Per gli antichi il Mediterraneo era un pontos, ovvero un passaggio. Platone ne parla come di uno stagno attorno a cui vivevano i popoli, paragonati a rane.

Laboratorio duemilaventisei

Il mio passaggio segreto – 2

““fino alle camerata…

““fino alle camerata…

““fino alle camerata partendo dai corridoi, è illuminato da candele è pieno…

Argomenti / Centro culturale

Modelli di federalismo

Dimensione territoriale e cambiamento istituzionale negli Stati europei

Se è vero che le esperienze federative nella plurimillenaria esperienza umana della costruzione di ordini politici hanno, nel tempo e nello spazio, assunto le forme più diverse, esse nell’epoca moderna hanno acquisito (in maniera preponderante, ancorché non esclusiva) una serie di tratti caratteristici comuni che nel loro insieme denotano ciò…

Se è vero che le esperienze federative nella plurimillenaria esperienza umana della costruzione di ordini politici hanno, nel tempo e nello spazio, assunto le forme più diverse, esse nell’epoca moderna hanno acquisito (in maniera preponderante, ancorché non esclusiva) una serie di tratti caratteristici comuni che nel loro insieme denotano ciò che oggi chiamiamo Stato federale. A partire dalla prima federazione che ha assunto una vera e propria forma statuale, gli Stati Uniti d’America, lo Stato federale è stato definito, con una definizione che trova riscontro nelle analisi dei più importanti studiosi classici del federalismo, come «un’associazione di Stati ordinata in modo che i poteri siano divisi fra un governo centrale, il quale in diverse materie…

Se è vero che le esperienze federative nella plurimillenaria esperienza umana della costruzione di ordini politici hanno, nel tempo e nello spazio, assunto le forme più diverse, esse nell’epoca moderna hanno acquisito (in maniera preponderante, ancorché non esclusiva) una serie di tratti caratteristici comuni che nel loro insieme denotano ciò che oggi chiamiamo Stato federale. A partire dalla prima federazione che ha assunto una vera e propria forma statuale, gli Stati Uniti d’America, lo Stato federale è stato definito, con una definizione che trova riscontro nelle analisi dei più importanti studiosi classici del federalismo, come «un’associazione di Stati ordinata in modo che i poteri siano divisi fra un governo centrale, il quale in diverse materie è indipendente dal governo degli Stati associati, e i governi degli Stati i quali a loro volta sono, in determinate materie, indipendenti dal governo centrale. Ciò implica necessariamente che entrambi i governi, quello centrale e quelli regionali, esercitino il loro potere direttamente sul popolo, e che ogni cittadino pertanto sia soggetto a due governi» (Kenneth C. Wheare). Un siffatto sistema politico non sarà semplicemente decentrato se, seguendo Daniel J. Elazar, con questa espressione intendiamo la presenza di un sistema con un governo centrale «che può decentralizzarsi o ricentralizzarsi a proprio piacere» e ove la diffusione del potere è una concessione, non un diritto. Piuttosto, esso sarà non centralizzato, con un potere tanto diffuso da non poter essere legittimamente centralizzato o concentrato senza violare la struttura e lo spirito della costituzione. Ponendosi in una prospettiva diacronica, Carl Joachim Friedrich ha interpretato ogni forma federativa, e quindi anche quella statuale, come l’esito di un processo di federalizzazione ove organizzazioni politiche precedentemente separate partecipano a un accordo in vista dell’elaborazione e adozione di politiche comuni per affrontare problemi comuni. Al tempo stesso, però, accanto a questa genesi associativa, egli ha anche posto la possibilità di una genesi opposta, per dissociazione, vale a dire la differenziazione di una comunità…

Prosegui la visione di "Grammatica del paesaggio contemporaneo"
video del giorno

Grammatica del paesaggio contemporaneo

La fotografia come documento e come opera d’arte
Argomenti / Centro studi religiosi

Immagini di Europa

Tra mito classico e rappresentazioni moderne

Con una sintesi estrema, e avvalendosi soprattutto della versione di Ovidio, i momenti salienti del mito narrano della principessa fenicia Europa che si reca al mattino vicino al litorale per cogliere fiori con le compagne. Là viene ammirata e desiderata da Giove che, trasformatosi in toro bianco, si fa condurre…

Con una sintesi estrema, e avvalendosi soprattutto della versione di Ovidio, i momenti salienti del mito narrano della principessa fenicia Europa che si reca al mattino vicino al litorale per cogliere fiori con le compagne. Là viene ammirata e desiderata da Giove che, trasformatosi in toro bianco, si fa condurre da Mercurio, insieme con una mandria autentica, presso le ragazze. Invaghita della bellezza e della mitezza dell’animale, Europa lo accarezza, lo incorona e infine gli sale in groppa; questi si getta allora in mare e, con lei aggrappata sul dorso, nuota fino a Creta. Dopo l’approdo Giove si rivela a Europa e convive con lei generando Minosse, Radamanto e Sarpèdone o Sarpedonte, tutti singolarmente destinati…

Con una sintesi estrema, e avvalendosi soprattutto della versione di Ovidio, i momenti salienti del mito narrano della principessa fenicia Europa che si reca al mattino vicino al litorale per cogliere fiori con le compagne. Là viene ammirata e desiderata da Giove che, trasformatosi in toro bianco, si fa condurre da Mercurio, insieme con una mandria autentica, presso le ragazze. Invaghita della bellezza e della mitezza dell’animale, Europa lo accarezza, lo incorona e infine gli sale in groppa; questi si getta allora in mare e, con lei aggrappata sul dorso, nuota fino a Creta. Dopo l’approdo Giove si rivela a Europa e convive con lei generando Minosse, Radamanto e Sarpèdone o Sarpedonte, tutti singolarmente destinati alla carriera di giudici infernali; la dà infine in sposa al re dell’isola, Asteria, che adotta i tre figli. (…) L’immagine della fanciulla che viaggia per mare su un toro innamorato, sospesa tra la delizia e lo spavento, ha ispirato innumerevoli artefici tra i quali scultori, pittori, mosaicisti, tessitori, mostrando nei riguardi delle fonti antiche gradi di dipendenza molto diversificati, dall’adesione fedele alla vaga ispirazione. (…) Al tipo di Europa come principessa fenicia rapita (quello al quale gli odierni dizionari archeologici assegnano la definizione convenzionale di «Europa 1») si affianca fin dall’Antichità il tipo che quei medesimi dizionari definiscono «Europa 2»: l’Europa geografica, che insieme con Asia e Africa occupava per gli antichi l’intero mondo conosciuto. Matronale e regale nella figura, come si conviene alla personificazione di un Continente, era sovente affiancata dal toro, che ne costituiva ormai un attributo. Che le tre principali terre emerse portassero nomi di donna, fu notato e commentato a partire almeno da Erodoto. Divenute quattro le parti del mondo dopo lo scoperta dell’America, Europa e le altre trionfarono su opere a stampa, volte affrescate, oggetti d’arte. Man mano però che il concetto di Europa si veniva rappresentando alla coscienza dell’età moderna con l’aura nefasta dei violenti fatti internazionali di cui essa era ormai teatro, anche la sua personificazione ne risentiva. Se è vero che l’aspetto di opulenta sovrana carica di nobili attributi, che l’allegorismo cinquecentesco aveva assegnato a Europa-Continente,…

Giuseppe Campori

Principe di Scienze e Arti
1821-1887

Paolo Boschetti

Fondatore del Collegio dei Nobili
1585-1627

Lazzaro Mocenigo

Convittore
1624-1657

Filippo Guicciardi

Convittore
1704-1786
Citazione del giorno

Se qualche cosa riesce difficile a te, non pensare che sia difficile per l’uomo in generale; pensa piuttosto che, se qualcosa è possibile e naturale per l’uomo, è accessibile anche a te.

Ritratto del giorno

Giovanni Campi

Principe di Scienze e di Belle Lettere
1836-1903
Dal passato

Laboratorio di biologia del Collegio San Carlo (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

FilosoFare

Filosofia con i bambini
Artebambini - Bazzano (BO), 2015
Il Patrimonio

Trionfo della fede

Chiesa di San Carlo
1697-1700

Filosofia e teatro

Il Sofista da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 30 novembre –…

La guerra dei bambini

Tornano anche quest’anno i workshop organizzati dalla Fondazione San Carlo, per l’occasione gli studenti della classe 5 C del corso…

Dai social
Dal Passato
Dal Passato

Commemorazione di Ciro Menotti e Vincenzo Borelli – corteo da Piazza Roma ai resti delle forche

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la…

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.

Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via…

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.

Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via del Castellaro, via Scudari per poi entrare in via Emilia e proseguire verso S. Agostino, giungendo infine agli spalti della Cittadella dove il direttore della Gazzetta, il sindaco Pier Luigi San Donnino e il deputato Ottorino Nava hanno tenuto un discorso alla popolazione e hanno poi invitato Giovanni Borelli, discendente di Vincenzo, a prendere la parola per concludere la commemorazione mentre le autorità e la popolazione lasciavano numerosissimi omaggi floreali accanto ai resti delle forche dei due patrioti.

In vista dell’anniversario sono giunte in redazione numerose lettere di concittadini e lettori che ci chiedono di ricordare le vicende legate alla riscoperta di questi cimeli: in risposta alle richieste ne tracciamo…

Immaginare un’isola

Immaginate di essere in viaggio verso un’isola disabitata. Immaginate di essere voi i fondatori di un luogo nuovo, in cui vivere davvero bene. Vedete l’isola nella vostra mente? Bene. Ora…