La speranza di armonia nel mondo contemporaneo risiede in gran parte in una comprensione più chiara delle pluralità dell’identità umana.

Laboratorio duemilaventisei

Intuizioni sul futuro – 2

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Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratori di filosofia per adulti di condividere…

Argomenti / Centro culturale

Democrazia e populismo

Il grande rischio nella crisi del sistema democratico è dato proprio dalla scomparsa del partito, strumento di mediazione e di trasmissione delle attese, delle speranze e delle rivendicazioni di gruppi sociali e di precise categorie di cittadini. Una sorta di antenna estremamente sensibile e attenta, capace di guidare e di…

Il grande rischio nella crisi del sistema democratico è dato proprio dalla scomparsa del partito, strumento di mediazione e di trasmissione delle attese, delle speranze e delle rivendicazioni di gruppi sociali e di precise categorie di cittadini. Una sorta di antenna estremamente sensibile e attenta, capace di guidare e di mettere in grado chi governa di rispondere a quelle richieste e a quelle attese. È evidente che se questi strumenti di mediazione vanno in crisi si crea fra governo e cittadini un vuoto pericoloso e, allora la tendenza è che sia il popolo a salire direttamente sulla scena e a identificarsi in un capo creando le condizioni perché a quel punto gli unici strumenti di…

Il grande rischio nella crisi del sistema democratico è dato proprio dalla scomparsa del partito, strumento di mediazione e di trasmissione delle attese, delle speranze e delle rivendicazioni di gruppi sociali e di precise categorie di cittadini. Una sorta di antenna estremamente sensibile e attenta, capace di guidare e di mettere in grado chi governa di rispondere a quelle richieste e a quelle attese. È evidente che se questi strumenti di mediazione vanno in crisi si crea fra governo e cittadini un vuoto pericoloso e, allora la tendenza è che sia il popolo a salire direttamente sulla scena e a identificarsi in un capo creando le condizioni perché a quel punto gli unici strumenti di mediazione a disposizione siano i media. Con tutti i rischi che conosciamo o possiamo immaginare . Il populismo (è di questo che stiamo parlando) dà l’illusione di un contatto diretto tra il singolo e il capo quando invece la comunicazione è e resta unilaterale, senza dialettica e senza dialogo. Non c’è più mediazione e tutto si svolge attraverso i messaggi che dal capo discendono verso il popolo. In un certo modo si ha l’illusione di vivere una situazione opposta a quella disegnata da Hobbes nel Leviatano, nel quale c’è un unico corpo: quello del sovrano, composto da tanti corpi aggregati per cui lo Stato sovrano, in qualche modo, schiaccia il popolo. Ma è solo un’illusione poiché, in realtà, adesso sembra quasi di essere in una situazione opposta, nella quale sono presenti tanti corpi singoli, ognuno dei quali, però, va per conto suo. E questo è molto pericoloso. Se si frantuma il corpo sociale si mette in crisi la democrazia perché è il demos che si disaggrega. La crisi politica viene però anche dal fatto che malgrado la sparizione, o la trasformazione, delle forze politiche in qualcosa di diverso da quello che abbiamo conosciuto, rimane una sorta di retorica dei partiti che, pur non esistendo più…

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Welfare

Le politiche sociali tra economia ed etica
Argomenti / Centro studi religiosi

L’origine dell’Europa

Il cristianesimo e la genesi della modernità

La radice della civiltà europea come modernità non sta tanto nei singoli apporti dati dal cristianesimo, dall’umanesimo, dall’illuminismo, ma nell’affermazione della laicità come dualismo tra la sfera del sacro e quella del potere. Il cammino della laicità è quindi quello della de-magificazione del mondo e della politica, indicato già da…

La radice della civiltà europea come modernità non sta tanto nei singoli apporti dati dal cristianesimo, dall’umanesimo, dall’illuminismo, ma nell’affermazione della laicità come dualismo tra la sfera del sacro e quella del potere. Il cammino della laicità è quindi quello della de-magificazione del mondo e della politica, indicato già da Max Weber con un’intuizione che si è venuta articolando e arricchendo negli ultimi decenni. Una de-magificazione che però implica non l’espulsione del sacro ma la sua presenza come «altro» rispetto al mondo e al potere. Come ha mostrato particolarmente Jan Assmann nei suoi studi fondamentali sull’antico Egitto e su Israele: la caratteristica «sovversiva» della religione del Patto consiste proprio nella separazione tra il divino e…

La radice della civiltà europea come modernità non sta tanto nei singoli apporti dati dal cristianesimo, dall’umanesimo, dall’illuminismo, ma nell’affermazione della laicità come dualismo tra la sfera del sacro e quella del potere. Il cammino della laicità è quindi quello della de-magificazione del mondo e della politica, indicato già da Max Weber con un’intuizione che si è venuta articolando e arricchendo negli ultimi decenni. Una de-magificazione che però implica non l’espulsione del sacro ma la sua presenza come «altro» rispetto al mondo e al potere. Come ha mostrato particolarmente Jan Assmann nei suoi studi fondamentali sull’antico Egitto e su Israele: la caratteristica «sovversiva» della religione del Patto consiste proprio nella separazione tra il divino e il potere, nell’affermare la «diversità» di Dio e la sua trascendenza. La storia successiva dell’Occidente non rappresenta altro, nelle sue tensioni e fibrillazioni continue, che l’incarnazione di questo primo passo compiuto dal monoteismo ebraico-deuteronomico. Si tratta di superare la visione di una storia dell’Occidente come processo lineare e continuo di secolarizzazione, a senso unico, come lotta dello Stato contro la Chiesa, della ragione contro la religione ecc. Mi sembra che vi sia ancora una coincidenza di fondo tra le posizioni confessionali e quelle laiciste nel definire questo percorso: dalle radici ebraico-cristiane si procede verso l’illuminismo come trionfo della ragione (naturalmente con conclusioni opposte sul piano interpretativo). Occorre invece tentare di comprendere questa storia come un processo più complesso e in più direzioni: il dualismo, la divisione tra la sfera politica e quella religiosa, che è caratteristica della società europea, è frutto di una tensione, di una lotta continua per il monopolio del potere; questa tensione è sempre stata però congiunta a un processo di osmosi, nel quale la tendenza della Chiesa a impadronirsi del potere politico e la tendenza della politica a sacralizzarsi costituiscono un continuum in cui nessuna delle due forze è riuscita a prevalere ma nel quale ciascun protagonista ha assorbito almeno in parte i connotati dell’altro. La politica moderna dell’Europa appare così fondamentalmente diversa da quella delle altre civiltà preesistenti: ha assorbito ad esempio dal cristianesimo compiti di «modellamento» dell’uomo, di educazione…

Federico Manfredini

Convittore
1743-1829

Filippo Guicciardi

Convittore
1704-1786

Carlo Forciroli

Accademico dissonante
1761-1794

Giuseppe Campori

Principe di Scienze e Arti
1821-1887
Citazione del giorno

È assurdo procurarsi una cosa che si considera importante e tremare continuamente per il timore di perderla, e quando poi la si ha trascurarla come insignificante.

Ritratto del giorno

Cesare Campori

Principe di Scienze e Arti
1814-1880
Dal passato

Giovanni Pascoli in una lastra della FSC

Le Pubblicazioni

La Fondazione Collegio San Carlo

a Modena
Franco Cosimo Panini - Modena, 2017
Il Patrimonio

L’angelo custode che protegge un infante

Cappella dei convittori
1860 circa

Filosofia e teatro

Il Sofista da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 30 novembre –…

Tecnica e rivoluzione artistica

La tecnica come forma di conoscenza e come arte di “saper fare” è il tema su cui si è incentrato…

Dai social
Dal Passato
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Piccoli guai al Collegio San Carlo: storie di colombi e di vino

È giunta in queste ore da Milano, dalla sede del governo della Repubblica Cispadana, la risposta a una comunicazione inviata…
È giunta in queste ore da Milano, dalla sede del governo della Repubblica Cispadana, la risposta a una comunicazione inviata dal Direttore del Collegio dei Nobili, oggi Collegio Nazionale. Nei giorni scorsi il Direttore aveva rivolto una supplica al Ministro degli Affari Interni affinché questi potesse aiutarlo a risolvere due questioni delicate riguardanti gli alunni del Collegio. Inviati come tutti gli anni in campagna per la caccia, questi ultimi si sono lamentati di avervi trovato solo passeri perché i contrabbandieri avevano ucciso tutti i colombi delle colombaie. La stessa sorte era toccata al pollame dei medesimi possidenti sia in campagna che in città. Si teme la ritorsione delle famiglie dei giovani che potrebbero decidere di ritirare i ragazzi, anche a…
È giunta in queste ore da Milano, dalla sede del governo della Repubblica Cispadana, la risposta a una comunicazione inviata dal Direttore del Collegio dei Nobili, oggi Collegio Nazionale. Nei giorni scorsi il Direttore aveva rivolto una supplica al Ministro degli Affari Interni affinché questi potesse aiutarlo a risolvere due questioni delicate riguardanti gli alunni del Collegio. Inviati come tutti gli anni in campagna per la caccia, questi ultimi si sono lamentati di avervi trovato solo passeri perché i contrabbandieri avevano ucciso tutti i colombi delle colombaie. La stessa sorte era toccata al pollame dei medesimi possidenti sia in campagna che in città. Si teme la ritorsione delle famiglie dei giovani che potrebbero decidere di ritirare i ragazzi, anche a fronte della decisione di cui si dà ora conto, presa dal direttore stesso senza consultare prima le autorità ma unicamente sulla base della sua esperienza di educatore. Interpellato nel merito, il Consigliere-Consultore di Stato, Gran Dignitario dell’Ordine della Corona di Ferro, Grand’Aquila della Legion d’Onore, Membro dell’Istituto Nazionale, nonché Direttore Generale della Pubblica Istruzione, ovvero il Ministro, dall’alto della sua lungimiranza ha ritenuto opportuno avallare la decisione comunicatagli dal Direttore del Collegio che ha ritenuto, stante i disordini che più volte si sono manifestati nelle camerate, di poter limitare agli alunni la quantità di vino sia a pranzo che a cena visto che i ragazzi hanno fra gli otto e…

Un progetto europeo sulla filosofia con i bambini

Da settembre 2017 la Fondazione Collegio San Carlo è partner del progetto europeo “Children as Philosophers”, cofinanziato dal Programma Erasmus Plus della Commissione Europea e dedicato alle pratiche di filosofia…