Nella cultura azteca Quetzalcoatl è soprattutto un dio creatore perché ha creato gli uomini, ha dato loro il mais e partecipa alla creazione delle “anime” di tutte le persone.

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Il mio passaggio segreto – 2

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Argomenti / Centro culturale

Stampa e potere

Dai grandi giornali ai media digitali

L’eterno ritorno. O, piuttosto, l’oscillazione del pendolo. La storia della comunicazione politica (e non esclusivamente) ondeggia e dondola tra la definizione del significato e dell’ampiezza dell’opinione pubblica (con gli omaggi, più o meno formali, alla sua centralità…) e l’elaborazione di metodi e strumenti per orientarla, condizionarla e manipolarla. La sua…

L’eterno ritorno. O, piuttosto, l’oscillazione del pendolo. La storia della comunicazione politica (e non esclusivamente) ondeggia e dondola tra la definizione del significato e dell’ampiezza dell’opinione pubblica (con gli omaggi, più o meno formali, alla sua centralità…) e l’elaborazione di metodi e strumenti per orientarla, condizionarla e manipolarla. La sua determinazione e delineazione costituisce difatti uno dei nodi problematici – e anche di maggiore densità teoretica – della filosofia politica, la quale cominciò tra Seicento e Settecento a porsi i temi di una nuova “fonte” inedita (e imprevista) della sovranità e della rispondenza/corrispondenza del potere alle sue istanze, attese e aspettative. L’opinione pubblica nasce in buona sostanza con il concetto moderno di un regime politico…

L’eterno ritorno. O, piuttosto, l’oscillazione del pendolo. La storia della comunicazione politica (e non esclusivamente) ondeggia e dondola tra la definizione del significato e dell’ampiezza dell’opinione pubblica (con gli omaggi, più o meno formali, alla sua centralità…) e l’elaborazione di metodi e strumenti per orientarla, condizionarla e manipolarla. La sua determinazione e delineazione costituisce difatti uno dei nodi problematici – e anche di maggiore densità teoretica – della filosofia politica, la quale cominciò tra Seicento e Settecento a porsi i temi di una nuova “fonte” inedita (e imprevista) della sovranità e della rispondenza/corrispondenza del potere alle sue istanze, attese e aspettative. L’opinione pubblica nasce in buona sostanza con il concetto moderno di un regime politico democratico e rappresentativo, che il filosofo inglese John Locke definiva come “governo dell’opinione”, sviluppo e prosecuzione del “governo di leggi”, che ha identificato una delle idee-forza del liberalismo.

Nella stampa degli albori, impegnata in svariate e furibonde battaglie per l’affermazione della libertà di espressione, e nell’universo culturale di lingua inglese del XVIII secolo, aveva preso a circolare con frequenza l’espressione di public spirit, manifestazione ed espressione della società civile che si riuniva nei cenacoli, nei circoli, nei caffè, nei teatri e, naturalmente, nei salotti delle dimore private; altrettanti spazi “pubblici” per il dibattito, la discussione e il consolidamento delle ragioni della borghesia, ceto economico (industriale, commerciale, finanziario e degli affari in senso generale) che rivendicava anche sempre di più forme di protagonismo politico. Proprio da questo contesto trasse origine quello che viene considerato il primo quotidiano della storia, il «Daily Courant», il quale nacque nel marzo del 1702 e continuò a uscire fino al 1735, all’insegna di ciò che rimarrà il principio ispiratore di fondo del giornalismo anglosassone: i fatti distinti e separati dalle opinioni; pertanto, il giornale riportava prevalentemente notizie senza commenti all’insegna del motto credibility and fairness. Mentre il primo marzo del 1711 due conosciuti uomini politici e di lettere, Richard Steele…

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I libri di Orfeo

Scrittura, sapienza e pratica religiosa nell’orfismo
Argomenti / Centro studi religiosi

La riforma ecclesiastica del secolo XI e i suoi esiti

Da Gregorio VII a Francesco d’Assisi

A partire dalla metà del secolo XI, la robusta tradizione del «primato d’onore» (occidentale) del vescovo di Roma si trasforma in superiorità dottrinale e giuridica su tutta la cristianità, anche se di fatto essa si eserciterà in prevalenza sulle aree di cristianizzazione più o meno recente coincidenti con l’ambito geografico…

A partire dalla metà del secolo XI, la robusta tradizione del «primato d’onore» (occidentale) del vescovo di Roma si trasforma in superiorità dottrinale e giuridica su tutta la cristianità, anche se di fatto essa si eserciterà in prevalenza sulle aree di cristianizzazione più o meno recente coincidenti con l’ambito geografico che oggi usiamo denominare Europa occidentale. In primo luogo, la Chiesa occidentale produce strutture territoriali di identica ispirazione e di omologa realizzazione: regioni metropolitane o arcidiocesi, diocesi, pievi, parrocchie. Il cristianesimo definisce un’organizzazione secondo suddivisioni spaziali, alle quali corrispondono specifiche competenze sacramentali e disciplinari. Fattori di complicazione non mancano, per esempio, per la consistente presenza così di monasteri e canoniche regolari «esenti» – cioè non sottoposti…

A partire dalla metà del secolo XI, la robusta tradizione del «primato d’onore» (occidentale) del vescovo di Roma si trasforma in superiorità dottrinale e giuridica su tutta la cristianità, anche se di fatto essa si eserciterà in prevalenza sulle aree di cristianizzazione più o meno recente coincidenti con l’ambito geografico che oggi usiamo denominare Europa occidentale. In primo luogo, la Chiesa occidentale produce strutture territoriali di identica ispirazione e di omologa realizzazione: regioni metropolitane o arcidiocesi, diocesi, pievi, parrocchie. Il cristianesimo definisce un’organizzazione secondo suddivisioni spaziali, alle quali corrispondono specifiche competenze sacramentali e disciplinari. Fattori di complicazione non mancano, per esempio, per la consistente presenza così di monasteri e canoniche regolari «esenti» – cioè non sottoposti al potere dei vescovi – come di chiese variamente collegate a poteri autonomi. Ma la Chiesa occidentale è eminentemente una chiesa sacerdotale, vale a dire episcopale poiché i vescovi sono considerati in possesso della pienezza del sacerdozio. Su tale fondamento si inseriscono i processi di esaltazione del papato romano, identificato come vertice di un ordinamento ecclesiologico ed ecclesiastico, definibile come monarchia pontificia. Ma si badi: al vescovo di Roma verrà riconosciuto un diritto universale di intervento, una «pienezza di poteri» che non sarà limitata al corpo della Chiesa, ma si estenderà, in modo giudicato legittimo, a ogni e qualsiasi aspetto dell’esistenza e della convivenza degli uomini e delle donne, in quanto membri «battezzati» della christianitas. La monarchia pontificia si farà ierocrazia – ideologia del potere esercitato da una casta sacerdotale – inducendo fenomeni di aspra concorrenza da parte dei detentori «laici» del potere pubblico: concorrenza conflittuale che, in particolare, logorerà papato e impero nel corso di una lotta secolare tra loro, senza che o l’uno o l’altro riesca a prevalere in modo definitivo e totale. Monarchia pontificia significa ancora costruzione di una «curia» fatta di organismi centrali e di una «burocrazia» in grado di intervenire con efficacia in ogni parte della christianitas e, nel contempo, sviluppo di un pensiero giuridico e di un’attività normativa – riassumibili nell’espressione «diritto canonico» – capaci di dare fondamento di legittimità al potere pontificio e di far funzionare in modo…

Filippo Filonardi

Principe di Belle Lettere
1753-1834

Giuseppe Campori

Principe di Scienze e Arti
1821-1887

Giancarlo Dinegro

Principe di Belle Arti
1769-1857

Giovanni Ottavio Bufalini

Principe di Belle Lettere
1709-1782
Citazione del giorno

Il Moderno si concepisce come epoca e cesura, cioè come inizio assoluto, come opposizione fra tenebre della superstizione e luce della scienza.

Ritratto del giorno

Giovanni Campi

Principe di Scienze e di Belle Lettere
1836-1903
Dal passato

Laboratorio di biologia del Collegio San Carlo (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

Il crocevia del mito

Religione e narrazione nel mondo antico
Edizioni Dehoniane - Bologna, 2014
Il Patrimonio

Sala dei Cardinali

1715-1716

Filosofia e teatro

La guerra del Peloponneso da Tucidide, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 10…

La guerra dei bambini

Tornano anche quest’anno i workshop organizzati dalla Fondazione San Carlo, per l’occasione gli studenti della classe 5 C del corso…

Dai social
Dal Passato
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Formiggini e la filosofia del ridere

Ieri sera nella Sala Grande del Collegio San Carlo si è tenuta l’undicesima lezione dell’Università Popolare con un ospite d’eccezione,…

Ieri sera nella Sala Grande del Collegio San Carlo si è tenuta l’undicesima lezione dell’Università Popolare con un ospite d’eccezione, il Prof. Angiolino Fortunato Formiggini da Modena. Il celebre scrittore ed editore è stato il protagonista di una lezione sulla “Filosofia del riso” e nell’intera serata ha tenuto avvinto il pubblico con un argomento che interessa ciascuno da vicino: non ha infatti trattato del riso nella letteratura e nelle arti, ma della sua importanza nella vita.

Dopo aver sorvolato rapidamente la questione se il ridere sia esclusiva caratteristica dell’uomo, e dopo avere accennato ad argomenti speciali come al ridere in altri popoli e in altre culture, al ridere nei bambini, alla geografia del ridere, al ridere rispetto al carattere…

Ieri sera nella Sala Grande del Collegio San Carlo si è tenuta l’undicesima lezione dell’Università Popolare con un ospite d’eccezione, il Prof. Angiolino Fortunato Formiggini da Modena. Il celebre scrittore ed editore è stato il protagonista di una lezione sulla “Filosofia del riso” e nell’intera serata ha tenuto avvinto il pubblico con un argomento che interessa ciascuno da vicino: non ha infatti trattato del riso nella letteratura e nelle arti, ma della sua importanza nella vita.

Dopo aver sorvolato rapidamente la questione se il ridere sia esclusiva caratteristica dell’uomo, e dopo avere accennato ad argomenti speciali come al ridere in altri popoli e in altre culture, al ridere nei bambini, alla geografia del ridere, al ridere rispetto al carattere ed al grande tema dell’umorismo, ha posto la domanda essenziale: “che cosa è il riso?”

E non tanto dal punto di vista fisiologico, quanto da quello psicologico. Formiggini ha analizzato il motivo psicologico che ci fa ridere nelle più diverse occasioni, come davanti all’obbiettivo di un cinematografo o di una macchina fotografica, dicendo che una teoria unitaria del ridere oggi non è possibile, come non è possibile una valutazione sintetica del fenomeno. Affermò che si deve essere amici sinceri delle forme più intellettuali e disinteressate del ridere, perché se Mazzini disse che la vita non è felicità, ma dovere, è altresì vero che nessun dovere può precedere quello di amare…

Antioco

Seleuco Callinico Re d'Asia ebbe due figli: un altro Seleuco, poi detto Cerauno, e Antioco, che si conquistò il nome di Grande.

Cerauno era il primogenito. Succeduto al padre, il…