Quetzalcoatl è una divinità della pioggia, associata all’acqua e al cielo: il serpente con le ali-penne non è altro che l’arcobaleno, il fenomeno che unisce il cielo e la terra

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Il mio passaggio segreto – 2

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Educazione al linguaggio

Piccole ragioni. Filosofia con i bambini

Il tema della relazione fra il pensiero dell’animale umano e la lingua che parla è stato affrontato molte volte e ha una lunga storia dietro di sé. Su questo tema si scontrano principalmente due posizioni: quella di chi ritiene che la mente umana non abbia bisogno del linguaggio e quella…

Il tema della relazione fra il pensiero dell’animale umano e la lingua che parla è stato affrontato molte volte e ha una lunga storia dietro di sé. Su questo tema si scontrano principalmente due posizioni: quella di chi ritiene che la mente umana non abbia bisogno del linguaggio e quella di chi, invece, ritiene che il pensiero umano dipenda dalle lingue. In realtà questa è un’estremizzazione: come nessuno sostiene che il linguaggio non influenzi in alcun modo il pensiero, così nessuno sostiene che senza lingua non ci sia alcun pensiero. La posta in gioco di questa discussione è, più precisamente: il pensiero specificamente umano, quello proprio di Homo sapiens (e non quello condiviso con gli…

Il tema della relazione fra il pensiero dell’animale umano e la lingua che parla è stato affrontato molte volte e ha una lunga storia dietro di sé. Su questo tema si scontrano principalmente due posizioni: quella di chi ritiene che la mente umana non abbia bisogno del linguaggio e quella di chi, invece, ritiene che il pensiero umano dipenda dalle lingue. In realtà questa è un’estremizzazione: come nessuno sostiene che il linguaggio non influenzi in alcun modo il pensiero, così nessuno sostiene che senza lingua non ci sia alcun pensiero. La posta in gioco di questa discussione è, più precisamente: il pensiero specificamente umano, quello proprio di Homo sapiens (e non quello condiviso con gli altri animali), dipende o no dalle lingue? L’animale umano pensa e poi (eventualmente) parla, oppure pensa attraverso le parole? Nel primo caso non c’è bisogno del linguaggio per pensare, nel secondo caso senza lingua non c’è nemmeno pensiero. In realtà, si tratta di un problema che riguarda non soltanto il pensiero, ma coinvolge l’intero corpo, a partire dalle capacità percettive, come dimostra il dibattito sul “linguaggio egocentrico” fra due dei maggiori psicologi del Novecento.

Per lo svizzero Jean Piaget, il bambino che parla «non si preoccupa di sapere né a chi né di essere ascoltato»; «il bambino parla solo di sé e soprattutto non cerca in alcun modo di porsi dal punto di vista dell’interlocutore». Questo uso della lingua è causato dal fatto che all’inizio prevale, nel piccolo della specie umana, il pensiero egocentrico, caratterizzato da una radicale indistinzione tra sé e gli altri, e dall’incapacità di pensare il proprio punto di vista come parziale e relativo. Il linguaggio infantile, per Piaget, è rivolto verso lo stesso parlante, non verso l’altro. All’inizio il pensiero del bambino è egocentrico, cioè all’inizio c’è una mente individuale (sebbene non cosciente di essere il pensiero di un individuo) che poi, progressivamente, si apre alla relazione sociale. Lo stesso accade…

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Il “Discorso della montagna” e i fondamenti del messaggio cristiano
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Sincretismo religioso e miti di fondazione nella Cina classica
Nel loro In Search of Old Peking, Arlington e Lewisohn descrissero nel 1935 la corrispondenza tra la pianta di Pechino e la “figura simbolica” di una divinità chiamata No Cha: «La tradizione ci dice che quando il Principe Yan, futuro Imperatore Yongle, arrivò per la prima volta a Pechino, l’eminente…
Nel loro In Search of Old Peking, Arlington e Lewisohn descrissero nel 1935 la corrispondenza tra la pianta di Pechino e la “figura simbolica” di una divinità chiamata No Cha: «La tradizione ci dice che quando il Principe Yan, futuro Imperatore Yongle, arrivò per la prima volta a Pechino, l’eminente astrologo Liu Bowen gli consegnò un pacco sigillato che conteneva la pianta della nuova capitale, che doveva essere chiamata No Cha. Tali piani erano basati sui principi più approvati della geomanzia e assegnavano un determinato edificio o spazio aperto a una parte del corpo umano». Gli autori elencarono ben 33 siti urbani, corrispondenti a parti del corpo di quest’essere, senza alcun accenno alle loro fonti.…
Nel loro In Search of Old Peking, Arlington e Lewisohn descrissero nel 1935 la corrispondenza tra la pianta di Pechino e la “figura simbolica” di una divinità chiamata No Cha: «La tradizione ci dice che quando il Principe Yan, futuro Imperatore Yongle, arrivò per la prima volta a Pechino, l’eminente astrologo Liu Bowen gli consegnò un pacco sigillato che conteneva la pianta della nuova capitale, che doveva essere chiamata No Cha. Tali piani erano basati sui principi più approvati della geomanzia e assegnavano un determinato edificio o spazio aperto a una parte del corpo umano». Gli autori elencarono ben 33 siti urbani, corrispondenti a parti del corpo di quest’essere, senza alcun accenno alle loro fonti. Il Liu Bowen citato non è altri che Liu Ji (1311-1375), responsabile sotto Ming Hongwu della costruzione di molte strutture palaziali della capitale Nanchino. Morto molto prima delle vicende storiche che portarono allo spostamento della capitale a Pechino, Liu Ji fu presto mitizzato, diventando patrono degli astrologi e dei divinatori. Lo storico Chan Hok-lam si è dedicato più di ogni altro all’analisi di questo intrico di dati leggendari, partendo da alcuni studi dedicati alla figura storica di Liu Ji, e descrivendo poi le fonti, soprattutto orali, che lo mettono anacronisticamente in collegamento con la costituzione della capitale a Pechino, definita “Città di Nezha a otto braccia”. Ma per le prime fonti sulle connessioni tra la pianta della città e questa misteriosa figura dobbiamo risalire al periodo mongolo, per la precisione all’edificazione di Dadu, iniziata nel 1267. Secondo una tradizione attestata già nel XIV secolo, Dadu fu costruita simbolicamente sul corpo di Nezha su progetto di Liu Taibao. Liu Taibao è Liu Bingzhong (1216-1274), consigliere cinese di Khubilay Khan. Astrologo, geomante ed architetto, è considerato autore del progetto urbanistico di Dadu, nonché responsabile dell’edificazione della capitale settentrionale Shangdu. In uno studio del 1990, Nancy Steinhardt già riteneva che la collocazione ad ottagono di edifici cultuali a Shangdu, in corrispondenza con i punti cardinali ed intercardinali, voluta da Liu Bingzhong, fosse frutto di una confluenza della tradizione buddhista tantrica e di quella autoctona legata al Libro dei…

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La filosofia è una teoria che, attraverso la mediazione giuridica, non può non essere prassi, e tendere a produrre ordine politico razionale.

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Luoghi segreti e pratiche nascoste

La costruzione dell'eretico nel cristianesimo delle origini
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Il Dialogo sopra i due massimi sistemi diventa graphic novel!

Quest’anno i ragazzi degli Istituti Superiori Secondari che hanno partecipato alla quarta edizione del workshop organizzato dalla Fondazione San Carlo…

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La Giunta comunale diserta la funzione in Duomo per il Santo Patrono

Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di…

Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di oggi la redazione è stata sommersa da lettere di protesta delle dame della città e dei parroci delle diverse chiese. Nelle lettere si chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di rispondere dell’affronto dell’assenza di una rappresentanza comunale alla funzione solenne celebrata in Duomo ieri mattina; ad alimentare la protesta sono stati affissi manifesti per la città.

In realtà la decisione di non partecipare era stata presa dalla Giunta comunale già nei giorni precedenti, tanto che i consiglieri clericali avv. Bonetti, Bortolucci, Rizzatti, Giuseppe e Vincenzo Casoli e Amorth avevano presentato al sindaco, il giorno 27 gennaio, una interrogazione con…

Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di oggi la redazione è stata sommersa da lettere di protesta delle dame della città e dei parroci delle diverse chiese. Nelle lettere si chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di rispondere dell’affronto dell’assenza di una rappresentanza comunale alla funzione solenne celebrata in Duomo ieri mattina; ad alimentare la protesta sono stati affissi manifesti per la città.

In realtà la decisione di non partecipare era stata presa dalla Giunta comunale già nei giorni precedenti, tanto che i consiglieri clericali avv. Bonetti, Bortolucci, Rizzatti, Giuseppe e Vincenzo Casoli e Amorth avevano presentato al sindaco, il giorno 27 gennaio, una interrogazione con la quale chiedevano conto dei motivi che hanno indotto la Giunta e il suo capo a deliberare il non intervento in duomo, interrompendo così una tradizione centenaria.

Quella sera stessa, riunitosi il Consiglio, ai firmatari dell’interrogazione ha risposto il Sindaco, Cav. Cesare Pagani, dicendo che “La Giunta Comunale è rispettosa di tutte le libertà e quindi anche di quella religiosa, ma non crede di dovere essa stessa adempiere a mansioni di carattere religioso e perciò ha deciso di astenersi dall’intervenire in Duomo. E’ convinta con ciò di adempiere ad obblighi che le sono fatti dalla sua qualità di autorità civica ed amministrativa. Null’altro deve aggiungere”.

Naturalmente la dichiarazione non ha…

Antioco

Seleuco Callinico Re d'Asia ebbe due figli: un altro Seleuco, poi detto Cerauno, e Antioco, che si conquistò il nome di Grande.

Cerauno era il primogenito. Succeduto al padre, il…