Istruire presuppone la relazione con un soggetto tabula rasa che va costruito. Educare è un portare fuori ciò che potenzialmente c’è nel soggetto a cui ci riferiamo.

Laboratorio duemilaventisei

Il mio passaggio segreto – 1

“vorrei che il…

“vorrei che il…

“vorrei che il mio passaggio segreto fosse aperto a tutti”

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Argomenti / Centro culturale

Comunicazione come ambiente

Spazi virtuali, isolamento e relazioni nell'età tecnologica

La comunicazione, oggi, non solamente si fa, ma si vive. Non è semplicemente un’attività che viene compiuta o subita dagli esseri umani, e in una certa misura anche da entità artificiali, ma costituisce, ormai, l’ambiente stesso in cui ci muoviamo e con il quale interagiamo. È questa la situazione che…

La comunicazione, oggi, non solamente si fa, ma si vive. Non è semplicemente un’attività che viene compiuta o subita dagli esseri umani, e in una certa misura anche da entità artificiali, ma costituisce, ormai, l’ambiente stesso in cui ci muoviamo e con il quale interagiamo. È questa la situazione che caratterizza la nostra epoca e che gli sviluppi tecnologici hanno reso possibile. In tal modo il concetto stesso di “comunicazione” viene a essere trasformato. Esso non indica più, solamente, l’interazione fra esseri umani, allo scopo di creare uno spazio comune. E neppure si riferisce semplicemente a un invio, a una trasmissione di dati – che riguarda le macchine e gli esseri umani, gli esseri umani…

La comunicazione, oggi, non solamente si fa, ma si vive. Non è semplicemente un’attività che viene compiuta o subita dagli esseri umani, e in una certa misura anche da entità artificiali, ma costituisce, ormai, l’ambiente stesso in cui ci muoviamo e con il quale interagiamo. È questa la situazione che caratterizza la nostra epoca e che gli sviluppi tecnologici hanno reso possibile. In tal modo il concetto stesso di “comunicazione” viene a essere trasformato. Esso non indica più, solamente, l’interazione fra esseri umani, allo scopo di creare uno spazio comune. E neppure si riferisce semplicemente a un invio, a una trasmissione di dati – che riguarda le macchine e gli esseri umani, gli esseri umani fra loro, le macchine nel loro rapporto l’una con l’altra – il quale resta in attesa di un feedback. La comunicazione è ciò che avviene in un determinato contesto di relazioni per il fatto che questo contesto è reso possibile e costantemente alimentato proprio dall’atto del comunicare. Tutto ciò è prodotto dal diffondersi potente e capillare di quella trasmissione di dati e d’informazioni che è dovuta allo sviluppo degli apparati comunicativi. Sono infatti le tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con le quali quotidianamente interagiamo integrandole nel nostro modo di vivere, quelle che incidono sull’ambiente quotidiano e creano ambienti ulteriori per le nostre attività. In altre parole, è proprio il sistematico diffondersi della trasmissione di dati e d’informazioni che fa sì che il comunicare comporti nuovamente, oggi, l’apertura di uno spazio condiviso. Questa volta, però, esso è condiviso a livello globale. Di più: coinvolge non solo soggetti che risultano virtualmente collegati fra loro da ogni luogo del mondo, ma anche agenti comunicativi sia umani che non-umani.

Ho parlato finora di “ambiente comunicativo”. Ho parlato di “infosfera”. Sembrerebbe, da quanto detto, che l’ambiente in cui ci muoviamo comunicando, e che comunicando facciamo essere, sia in generale uno solo. Non è precisamente vero. Questa, infatti, è un’altra…

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Democrazia

Le metamorfosi dei sistemi politici contemporanei
Argomenti / Centro studi religiosi

Tebe

Il viaggio nell'aldilà nella religione dell'antico Egitto
Gli antichi Egizi costruivano le loro tombe come dimore per un’eternità fortemente voluta e probabilmente altrettanto creduta: il nome più comune per designare la tomba in lingua egiziana è Perdjet, "casa dell’eternità". Essa era il luogo di sepoltura della mummia, ma doveva essere anche l’abitazione dell’anima, che, pur non essendo…
Gli antichi Egizi costruivano le loro tombe come dimore per un’eternità fortemente voluta e probabilmente altrettanto creduta: il nome più comune per designare la tomba in lingua egiziana è Perdjet, "casa dell’eternità". Essa era il luogo di sepoltura della mummia, ma doveva essere anche l’abitazione dell’anima, che, pur non essendo unica, presentava diversi elementi che ne facevano un’unità completa e autosufficiente dell’individuo intero: non esisteva infatti la dualistica contrapposizione tra corpo e anima tipica delle culture moderne.Affinché tutti gli elementi dell’essere potessero sopravvivere alla morte e non rischiassero l’annientamento, era necessario che gli dèi dichiarassero il defunto Ma’-kheru, termine che normalmente gli egittologi traducono con "giustificato", in modo che egli diventasse venerabile (Imakhu). Se il…
Gli antichi Egizi costruivano le loro tombe come dimore per un’eternità fortemente voluta e probabilmente altrettanto creduta: il nome più comune per designare la tomba in lingua egiziana è Perdjet, "casa dell’eternità". Essa era il luogo di sepoltura della mummia, ma doveva essere anche l’abitazione dell’anima, che, pur non essendo unica, presentava diversi elementi che ne facevano un’unità completa e autosufficiente dell’individuo intero: non esisteva infatti la dualistica contrapposizione tra corpo e anima tipica delle culture moderne.Affinché tutti gli elementi dell’essere potessero sopravvivere alla morte e non rischiassero l’annientamento, era necessario che gli dèi dichiarassero il defunto Ma’-kheru, termine che normalmente gli egittologi traducono con "giustificato", in modo che egli diventasse venerabile (Imakhu). Se il faraone era immortale per diritto, essendo un dio tra gli uomini, l’uomo comune doveva provare di avere agito nella sua vita in modo da non turbare la Maat, l’equilibrio universale su cui si basavano la società egiziana e in definitiva l’intero cosmo. Per questo ogni defunto doveva essere giudicato da un tribunale divino, il cui embrione si trova già nei Testi delle Piramidi e nei Testi dei Sarcofagi, ma che trova nei capitoli 30 e 125 del Libro dei Morti la sua espressione definitiva. Già dall’Antico Regno le tombe riportano "confessioni positive", che enumerano gli atti conformi alla Maat compiuti dal proprietario secondo i canoni di quella che oggi chiameremmo una "biografia ideale":«Io sono uscito dalla mia città, sono disceso dal mio nomo.Io ho compiuto la Maat per il suo signore, ho soddisfatto il dio per ciò che lui ama.Io ho detto il bene, ho ripetuto il bene; ho detto la Maat, ho compiuto la Maat.Io ho dato pane all’affamato, vestiti all’uomo nudo;ho rispettato mio padre, ho gioito dell’affetto di mia madre;non ho mai detto nulla di malvagio, cattivo o maligno contro nessuno,perché desideravo il bene e di essere un Imakhu presso il dio e presso gli uomini per sempre».Gli studiosi ancora oggi si chiedono se le vivaci scene raffigurate nelle tombe egizie, specie in quelle dell’Antico Regno, siano rappresentazioni della vita quotidiana che hanno poco a che fare con l’aldilà, o se il mondo…

Carlo Forciroli

Accademico dissonante
1761-1794

Giovanni Pindemonte

Principe di Belle Lettere
1751-1812

Luigi Manzini

Maestro di disegno
1805-1866

Giuseppe Boccolari

Rettore
1727-1786
Citazione del giorno

L’interminabile fatica della filosofia, a cui tocca sempre ripartire da capo, è fondata sulla ragione, che non è il freddo intelletto, ma è pervasa dalla passione dell’amore o dell’onestà.

Ritratto del giorno

Giovanni Biondi

Rettore del Collegio San Carlo
?- 1847
Dal passato

Dirigibile in volo (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

Filosofia dei misteri cristiani

Ragione e rivelazione in Meister Eckhart
Edizioni Dehoniane - Bologna, 2013
Il Patrimonio

Galleria d’ingresso

Fondazione San Carlo
1820-1830

Filosofia e teatro

Le Leggi da Platone, mise en espace – testi tratti da Platone: Critone, Le Leggi, Minosse, ERT − Emilia Romagna…

Quando filosofia ed ecologia si incontrano

L’ambiente e la sua attualità: questo il tema portante del workshop 2019 organizzato dalla Fondazione San Carlo rivolto alle scuole…

Dai social
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Una lezione sulla Luna

Dal Collegio San Carlo - Come d'abitudine pubblichiamo un breve resoconto relativo alle lezioni dell'Università Popolare a firma del segretario…

Dal Collegio San Carlo - Come d'abitudine pubblichiamo un breve resoconto relativo alle lezioni dell'Università Popolare a firma del segretario del Collegio stesso, il ragionier Pietro Costa Giani.

Ieri sera il professor Raffaello Stiattesi tenne la 6° lezione del primo ciclo dell’Università Popolare, intrattenendo il foltissimo pubblico con una dotta conferenza sulla Luna.

Il professore, veramente dotto nelle scienze cosmografiche, ricordò tutte le ipotesi e le cognizioni certe intorno al satellite del nostro pianeta. Ma nello stesso tempo, sconfinando dai limiti che si era proposto, trattò dei tanti problemi che hanno con l’esistenza della luna punti di contatto: dimentico quasi del suo stato di religioso, spaziando nei campi del vero e della scienza, tenne durante tutto il corso della…

Dal Collegio San Carlo - Come d'abitudine pubblichiamo un breve resoconto relativo alle lezioni dell'Università Popolare a firma del segretario del Collegio stesso, il ragionier Pietro Costa Giani.

Ieri sera il professor Raffaello Stiattesi tenne la 6° lezione del primo ciclo dell’Università Popolare, intrattenendo il foltissimo pubblico con una dotta conferenza sulla Luna.

Il professore, veramente dotto nelle scienze cosmografiche, ricordò tutte le ipotesi e le cognizioni certe intorno al satellite del nostro pianeta. Ma nello stesso tempo, sconfinando dai limiti che si era proposto, trattò dei tanti problemi che hanno con l’esistenza della luna punti di contatto: dimentico quasi del suo stato di religioso, spaziando nei campi del vero e della scienza, tenne durante tutto il corso della conferenza incatenata l’attenzione dell’uditorio riunitosi, come sempre, nella Sala Grande del Collegio San Carlo.

Piacquero molto le bellissime proiezioni fatte ad illustrazione della conferenza.

Nella foto: particolare di una stampa con la superficie della Luna, dal patrimonio del Collegio.

La seconda edizione degli Stati Generali della filosofia con i bambini

Nelle giornate di ieri e di oggi la Fondazione San Carlo di Modena, in collaborazione con Ludosofici – un’associazione di filosofi che progetta attività didattiche a partire dagli strumenti della…