Nell’antico Egitto il Libro dei morti istruiva il defunto sul percorso da seguire nell’aldilà per, infine, “uscire dalla tomba alla luce del sole”.

Laboratorio duemilaventisei

Il mio passaggio segreto – 2

““fino alle camerata…

““fino alle camerata…

““fino alle camerata partendo dai corridoi, è illuminato da candele è pieno…

Argomenti / Centro culturale

In cammino

I luoghi di culto e i pellegrinaggi cristiani

Anche se una parte dei pellegrini giubilari giungeva dall’Italia meridionale e dalla Sardegna, senza dubbio il numero più cospicuo arrivava dall’Europa settentrionale, e francesi e tedeschi ne costituivano i gruppi più numerosi. Le strade attraverso le quali scendevano nella penisola conducevano preferibilmente a due valichi: a ovest il Gran San…

Anche se una parte dei pellegrini giubilari giungeva dall’Italia meridionale e dalla Sardegna, senza dubbio il numero più cospicuo arrivava dall’Europa settentrionale, e francesi e tedeschi ne costituivano i gruppi più numerosi. Le strade attraverso le quali scendevano nella penisola conducevano preferibilmente a due valichi: a ovest il Gran San Bernardo, a est il Brennero. Nel primo anno santo del 1300 un registro nel quale venivano annotate tutte le persone che attraversavano il Gran San Bernardo ci conferma che i viaggiatori a cavallo transitati erano quattordici volte di più rispetto agli anni precedenti. Ancora oggi la presenza di antichi monasteri lungo quei percorsi montani testimonia la loro funzione di ospitalità e soccorso dei pellegrini, che…

Anche se una parte dei pellegrini giubilari giungeva dall’Italia meridionale e dalla Sardegna, senza dubbio il numero più cospicuo arrivava dall’Europa settentrionale, e francesi e tedeschi ne costituivano i gruppi più numerosi. Le strade attraverso le quali scendevano nella penisola conducevano preferibilmente a due valichi: a ovest il Gran San Bernardo, a est il Brennero. Nel primo anno santo del 1300 un registro nel quale venivano annotate tutte le persone che attraversavano il Gran San Bernardo ci conferma che i viaggiatori a cavallo transitati erano quattordici volte di più rispetto agli anni precedenti. Ancora oggi la presenza di antichi monasteri lungo quei percorsi montani testimonia la loro funzione di ospitalità e soccorso dei pellegrini, che poi si apprestavano a scendere verso Roma o per la via Francigena, che passava per la Toscana e il Lazio, o attraverso l’Emilia per poi arrivare nelle Marche e in Umbria, in parte rifacendosi al percorso delle antiche vie consolari romane. Questo secondo itinerario offriva ai pellegrini l’occasione di sostare presso altri due santuari molto famosi: quello di Loreto e quello di Assisi. Ma in realtà ogni itinerario era costruito in modo da offrire la possibilità di visitare luoghi sacri rinomati.

Per chi arrivava dal nord, e attraversava quindi la zona renana e Colonia, si imponeva una sosta presso quello che veniva considerato il luogo di sepoltura dei tre Magi, il duomo di Colonia. Una grande ricchezza di fonti iconografiche – alla quale si aggiunge la diffusa abitudine di intitolare ai Tre re e alle Tre corone alberghi e locande lungo i percorsi dei pellegrini – prova la diffusione medievale di questo culto. Anche i Magi avevano viaggiato, e potevano dunque essere considerati protettori dei viaggiatori.

L’altra tappa obbligatoria per chi scendeva la via Francigena era Lucca, sede del crocefisso che la leggenda voleva scolpito da un personaggio che Gesù lo conosceva bene: Nicodemo. Si trattava di un grande crocefisso “vestito” intorno al quale erano…

Prosegui la visione di "Educazione all’arte"
video del giorno

Educazione all’arte

Piccole ragioni. Filosofia con i bambini
Argomenti / Centro studi religiosi

Uomini e dèi

Feste e inni rituali nel teatro dell’antica Grecia

È utile ricordare che la vita religiosa degli Ateniesi era scandita da un ritmo denotato da minore regolarità rispetto a quello cui è abituato un osservatore occidentale contemporaneo, ma comunque caratterizzato da elementi qualitativamente rilevanti, proprio in ragione del rapporto con la dimensione politica in senso stretto. Sarebbe senz’altro sbagliato…

È utile ricordare che la vita religiosa degli Ateniesi era scandita da un ritmo denotato da minore regolarità rispetto a quello cui è abituato un osservatore occidentale contemporaneo, ma comunque caratterizzato da elementi qualitativamente rilevanti, proprio in ragione del rapporto con la dimensione politica in senso stretto. Sarebbe senz’altro sbagliato distinguere o addirittura opporre una temporalità politica sacra e una temporalità politica che – per comodità espositiva – potremmo dire ordinaria. Sarebbe però riduttivo negare la differenza qualitativa tra il tempo che noi isoliamo come di pertinenza della dimensione sacra, da una parte, e la vita politica. Tempo ‘sacro’ e tempo ‘ordinario’ entrano in rapporto all’interno di una dimensione cronologica che fa riferimento a un…

È utile ricordare che la vita religiosa degli Ateniesi era scandita da un ritmo denotato da minore regolarità rispetto a quello cui è abituato un osservatore occidentale contemporaneo, ma comunque caratterizzato da elementi qualitativamente rilevanti, proprio in ragione del rapporto con la dimensione politica in senso stretto. Sarebbe senz’altro sbagliato distinguere o addirittura opporre una temporalità politica sacra e una temporalità politica che – per comodità espositiva – potremmo dire ordinaria. Sarebbe però riduttivo negare la differenza qualitativa tra il tempo che noi isoliamo come di pertinenza della dimensione sacra, da una parte, e la vita politica. Tempo ‘sacro’ e tempo ‘ordinario’ entrano in rapporto all’interno di una dimensione cronologica che fa riferimento a un quadro lunisolare, che non conosce consacrazione rituale dell’avvio di anno e che tiene conto solo in parte del ciclo stagionale, pur avendo evidente relazione anche con il ciclo delle stagioni e anche con la vita concreta, pratica in senso stretto, dei cittadini. (…)

Quand’anche si voglia prescindere dai calcoli numerici (in realtà davvero impressionanti) in grado di fornire un’idea del numero di cittadini che – nel corso dell’anno attico – avevano rapporto diretto con performances rituali che coinvolgevano cori, è assolutamente evidente che quando il pubblico vedeva rappresentata una preghiera o una diversa azione rituale, il riconoscimento e l’identificazione si realizzavano non solo in termini – concreti ed elementari – interni allo svolgimento del dramma (la coerenza di quella preghiera entro quella situazione scenica), ma anche attraverso elementi connessi con cerimonie di culto reali, o parti di queste.

Appare, dunque, chiaro che il complesso gioco di riferimenti e relazioni tra coro e personaggi, da una parte, ma anche e soprattutto tra coro e pubblico seduto a teatro, dall’altra, funziona anche perché il pubblico individua elementi verbali e gestuali che riconosce come parte integrante della propria partecipazione, in forma individuale e collettiva, alla vita religiosa della polis. Anche l’esigenza di rappresentare questi elementi sulla scena e nell’orchestra corrisponde a consuetudini consolidate, che parrebbe tutto sommato riduttivo limitarsi a descrivere solo come questioni – per così dire – di tecnica drammaturgica. Si tratta infatti piuttosto di una…

Giuseppe Campori

Principe di Scienze e Arti
1821-1887

Lazzaro Mocenigo

Convittore
1624-1657

Paolo Emilio Campi

Accademico dissonante
1729-1796

Giovanni Pindemonte

Principe di Belle Lettere
1751-1812
Citazione del giorno

L’amicizia non deve guarire le pene della solitudine, ma duplicarne le gioie. L’amicizia non si cerca, non si sogna, non si desidera; si esercita (è una virtù).

Ritratto del giorno

Giovanni Campi

Principe di Scienze e di Belle Lettere
1836-1903
Dal passato

Laboratorio di biologia del Collegio San Carlo (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

FilosoFare

Filosofia con i bambini
Artebambini - Bazzano (BO), 2015
Il Patrimonio

Cristo davanti a Pilato

Fondazione Collegio San Carlo
prima metà XIX secolo

Filosofia e teatro

Le Leggi da Platone, mise en espace- testi tratti da Platone: Critone, Le Leggi, Minosse, ERT − Emilia Romagna Teatro…

La guerra dei bambini

Tornano anche quest’anno i workshop organizzati dalla Fondazione San Carlo, per l’occasione gli studenti della classe 5 C del corso…

Dai social
Dal Passato
Dal Passato

Commemorazione di Ciro Menotti e Vincenzo Borelli – corteo da Piazza Roma ai resti delle forche

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la…

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.

Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via…

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.

Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via del Castellaro, via Scudari per poi entrare in via Emilia e proseguire verso S. Agostino, giungendo infine agli spalti della Cittadella dove il direttore della Gazzetta, il sindaco Pier Luigi San Donnino e il deputato Ottorino Nava hanno tenuto un discorso alla popolazione e hanno poi invitato Giovanni Borelli, discendente di Vincenzo, a prendere la parola per concludere la commemorazione mentre le autorità e la popolazione lasciavano numerosissimi omaggi floreali accanto ai resti delle forche dei due patrioti.

In vista dell’anniversario sono giunte in redazione numerose lettere di concittadini e lettori che ci chiedono di ricordare le vicende legate alla riscoperta di questi cimeli: in risposta alle richieste ne tracciamo…

Immaginare un’isola

Immaginate di essere in viaggio verso un’isola disabitata. Immaginate di essere voi i fondatori di un luogo nuovo, in cui vivere davvero bene. Vedete l’isola nella vostra mente? Bene. Ora…