Nell’antico Egitto il Libro dei morti istruiva il defunto sul percorso da seguire nell’aldilà per, infine, “uscire dalla tomba alla luce del sole”.

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Nel corso dell’anno scolastico 2019 sono state accolte alcune classi delle scuole…

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I luoghi di culto e i pellegrinaggi cristiani

Anche se una parte dei pellegrini giubilari giungeva dall’Italia meridionale e dalla Sardegna, senza dubbio il numero più cospicuo arrivava dall’Europa settentrionale, e francesi e tedeschi ne costituivano i gruppi più numerosi. Le strade attraverso le quali scendevano nella penisola conducevano preferibilmente a due valichi: a ovest il Gran San…

Anche se una parte dei pellegrini giubilari giungeva dall’Italia meridionale e dalla Sardegna, senza dubbio il numero più cospicuo arrivava dall’Europa settentrionale, e francesi e tedeschi ne costituivano i gruppi più numerosi. Le strade attraverso le quali scendevano nella penisola conducevano preferibilmente a due valichi: a ovest il Gran San Bernardo, a est il Brennero. Nel primo anno santo del 1300 un registro nel quale venivano annotate tutte le persone che attraversavano il Gran San Bernardo ci conferma che i viaggiatori a cavallo transitati erano quattordici volte di più rispetto agli anni precedenti. Ancora oggi la presenza di antichi monasteri lungo quei percorsi montani testimonia la loro funzione di ospitalità e soccorso dei pellegrini, che…

Anche se una parte dei pellegrini giubilari giungeva dall’Italia meridionale e dalla Sardegna, senza dubbio il numero più cospicuo arrivava dall’Europa settentrionale, e francesi e tedeschi ne costituivano i gruppi più numerosi. Le strade attraverso le quali scendevano nella penisola conducevano preferibilmente a due valichi: a ovest il Gran San Bernardo, a est il Brennero. Nel primo anno santo del 1300 un registro nel quale venivano annotate tutte le persone che attraversavano il Gran San Bernardo ci conferma che i viaggiatori a cavallo transitati erano quattordici volte di più rispetto agli anni precedenti. Ancora oggi la presenza di antichi monasteri lungo quei percorsi montani testimonia la loro funzione di ospitalità e soccorso dei pellegrini, che poi si apprestavano a scendere verso Roma o per la via Francigena, che passava per la Toscana e il Lazio, o attraverso l’Emilia per poi arrivare nelle Marche e in Umbria, in parte rifacendosi al percorso delle antiche vie consolari romane. Questo secondo itinerario offriva ai pellegrini l’occasione di sostare presso altri due santuari molto famosi: quello di Loreto e quello di Assisi. Ma in realtà ogni itinerario era costruito in modo da offrire la possibilità di visitare luoghi sacri rinomati.

Per chi arrivava dal nord, e attraversava quindi la zona renana e Colonia, si imponeva una sosta presso quello che veniva considerato il luogo di sepoltura dei tre Magi, il duomo di Colonia. Una grande ricchezza di fonti iconografiche – alla quale si aggiunge la diffusa abitudine di intitolare ai Tre re e alle Tre corone alberghi e locande lungo i percorsi dei pellegrini – prova la diffusione medievale di questo culto. Anche i Magi avevano viaggiato, e potevano dunque essere considerati protettori dei viaggiatori.

L’altra tappa obbligatoria per chi scendeva la via Francigena era Lucca, sede del crocefisso che la leggenda voleva scolpito da un personaggio che Gesù lo conosceva bene: Nicodemo. Si trattava di un grande crocefisso “vestito” intorno al quale erano…

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Piccole ragioni. Filosofia con i bambini
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Uomini e dèi

Feste e inni rituali nel teatro dell’antica Grecia

È utile ricordare che la vita religiosa degli Ateniesi era scandita da un ritmo denotato da minore regolarità rispetto a quello cui è abituato un osservatore occidentale contemporaneo, ma comunque caratterizzato da elementi qualitativamente rilevanti, proprio in ragione del rapporto con la dimensione politica in senso stretto. Sarebbe senz’altro sbagliato…

È utile ricordare che la vita religiosa degli Ateniesi era scandita da un ritmo denotato da minore regolarità rispetto a quello cui è abituato un osservatore occidentale contemporaneo, ma comunque caratterizzato da elementi qualitativamente rilevanti, proprio in ragione del rapporto con la dimensione politica in senso stretto. Sarebbe senz’altro sbagliato distinguere o addirittura opporre una temporalità politica sacra e una temporalità politica che – per comodità espositiva – potremmo dire ordinaria. Sarebbe però riduttivo negare la differenza qualitativa tra il tempo che noi isoliamo come di pertinenza della dimensione sacra, da una parte, e la vita politica. Tempo ‘sacro’ e tempo ‘ordinario’ entrano in rapporto all’interno di una dimensione cronologica che fa riferimento a un…

È utile ricordare che la vita religiosa degli Ateniesi era scandita da un ritmo denotato da minore regolarità rispetto a quello cui è abituato un osservatore occidentale contemporaneo, ma comunque caratterizzato da elementi qualitativamente rilevanti, proprio in ragione del rapporto con la dimensione politica in senso stretto. Sarebbe senz’altro sbagliato distinguere o addirittura opporre una temporalità politica sacra e una temporalità politica che – per comodità espositiva – potremmo dire ordinaria. Sarebbe però riduttivo negare la differenza qualitativa tra il tempo che noi isoliamo come di pertinenza della dimensione sacra, da una parte, e la vita politica. Tempo ‘sacro’ e tempo ‘ordinario’ entrano in rapporto all’interno di una dimensione cronologica che fa riferimento a un quadro lunisolare, che non conosce consacrazione rituale dell’avvio di anno e che tiene conto solo in parte del ciclo stagionale, pur avendo evidente relazione anche con il ciclo delle stagioni e anche con la vita concreta, pratica in senso stretto, dei cittadini. (…)

Quand’anche si voglia prescindere dai calcoli numerici (in realtà davvero impressionanti) in grado di fornire un’idea del numero di cittadini che – nel corso dell’anno attico – avevano rapporto diretto con performances rituali che coinvolgevano cori, è assolutamente evidente che quando il pubblico vedeva rappresentata una preghiera o una diversa azione rituale, il riconoscimento e l’identificazione si realizzavano non solo in termini – concreti ed elementari – interni allo svolgimento del dramma (la coerenza di quella preghiera entro quella situazione scenica), ma anche attraverso elementi connessi con cerimonie di culto reali, o parti di queste.

Appare, dunque, chiaro che il complesso gioco di riferimenti e relazioni tra coro e personaggi, da una parte, ma anche e soprattutto tra coro e pubblico seduto a teatro, dall’altra, funziona anche perché il pubblico individua elementi verbali e gestuali che riconosce come parte integrante della propria partecipazione, in forma individuale e collettiva, alla vita religiosa della polis. Anche l’esigenza di rappresentare questi elementi sulla scena e nell’orchestra corrisponde a consuetudini consolidate, che parrebbe tutto sommato riduttivo limitarsi a descrivere solo come questioni – per così dire – di tecnica drammaturgica. Si tratta infatti piuttosto di una…

Paolo Boschetti

Fondatore del Collegio dei Nobili
1585-1627

Alfonso Varano

Principe di Belle Lettere
1705-1788

Paolo Emilio Campi

Accademico dissonante
1729-1796

Caterino Cornaro della Regina

Convittore
1624-1669
Citazione del giorno

L’amicizia non deve guarire le pene della solitudine, ma duplicarne le gioie. L’amicizia non si cerca, non si sogna, non si desidera; si esercita (è una virtù).

Ritratto del giorno

Achille Tacoli

Principe in Scienze
1827-1908
Dal passato

Aula del Collegio

prima metà XX secolo
Le Pubblicazioni

Il tempo presente e altre catastrofi

Attualità dell’Apocalisse
Edizioni Dehoniane - Bologna, 2018
Il Patrimonio

Cristo davanti a Pilato

Fondazione Collegio San Carlo
prima metà XIX secolo

Filosofia e teatro

Il Sofista da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 30 novembre –…

Studenti in cattedra

“Semel in anno…” diceva Seneca per ammettere, in una sola occasione dell’anno, qualche piccola trasgressione. Per gli studenti delle scuole…

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Vita di collegio
Vita di collegio

Una comunità universitaria a misura di futuro

Ha avuto grande successo il Festival della Cultura Digitale Modena Smart Life organizzato dal Comune di Modena, che si è concluso ieri dopo…

Ha avuto grande successo il Festival della Cultura Digitale Modena Smart Life organizzato dal Comune di Modena, che si è concluso ieri dopo tre giornate ricche di iniziative.

Il Collegio ha partecipato da protagonista grazie alla partnership della Fondazione Collegio San Carlo di Modena con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

I Collegiali hanno avuto un ruolo decisivo nell’organizzazione delle attività ospitate nel palazzo di via San Carlo e nel centro storico. La preparazione dell’evento è stata una sfida: erano tante le attività da coordinare per garantirne il successo. Gli studenti del Collegio, come volontari, hanno collaborato con passione, entusiasmo e determinazione.

“Ho apprezzato molto il Festival Modena Smart Life perché ha dato la possibilità, anche a noi collegiali, di vivere intensamente l’evento”,…

Ha avuto grande successo il Festival della Cultura Digitale Modena Smart Life organizzato dal Comune di Modena, che si è concluso ieri dopo tre giornate ricche di iniziative.

Il Collegio ha partecipato da protagonista grazie alla partnership della Fondazione Collegio San Carlo di Modena con l’Università di Modena e Reggio Emilia e con la Fondazione Cassa di Risparmio di Modena.

I Collegiali hanno avuto un ruolo decisivo nell’organizzazione delle attività ospitate nel palazzo di via San Carlo e nel centro storico. La preparazione dell’evento è stata una sfida: erano tante le attività da coordinare per garantirne il successo. Gli studenti del Collegio, come volontari, hanno collaborato con passione, entusiasmo e determinazione.

“Ho apprezzato molto il Festival Modena Smart Life perché ha dato la possibilità, anche a noi collegiali, di vivere intensamente l’evento”, dice Gaetano, studente di Ingegneria meccanica, che prosegue: “quest’esperienza ci ha reso un gruppo ancor più coeso e determinato grazie al lavoro, all’organizzazione e ai sorrisi”.

Per Francesca, studentessa di Medicina, il Festival ha promosso “un confronto a 360 gradi su un tema sempre più centrale nella vita dell’uomo, che ha stuzzicato i più tradizionalisti e incuriosito chi nella tecnologia è nato. L’entusiasmo per il progresso è stato il filo conduttore di queste tre giornate intense”.

È stato particolarmente significativo il TEDxModena Salon #BeTheFuture tenutosi nella Chiesa San Carlo e dedicato al tema dell’educazione, che ha visto gli interventi di ben due relatori del Collegio San Carlo e di un terzo selezionato dalla Conferenza…

FilosoFare: l’esperienza dei corsisti

Il 25 ottobre 2014 si è concluso il progetto “Percorsi, esperienze e strumenti per la pratica educativa. FilosoFare con i bambini” con lo svolgimento di una serie di iniziative pubbliche…