L’Apocalissi di Giovanni è proiettata verso lo splendore della città di Gerusalemme, la dimora di Dio con gli uomini, compimento glorioso del disegno divino.

Laboratorio duemilaventisei

Intuizioni sul futuro – 3

Abbiamo chiesto ai…

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Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratori di filosofia per adulti di condividere…

Argomenti / Centro culturale

Il popolo degli umani

Dalle origini alla storia

Fra gli esseri umani del passato – tutte le specie estinte, tranne noi Homo sapiens – ci furono i Neanderthal. Li conosciamo abbastanza bene. A tal punto da poter raccontare molto sulle loro origini e sulla loro storia, sulle loro caratteristiche biologiche e sui loro comportamenti; come pure sul loro…

Fra gli esseri umani del passato – tutte le specie estinte, tranne noi Homo sapiens – ci furono i Neanderthal. Li conosciamo abbastanza bene. A tal punto da poter raccontare molto sulle loro origini e sulla loro storia, sulle loro caratteristiche biologiche e sui loro comportamenti; come pure sul loro destino. Vissero nel tardo Pleistocene. Erano diffusi in Europa, ma anche più a oriente, nel vasto territorio compreso tra il mar Mediterraneo e le steppe della Mongolia. Erano simili a noi, ma anche profondamente diversi da noi. C’è un motivo: abbiamo avuto uno stesso antenato. Poi, intorno a mezzo milione di anni fa, i discendenti di quell’antenato iniziarono percorsi evolutivi separati – rispettivamente in Europa…

Fra gli esseri umani del passato – tutte le specie estinte, tranne noi Homo sapiens – ci furono i Neanderthal. Li conosciamo abbastanza bene. A tal punto da poter raccontare molto sulle loro origini e sulla loro storia, sulle loro caratteristiche biologiche e sui loro comportamenti; come pure sul loro destino. Vissero nel tardo Pleistocene. Erano diffusi in Europa, ma anche più a oriente, nel vasto territorio compreso tra il mar Mediterraneo e le steppe della Mongolia. Erano simili a noi, ma anche profondamente diversi da noi. C’è un motivo: abbiamo avuto uno stesso antenato. Poi, intorno a mezzo milione di anni fa, i discendenti di quell’antenato iniziarono percorsi evolutivi separati – rispettivamente in Europa e in Africa – che diedero origine a due creature distinte e diverse; entrambe umane, però, entrambe figlie dello stesso padre: loro in Europa e noi in Africa. Era comunque destino che, dopo centinaia di millenni, le due specie si dovessero incontrare e confrontare sugli stessi territori. Infatti, quando entrambe sconfinarono nei territori a metà strada fra i due continenti d’origine, in Vicino Oriente cioè, entrarono in competizione per gli stessi spazi e per le stesse risorse. Il confronto si estese poi a larga parte dell’Eurasia: una coesistenza durata millenni. Le due specie entrarono allora in competizione. Tanto più cacciatori Homo sapiens crescevano di numero e si espandevano sul territorio, tanto più i cacciatori-raccoglitori Neanderthal si riducevano in numero e venivano marginalizzati. Fu così che loro si estinsero, mentre la nostra specie continuò a dilagare su tutto il pianeta. Da questo punto di vista, i Neanderthal – nostri fratelli che non ci sono più – rappresentano quanto di meglio abbiamo per descrivere i formidabili progressi di una scienza che va alla ricerca di un passato remoto che ci appartiene intimamente e che ha plasmato la nostra natura e ciò che siamo oggi, sul piano biologico come su quello culturale. Così facendo, la scienza disvela il…

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L’ascesa di Petrarca al Mont Ventoux

Argomenti / Centro studi religiosi

Avesta

Lo zoroastrismo tra monoteismo e politeismo

All’interno dei testi avestici vi è una differenza molto forte di impostazione tra quelli antichi e quelli più recenti; infatti, nei primi il ruolo delle divinità più importanti del pantheon indo-iranico risulta praticamente nullo (fatta qualche opaca eccezione), mentre è nettissima la centralità e superiorità di Ahura Mazda. L’opposizione tra…

All’interno dei testi avestici vi è una differenza molto forte di impostazione tra quelli antichi e quelli più recenti; infatti, nei primi il ruolo delle divinità più importanti del pantheon indo-iranico risulta praticamente nullo (fatta qualche opaca eccezione), mentre è nettissima la centralità e superiorità di Ahura Mazda. L’opposizione tra i principi cosmici di ordine/verità e disordine/menzogna si concretizza nel diretto antagonismo palesato da due Mainiiu-gemelli (termine spesso tradotto come “Spirito”, ma che indica in realtà un “pensiero volitivo” e determinato, quasi un “corruccio”), l’uno detto Spenta –, ossia “benefico, accrescitore, incrementante”, l’altro Angra – (in avestico antico), “ostile, malvagio”. In poche parole, nelle Gatha il Pensiero (volitivo) Ostile, ossia il Mainiiu-Angra, non si contrappone direttamente ad…

All’interno dei testi avestici vi è una differenza molto forte di impostazione tra quelli antichi e quelli più recenti; infatti, nei primi il ruolo delle divinità più importanti del pantheon indo-iranico risulta praticamente nullo (fatta qualche opaca eccezione), mentre è nettissima la centralità e superiorità di Ahura Mazda. L’opposizione tra i principi cosmici di ordine/verità e disordine/menzogna si concretizza nel diretto antagonismo palesato da due Mainiiu-gemelli (termine spesso tradotto come “Spirito”, ma che indica in realtà un “pensiero volitivo” e determinato, quasi un “corruccio”), l’uno detto Spenta –, ossia “benefico, accrescitore, incrementante”, l’altro Angra – (in avestico antico), “ostile, malvagio”. In poche parole, nelle Gatha il Pensiero (volitivo) Ostile, ossia il Mainiiu-Angra, non si contrappone direttamente ad Ahura Mazda, ma al suo diretto gemello, Spenta Mainiiu. Nell’Avesta recente, al contrario, non solo ritroviamo pienamente venerati (o esplicitamente demonizzati, ma comunque in modo palese) gli antichi dèi dell’universo religioso politeistico, ma la stessa figura di Spenta Mainiiu sembra appannarsi, assorbita sempre più da Ahura Mazda, mentre ora è Angra Mainiiu a contrapporsi in modo diretto allo stesso Ahura Mazda. (…)

Tale mutamento nell’impianto teologico è stato diversamente spiegato; una soluzione sarebbe quella di considerare lo Zoroastrismo gathico (talora indicato anche come Zarathustrismo) come un vero e proprio monoteismo religioso, in cui Zarathustra avrebbe rigettato gli antichi dèi (daeuua), per denunciarne la falsità e l’inesistenza. Questi esseri, un tempo divini, sarebbero così stati ridotti al rango di chimere o di fantasmi mentali. Il monoteismo sarebbe stato perciò compatibile con un dualismo etico. Il ritorno al culto degli antichi dèi verrebbe pertanto spiegato come una sorta di cedimento, frutto di una mediazione, tra la comunità più vicina al radicalismo teologico di Zoroastro e altri collegi sacerdotali, meno disponibili a rinunciare completamente a una parte del pantheon tradizionale, che però sarebbe stato deprivato del titolo di daeuua e perlopiù venerato come yazata “venerabile”. Tale impianto è forte dell’argomentazione già avanzata da R. Pettazzoni secondo la quale non sarebbe il monoteismo ad essere incompatibile con il dualismo, bensì il politeismo. (…)

D’altro canto, non sono mancate critiche a tale impostazione, le quali fanno rimarcare che in realtà…

Alfonso Varano

Principe di Belle Lettere
1705-1788

Giuseppe Boccolari

Rettore
1727-1786

Filippo Guicciardi

Convittore
1704-1786

Giovanni Pindemonte

Principe di Belle Lettere
1751-1812
Citazione del giorno

Nell’antico Egitto, l’animale è riconosciuto come un mezzo ritualmente efficace, la cui trasformazione e manipolazione consentono il contatto e la mediazione con la sfera extra-umana.

Ritratto del giorno

Gabardo Gabardi Brocchi

Principe di Scienze e di Belle arti
1845-1915
Dal passato

Mont Saint-Michel, primi del Novecento (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

Utopia

Storia e teoria di un'esperienza filosofica e politica
il Mulino - Bologna, 2013
Il Patrimonio

Cristo davanti a Pilato

Fondazione San Caro
prima metà XIX secolo

Filosofia e teatro

Le Operette morali da Giacomo Leopardi, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 7…

Responsabilità per il futuro

Questa mattina, 14 classi dell’Istituto Levi di Vignola, del Liceo Wiligelmo di Modena, del Liceo Morandi di Finale Emilia e…

Dai social
Dal Passato
Dal Passato

Crolla il soffitto alla Reale Accademia di Scienze Lettere Arti

Questa notte il pesante intonacato del soffitto della sala delle riunioni della Regia Accademia di Scienze Lettere ed Arti improvvisamente…

Questa notte il pesante intonacato del soffitto della sala delle riunioni della Regia Accademia di Scienze Lettere ed Arti improvvisamente si è staccato precipitando con grande fragore sul pavimento e danneggiando lampadari, stufe, tavoli e sedie.

La Regia Accademia fin dalla sua fondazione ha sede nel Collegio San Carlo e le adunanze si svolgono nella camera al piano nobile, presso lo scalone.

Il crollo ha svegliato nel cuore della notte l'intera camerata dei collegiali, il personale e il Rettore la cui stanza affaccia sul lato opposto del cortile centrale rispetto all'aula della Regia Accademia: la prima preoccupazione di don Francesco Galli è stata di assicurarsi che nessuno dei ragazzi fosse rimasto coinvolto. Una volta accertatosi delle condizioni dei…

Questa notte il pesante intonacato del soffitto della sala delle riunioni della Regia Accademia di Scienze Lettere ed Arti improvvisamente si è staccato precipitando con grande fragore sul pavimento e danneggiando lampadari, stufe, tavoli e sedie.

La Regia Accademia fin dalla sua fondazione ha sede nel Collegio San Carlo e le adunanze si svolgono nella camera al piano nobile, presso lo scalone.

Il crollo ha svegliato nel cuore della notte l'intera camerata dei collegiali, il personale e il Rettore la cui stanza affaccia sul lato opposto del cortile centrale rispetto all'aula della Regia Accademia: la prima preoccupazione di don Francesco Galli è stata di assicurarsi che nessuno dei ragazzi fosse rimasto coinvolto. Una volta accertatosi delle condizioni dei suoi collegiali, tutti illesi benché spaventati, il Rettore ha dovuto invece prendere atto dei gravi danni verificatisi in quella porzione di Collegio.

In causa di tale caduta ben poco si è salvato delle pregiate pitture di Ferdinando Manzini che adornavano il soffitto essendo di questo rimasto intatto soltanto la parte aderente alle pareti ed agli angoli. E’ da notare che nel pomeriggio dello stesso giorno si era tenuta un adunanza numerosissima degli accademici, e si può pensare di leggiero al disastro che ne sarebbe avvenuto se tale sinistro si fosse realizzato durante la seduta dei sullodati accademici.

Orientarsi tra le emozioni

Chi sa cos’è una “mappa emozionata”? Tranquilli, non si tratta di un GPS impazzito o dello schermo del nostro navigatore stradale che arrossisce ai nostri complimenti, ma di una vera…