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Intuizioni sul futuro – 2
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Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratori di filosofia per adulti di condividere…
Grammatica del paesaggio contemporaneo
A metà degli anni Settanta si è tenuta la mostra dei New Topographics, che proponeva un modo nuovo di guardare il paesaggio che ha influenzato pesantemente tutto quello che ne è seguito. «Credo che le immagini di paesaggio possano presentarci tre verità: la verità geografica, quella autobiografica e quella metaforica.…
A metà degli anni Settanta si è tenuta la mostra dei New Topographics, che proponeva un modo nuovo di guardare il paesaggio che ha influenzato pesantemente tutto quello che ne è seguito. «Credo che le immagini di paesaggio possano presentarci tre verità: la verità geografica, quella autobiografica e quella metaforica. La geografia di per se stessa è a volte noiosa, l’autobiografia spesso banale e la metafora può essere equivoca. Ma presi insieme, come nelle opere migliori di artisti quali Alfred Stieglitz e Edward Weston, questi tre tipi di informazione si rafforzano a vicenda e alimentano ciò che tutti cerchiamo di mantenere intatto: l’attaccamento alla vita», scrive Robert Adams in La bellezza in fotografia, in cui…
A metà degli anni Settanta si è tenuta la mostra dei New Topographics, che proponeva un modo nuovo di guardare il paesaggio che ha influenzato pesantemente tutto quello che ne è seguito. «Credo che le immagini di paesaggio possano presentarci tre verità: la verità geografica, quella autobiografica e quella metaforica. La geografia di per se stessa è a volte noiosa, l’autobiografia spesso banale e la metafora può essere equivoca. Ma presi insieme, come nelle opere migliori di artisti quali Alfred Stieglitz e Edward Weston, questi tre tipi di informazione si rafforzano a vicenda e alimentano ciò che tutti cerchiamo di mantenere intatto: l’attaccamento alla vita», scrive Robert Adams in La bellezza in fotografia, in cui è delineato il mutamento del processo estetico di quegli anni. Risale al 1974 il primo lavoro di Adams di una certa importanza, intitolato The New West: Landscapes Along the Colorado Front Range. Da questo momento ogni sua opera è dedicata a un luogo particolare. Lo scopo del suo lavoro è stato quello di rendere familiare ciò che sente perduto. Non ci troviamo più di fronte solo a una mera fotografia di documentazione, ma in ogni immagine è presente un’implicazione emotiva molto forte: l’uomo non appare mai direttamente, ma attraverso le conseguenze del suo operato nei confronti della natura. La figura umana compare in Our Lives and Our Children, sempre di taglio sociale, una serie di istantanee scattate in un centro commerciale, nelle quali emerge il concetto di “non luogo” coniato da Marc Augé, che popola la moderna cultura fotografica. Molte sono le referenze culturali di Adams: prima fra tutte la pittura e, in particolare, quello che a mio parere può essere considerato il più rivoluzionario dei pittori dell’Ottocento: Paul Cézanne.
Georges Perec, autore molto amato dai fotografi contemporanei, scrive nel 1974: «Non ho molto da dire a proposito della campagna; la campagna non esiste, è un’illusione. Per la maggior parte dei miei simili, la campagna…
Lhasa
Città in movimento
Lazzaro Mocenigo
Caterino Cornaro della Regina
Paolo Emilio Campi
Filippo Filonardi
La meraviglia alla radice della filosofia ri-scopre il mondo come se lo vedesse per la prima volta. Essa implica ammirazione e perplessità.
Massimiliano Francesco Angelelli
dal passato – Villaggio Regina Elena Messina (lastra FSC)
I due volti del tempo
Scalone d’onore
Filosofia e teatro
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Osservare l’antico per conoscere il moderno
Il tema del workshop dell’anno 2019 organizzato dalla Fondazione San Carlo con gli studenti delle scuole superiori è l’ambiente. I…
Il Gatto letterario
Ieri sera, per l’ottava lezione dell’Università Popolare, il prof. Dario Carraroli ha tenuto la sua seconda lezione sugli animali domestici…
Ieri sera, per l’ottava lezione dell’Università Popolare, il prof. Dario Carraroli ha tenuto la sua seconda lezione sugli animali domestici nella letteratura soffermandosi, questa volta, sul gatto.
L’oratore ha diviso la conferenza in tre parti. Nella prima ha considerato il gatto come un animale pauroso, malefico, compagno di streghe, e questa credenza era generale nel Medio Evo. Nella seconda l’ha considerato sotto l’aspetto burlesco, raccontando dei poeti che volevano ad ogni costo trovare materia di riso e spesso narravano i tormenti e i patimenti inflitti ai gatti, scrivendo poesie dalle quali traspare una certa crudeltà, frutto certamente dei costumi grossolani e barbari di quel tempo.
Nella terza parte considerava il gatto sotto un benigno aspetto, facendo osservare che un nuovo…
Ieri sera, per l’ottava lezione dell’Università Popolare, il prof. Dario Carraroli ha tenuto la sua seconda lezione sugli animali domestici nella letteratura soffermandosi, questa volta, sul gatto.
L’oratore ha diviso la conferenza in tre parti. Nella prima ha considerato il gatto come un animale pauroso, malefico, compagno di streghe, e questa credenza era generale nel Medio Evo. Nella seconda l’ha considerato sotto l’aspetto burlesco, raccontando dei poeti che volevano ad ogni costo trovare materia di riso e spesso narravano i tormenti e i patimenti inflitti ai gatti, scrivendo poesie dalle quali traspare una certa crudeltà, frutto certamente dei costumi grossolani e barbari di quel tempo.
Nella terza parte considerava il gatto sotto un benigno aspetto, facendo osservare che un nuovo sistema di filosofare dava all’animale una vita superiore, cercando di penetrare nel cervello dell’animale stesso e conoscere lo svolgersi dei suoi pensieri. In questo periodo si ebbero lavori di genio e il gatto ottenne l’onore di ispirare al Baudelaire un vero capolavoro in cui si fondono pensieri profondi e cose gentili.
Il chiarissimo conferenziere alla fine del suo dire raccoglieva vivissimi applausi dal pubblico entusiasmato: il ragioniere del Collegio San Carlo, che come sempre ha ospitato la conferenza nella sua Sala Grande, ha sottolineato in particolare per la conferenza di ieri sera che il professore ha trovato la giusta chiave di comunicazione, unendo l’utilità della formazione alla piacevolezza dell’argomento…
Piccole ragioni
“Perché?” è una di quelle domande che da sempre i più piccoli pongono con insistenza agli adulti che li circondano quando non sono soddisfatti delle loro risposte. Da lì, da…