento dei suoi studi sia noto non solo negli ambienti accademici ma all'intera popolazione e noi, come servizio pubblico, riportiamo volentieri di seguito l'intero scritto:

Il lavoro per scoprire le cose della natura incontra tali oscurità e difficoltà, che i nostri sensi sembrano incapaci di determinare alcunché perfettamente. Per quanto, ostinandoci in un lavoro improbo, osserviamo la natura madre nei suoi prodotti, come in un libro scritto in forma enigmatica, e frugando tra i visceri degli animali, cerchiamo di scoprire quanto in essi si occulta; alla fine…

Dalla Redazione - E' giunta stamattina in Redazione una lettera aperta dell'illustre medico Bernardino Ramazzini, professore ordinario di Medicina presso l'Università di Modena.

Il professore ci prega di pubblicare il suo testo perché l'aggiornamento dei suoi studi sia noto non solo negli ambienti accademici ma all'intera popolazione e noi, come servizio pubblico, riportiamo volentieri di seguito l'intero scritto:

Il lavoro per scoprire le cose della natura incontra tali oscurità e difficoltà, che i nostri sensi sembrano incapaci di determinare alcunché perfettamente. Per quanto, ostinandoci in un lavoro improbo, osserviamo la natura madre nei suoi prodotti, come in un libro scritto in forma enigmatica, e frugando tra i visceri degli animali, cerchiamo di scoprire quanto in essi si occulta; alla fine riconosciamo che i nostri sforzi non riescono ad afferrare la verità se non attraverso immensi tedi di osservazioni, in cui cerchiamo di farci luce come per gradi, sezionando ora gli insetti ed ora gli animali perfetti. E’ infatti costume della natura intraprendere le sue grandi opere soltanto dopo una serie di tentativi a più bassi livelli, e abbozzare negli animali imperfetti il piano degli animali perfetti.

Per entrare in argomento riprendo due punti che avevo lasciato in sospeso nelle mie prime comunicazioni circa i polmoni, ripromettendomi di sottoporli a indagini più approfondite.

Sulla funzione dei polmoni so che molte teorie ci sono state lasciate dagli Antichi, ma moltissimo se…

Avvenimento al trono di Alessandro il Grande

A Filippo, Re di Macedonia, successe il figlio Alessandro che sarà poi chiamato il Grande per le vittorie che riportò.

Egli salì al trono quando Sirmio, Re dei Triballi o…