Come afferma Eugene Cernan, membro dell’equipaggio dell’Apollo 17: «Siamo andati ad esplorare la Luna ma, in realtà, abbiamo scoperto la Terra».

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È dedicata alle forme di globalizzazione in età classica la nuova mostra…

Argomenti / Centro culturale

Oltre la rappresentazione

Lo statuto delle immagini nell'arte contemporanea

Gli anni Sessanta modificano profondamente tecniche, stili e percezione sociale dell’arte. Costituiscono un decennio estremamente differenziato per indirizzi e aree geografiche di riferimento, con fratture o trasformazioni profonde, in parte riflesso della crescente politicizzazione dell’opinione pubblica occidentale e di eventi storici chiave, come la guerra del Vietnam. Considerati sotto un…

Gli anni Sessanta modificano profondamente tecniche, stili e percezione sociale dell’arte. Costituiscono un decennio estremamente differenziato per indirizzi e aree geografiche di riferimento, con fratture o trasformazioni profonde, in parte riflesso della crescente politicizzazione dell’opinione pubblica occidentale e di eventi storici chiave, come la guerra del Vietnam. Considerati sotto un profilo strettamente artistico-culturale, segnano il momento iniziale nella serie di esplorazioni, riletture e appropriazioni delle avanguardie storiche caratterizzante i decenni successivi. Sia in Europa sia negli Stati Uniti si affermano, già sul finire degli anni Cinquanta, tendenze antipittoriche che stabiliscono un deciso distacco da art brut, informale e espressionismo astratto. Si dipingono monocromi, si riscopre il ready-made duchampiano: sono in auge ironia e distaccata eleganza,…

Gli anni Sessanta modificano profondamente tecniche, stili e percezione sociale dell’arte. Costituiscono un decennio estremamente differenziato per indirizzi e aree geografiche di riferimento, con fratture o trasformazioni profonde, in parte riflesso della crescente politicizzazione dell’opinione pubblica occidentale e di eventi storici chiave, come la guerra del Vietnam. Considerati sotto un profilo strettamente artistico-culturale, segnano il momento iniziale nella serie di esplorazioni, riletture e appropriazioni delle avanguardie storiche caratterizzante i decenni successivi. Sia in Europa sia negli Stati Uniti si affermano, già sul finire degli anni Cinquanta, tendenze antipittoriche che stabiliscono un deciso distacco da art brut, informale e espressionismo astratto. Si dipingono monocromi, si riscopre il ready-made duchampiano: sono in auge ironia e distaccata eleganza, l’interesse è per opere che si sviluppino autonomamente, come attraverso processi, in assenza di interventi esterni, abilità o “psicologia” autoriale. È soprattutto a New York che il cambiamento di gusto si accompagna a un’aggressiva presa di posizione contro la generazione precedente: ne sono bersaglio, con Clement Greenberg, critico e teorico, i pittori più gestuali dell’espressionismo astratto, Yves Kline e Willem de Kooning. In Jasper Johns o (ancor più) in Robert Rauschenberg il rapporto con la tradizione modernista europea diviene meno obbligato e vincolante: se per Greenberg operare all’interno di una tecnica particolare significava portare quella stessa tecnica, pittura o scultura, poniamo, alla sua estrema «purezza e indipendenza» attraverso un ininterrotto processo di correzione, le composizioni dei giovani artisti si popolano adesso ludicamente di immagini tratte dai media come anche dalla cultura popolare americana, oppure sono attraversate da micronarrazioni personali. Esiste una parziale continuità, sotto il profilo del comune atteggiamento antiteorico, tra neo-dada e pop: fumetti, divi del cinema e cibi in scatola alludono al mondo non teorizzabile per eccellenza dei desideri privati, dei piccoli feticismi quotidiani, di riti e appagamenti lievemente regressivi. Del tutto pop, tuttavia, e specificamente connessa a Oldenburg e Warhol è l’attitudine antiestetica, particolarmente corrosiva. A partire dal 1963 Warhol si volge…

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La Lettera ai Romani

San Paolo e il cristianesimo delle origini
Argomenti / Centro studi religiosi

Neiye

L’armonia cosmica nel taoismo

 

L’insorgenza del grande tema dell’armonia nel Neiye, come in tutto il pensiero della Cina antica, non si situa in una dimensione astratta e atemporale, ma va invece concretamente ricondotta al suo contesto storico preciso e determinato: un contesto di straordinaria e ineguagliata creatività spirituale, che rappresenta l’autentica età assiale…

 

L’insorgenza del grande tema dell’armonia nel Neiye, come in tutto il pensiero della Cina antica, non si situa in una dimensione astratta e atemporale, ma va invece concretamente ricondotta al suo contesto storico preciso e determinato: un contesto di straordinaria e ineguagliata creatività spirituale, che rappresenta l’autentica età assiale del pensiero cinese, e in cui il problema del conflitto assunse un ruolo centrale e determinante, come attestano inequivocabilmente i documenti dell’epoca e come mostrano con grande evidenza e abbondanza di dettagli gli studi contemporanei.

Rievochiamo brevemente i tratti essenziali di quella straordinaria stagione: si tratta di un’epoca di drammatica crisi, fra il V e il III secolo a.C., nel cui corso si dissolvono gli…

 

L’insorgenza del grande tema dell’armonia nel Neiye, come in tutto il pensiero della Cina antica, non si situa in una dimensione astratta e atemporale, ma va invece concretamente ricondotta al suo contesto storico preciso e determinato: un contesto di straordinaria e ineguagliata creatività spirituale, che rappresenta l’autentica età assiale del pensiero cinese, e in cui il problema del conflitto assunse un ruolo centrale e determinante, come attestano inequivocabilmente i documenti dell’epoca e come mostrano con grande evidenza e abbondanza di dettagli gli studi contemporanei.

Rievochiamo brevemente i tratti essenziali di quella straordinaria stagione: si tratta di un’epoca di drammatica crisi, fra il V e il III secolo a.C., nel cui corso si dissolvono gli ordinamenti e i valori del mondo arcaico e la cui fase conclusiva, compresa fra il 453 e il 221 a.C., non casualmente è denominata età degli Stati Combattenti. Dal declino della dinastia regnante dei Zhou (1045-256 a.C.) sorgono entità politiche nuove e potenti, nuovi regni che si combattono senza tregua in guerre cruente. Usurpazioni e contese dissolvono la solidarietà, i costumi, i codici di condotta dell’antica aristocrazia, i cui fondamenti erano d’ordine religioso e rituale, e la forza brutalmente si impone nei rapporti interni ed esterni ai clan nobiliari e agli stati. Da questa stagione di violenza e di lotte senza quartiere emergerà la realtà nuova dell’impero centralizzato, fondato dal sovrano dello stato di Qin – il Primo Imperatore – nel 221 a.C. (…)

Sono le modalità stesse dei conflitti a subire in questa fase una profonda trasformazione: si passa da una guerra di stampo aristocratico, condotta secondo le regole di un codice d’onore che si è andato via via affievolendo, a una guerra totale, che coinvolge eserciti immensi e masse enormi di popolazione, divenendo feroce e brutale massacro. È uno scenario di caos dominato dalla violenza e dalla sopraffazione, in cui ha luogo un’immane distruzione. È un mondo che si congeda brutalmente dall’armonia della Cina arcaica, rispetto alla quale si consuma una frattura profonda e radicale.

È da questa frattura traumatica che muove la riflessione dell’anonimo e sconosciuto autore del Neiye, come degli altri…

Giovanni Pindemonte

Principe di Belle Lettere
1751-1812

Giuseppe Boccolari

Rettore
1727-1786

Giovan Battista Ayroli

Convittore
1731-1808

Caterino Cornaro della Regina

Convittore
1624-1669
Citazione del giorno

Politica, economia, società, privacy digitale: i big data entrano dappertutto, in ogni sfera della nostra vita, pubblica e privata.

Ritratto del giorno

Gabardo Gabardi Brocchi

Principe di Scienze e di Belle arti
1845-1915
Dal passato

Mont Saint-Michel, primi del Novecento (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

L’altare bilingue

Immigrati orientali e religioni nella Roma imperiale
Edizioni Dehoniane - Bologna, 2014
Il Patrimonio

Adorazione dei pastori

Chiesa di San Carlo
1701

Filosofia e teatro

Le Operette morali da Giacomo Leopardi, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 7…

1984. L’ultimo uomo d’Europa

L’Istituto d’Arte A. Venturi ha partecipato al workshop organizzato dalla Fondazione San Carlo di Modena presentando il cortometraggio 1984. L’ultimo…

Dai social
Dal Passato
Dal Passato

Sbarca a Modena l’autochrome dei fratelli Lumière

Il vivace panorama culturale  modenese ha abituato i nostri concittadini ad essere informati su tutte le più recenti innovazioni tecnologiche.…

Il vivace panorama culturale  modenese ha abituato i nostri concittadini ad essere informati su tutte le più recenti innovazioni tecnologiche. Eppure la lezione di ieri sera, alla quale erano stati invitati anche gli organi di informazione, ha ampiamente dimostrato che questo neonato Ventesimo secolo ha da offrire sempre nuove meraviglie.

Ancora una volta infatti l’Università popolare, ospitata in una affollatissima Sala Grande presso il Collegio San Carlo, ha portato all’attenzione del grande pubblico una delle più incredibili innovazioni tecnologiche. Il professor Carlo Bonacini, insegnante di Fisica e Chimica al R. Liceo Muratori, ha illustrato le ultime novità in fatto di fotografia: l’autocromia, ovvero la fotografia a colori.

Il professore ha spiegato in modo facile a comprendersi, ma con rigorosa precisione…

Il vivace panorama culturale  modenese ha abituato i nostri concittadini ad essere informati su tutte le più recenti innovazioni tecnologiche. Eppure la lezione di ieri sera, alla quale erano stati invitati anche gli organi di informazione, ha ampiamente dimostrato che questo neonato Ventesimo secolo ha da offrire sempre nuove meraviglie.

Ancora una volta infatti l’Università popolare, ospitata in una affollatissima Sala Grande presso il Collegio San Carlo, ha portato all’attenzione del grande pubblico una delle più incredibili innovazioni tecnologiche. Il professor Carlo Bonacini, insegnante di Fisica e Chimica al R. Liceo Muratori, ha illustrato le ultime novità in fatto di fotografia: l’autocromia, ovvero la fotografia a colori.

Il professore ha spiegato in modo facile a comprendersi, ma con rigorosa precisione di linguaggio scientifico, la teoria dei colori, dimostrando come con tre colori fondamentali si possa fare una gamma infinita di altri colori. E’ passato quindi a mostrare vari lavori in tricromia dichiarandone il processo di formazione.

Ma la parte che ha riscosso maggior interesse dell’intera conferenza è stata l’esposizione del nuovo sistema di autocromia che, da principio teorico, è diventata applicazione pratica grazie all’opera dei fratelli Lumière. Di questa tecnica innovativa il Bonacini ha spiegato tutta la geniale invenzione e ha proiettato numerosi saggi ottenuti da lui stesso e da egregi dilettanti della nostra città. In coda il conferenziere ha anche dato notizia di una delle numerose innovazioni che…

Publio Scipione Emiliano

Quando il Senato romano votò per iniziare la terza guerra Punica ed espugnare finalmente Cartagine scelse, per l'impresa, i due Consoli Lucio Marzio e Manlio Manilio. I due, dopo aver…