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Argomenti / Centro culturale

Evoluzione, non progresso

Il caso della storia naturale dell'uomo

In principio era la scimmia. Anzi, una miriade di scimmie. Poi, intorno a 4 milioni di anni fa, abbiamo la comparsa dei primi Australopithecus. Ci sono peraltro resti fossili antichi quasi il doppio, che potrebbero indicare l’esistenza di ominidi bipedi, forse nostri antenati, che arrivano fino a 7 milioni di…

In principio era la scimmia. Anzi, una miriade di scimmie. Poi, intorno a 4 milioni di anni fa, abbiamo la comparsa dei primi Australopithecus. Ci sono peraltro resti fossili antichi quasi il doppio, che potrebbero indicare l’esistenza di ominidi bipedi, forse nostri antenati, che arrivano fino a 7 milioni di anni fa. In ogni caso, ci troviamo in un’epoca non distante da quella in cui vengono collocate le radici della nostra linea evolutiva in base ai calcoli del cosiddetto «orologio molecolare», attraverso i quali possiamo stimare fra 5 e 6 milioni di anni fa l’epoca della separazione dall’antenato che abbiamo avuto in comune con le scimmie antropomorfe africane. Nei milioni di anni successivi, specie del…

In principio era la scimmia. Anzi, una miriade di scimmie. Poi, intorno a 4 milioni di anni fa, abbiamo la comparsa dei primi Australopithecus. Ci sono peraltro resti fossili antichi quasi il doppio, che potrebbero indicare l’esistenza di ominidi bipedi, forse nostri antenati, che arrivano fino a 7 milioni di anni fa. In ogni caso, ci troviamo in un’epoca non distante da quella in cui vengono collocate le radici della nostra linea evolutiva in base ai calcoli del cosiddetto «orologio molecolare», attraverso i quali possiamo stimare fra 5 e 6 milioni di anni fa l’epoca della separazione dall’antenato che abbiamo avuto in comune con le scimmie antropomorfe africane. Nei milioni di anni successivi, specie del genere Australopithecus e di altre forme affini si adattarono e diversificarono ai limiti delle foreste e nelle savane dell’America orientale e meridionale. Erano simili a degli scimpanzé, ma avevano insolite caratteristiche dentarie (come la riduzione dei denti canini) e, soprattutto, erano bipedi: fra i vari adattamenti, questo di certo è stato determinante per i successivi sviluppi dell’evoluzione umana. Solo in seguito inizierà quel progressivo sviluppo della scatola cranica e del cervello che si è accompagnato ai progressi tecnologici degli uomini del Paleolitico e allo sviluppo delle proprietà intellettive, comportamentali e culturali che sono proprie degli esseri umani. Con la comparsa di creature che possiamo definire umane – Homo quindi, anche se non ancora Homo sapiens – abbiamo i protagonisti della prima grande diffusione geografica dell’evoluzione umana. Intorno a 1 milione e mezzo di anni fa, incontriamo anche fuori dall’originaria culla africana uomini dal cervello relativamente piccolo ma dalle gambe buone, con in mano manufatti ancora primordiali. Li incontriamo quando si sono ormai già disseminati in gran parte dell’Africa, nel Vicino e nel Medio Oriente, fino a raggiungere i lembi più orientali del continente asiatico e poi a disperdersi verso le latitudini più settentrionali di buona parte dell’Europa. A seguito di una diffusione geografica tanto vasta…

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San Paolo e il cristianesimo delle origini
Argomenti / Centro studi religiosi

Neiye

L’armonia cosmica nel taoismo

 

L’insorgenza del grande tema dell’armonia nel Neiye, come in tutto il pensiero della Cina antica, non si situa in una dimensione astratta e atemporale, ma va invece concretamente ricondotta al suo contesto storico preciso e determinato: un contesto di straordinaria e ineguagliata creatività spirituale, che rappresenta l’autentica età assiale…

 

L’insorgenza del grande tema dell’armonia nel Neiye, come in tutto il pensiero della Cina antica, non si situa in una dimensione astratta e atemporale, ma va invece concretamente ricondotta al suo contesto storico preciso e determinato: un contesto di straordinaria e ineguagliata creatività spirituale, che rappresenta l’autentica età assiale del pensiero cinese, e in cui il problema del conflitto assunse un ruolo centrale e determinante, come attestano inequivocabilmente i documenti dell’epoca e come mostrano con grande evidenza e abbondanza di dettagli gli studi contemporanei.

Rievochiamo brevemente i tratti essenziali di quella straordinaria stagione: si tratta di un’epoca di drammatica crisi, fra il V e il III secolo a.C., nel cui corso si dissolvono gli…

 

L’insorgenza del grande tema dell’armonia nel Neiye, come in tutto il pensiero della Cina antica, non si situa in una dimensione astratta e atemporale, ma va invece concretamente ricondotta al suo contesto storico preciso e determinato: un contesto di straordinaria e ineguagliata creatività spirituale, che rappresenta l’autentica età assiale del pensiero cinese, e in cui il problema del conflitto assunse un ruolo centrale e determinante, come attestano inequivocabilmente i documenti dell’epoca e come mostrano con grande evidenza e abbondanza di dettagli gli studi contemporanei.

Rievochiamo brevemente i tratti essenziali di quella straordinaria stagione: si tratta di un’epoca di drammatica crisi, fra il V e il III secolo a.C., nel cui corso si dissolvono gli ordinamenti e i valori del mondo arcaico e la cui fase conclusiva, compresa fra il 453 e il 221 a.C., non casualmente è denominata età degli Stati Combattenti. Dal declino della dinastia regnante dei Zhou (1045-256 a.C.) sorgono entità politiche nuove e potenti, nuovi regni che si combattono senza tregua in guerre cruente. Usurpazioni e contese dissolvono la solidarietà, i costumi, i codici di condotta dell’antica aristocrazia, i cui fondamenti erano d’ordine religioso e rituale, e la forza brutalmente si impone nei rapporti interni ed esterni ai clan nobiliari e agli stati. Da questa stagione di violenza e di lotte senza quartiere emergerà la realtà nuova dell’impero centralizzato, fondato dal sovrano dello stato di Qin – il Primo Imperatore – nel 221 a.C. (…)

Sono le modalità stesse dei conflitti a subire in questa fase una profonda trasformazione: si passa da una guerra di stampo aristocratico, condotta secondo le regole di un codice d’onore che si è andato via via affievolendo, a una guerra totale, che coinvolge eserciti immensi e masse enormi di popolazione, divenendo feroce e brutale massacro. È uno scenario di caos dominato dalla violenza e dalla sopraffazione, in cui ha luogo un’immane distruzione. È un mondo che si congeda brutalmente dall’armonia della Cina arcaica, rispetto alla quale si consuma una frattura profonda e radicale.

È da questa frattura traumatica che muove la riflessione dell’anonimo e sconosciuto autore del Neiye, come degli altri…

Filippo Filonardi

Principe di Belle Lettere
1753-1834

Alfonso Varano

Principe di Belle Lettere
1705-1788

Caterino Cornaro della Regina

Convittore
1624-1669

Filippo Guicciardi

Convittore
1704-1786
Citazione del giorno

Politica, economia, società, privacy digitale: i big data entrano dappertutto, in ogni sfera della nostra vita, pubblica e privata.

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Massimiliano Francesco Angelelli

Accademico di Belle Lettere
1775-1853
Dal passato

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Il crocevia del mito

Religione e narrazione nel mondo antico
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Il Patrimonio

Madonna col bambino e i santi Antonio da Padova, Francesco di Sales e Vincenzo martire

Chiesa di San Carlo
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Filosofia e teatro

Le Operette morali da Giacomo Leopardi, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 7…

Responsabilità per il futuro

Questa mattina, 14 classi dell’Istituto Levi di Vignola, del Liceo Wiligelmo di Modena, del Liceo Morandi di Finale Emilia e…

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Formiggini e la filosofia del ridere

Ieri sera nella Sala Grande del Collegio San Carlo si è tenuta l’undicesima lezione dell’Università Popolare con un ospite d’eccezione,…

Ieri sera nella Sala Grande del Collegio San Carlo si è tenuta l’undicesima lezione dell’Università Popolare con un ospite d’eccezione, il Prof. Angiolino Fortunato Formiggini da Modena. Il celebre scrittore ed editore è stato il protagonista di una lezione sulla “Filosofia del riso” e nell’intera serata ha tenuto avvinto il pubblico con un argomento che interessa ciascuno da vicino: non ha infatti trattato del riso nella letteratura e nelle arti, ma della sua importanza nella vita.

Dopo aver sorvolato rapidamente la questione se il ridere sia esclusiva caratteristica dell’uomo, e dopo avere accennato ad argomenti speciali come al ridere in altri popoli e in altre culture, al ridere nei bambini, alla geografia del ridere, al ridere rispetto al carattere…

Ieri sera nella Sala Grande del Collegio San Carlo si è tenuta l’undicesima lezione dell’Università Popolare con un ospite d’eccezione, il Prof. Angiolino Fortunato Formiggini da Modena. Il celebre scrittore ed editore è stato il protagonista di una lezione sulla “Filosofia del riso” e nell’intera serata ha tenuto avvinto il pubblico con un argomento che interessa ciascuno da vicino: non ha infatti trattato del riso nella letteratura e nelle arti, ma della sua importanza nella vita.

Dopo aver sorvolato rapidamente la questione se il ridere sia esclusiva caratteristica dell’uomo, e dopo avere accennato ad argomenti speciali come al ridere in altri popoli e in altre culture, al ridere nei bambini, alla geografia del ridere, al ridere rispetto al carattere ed al grande tema dell’umorismo, ha posto la domanda essenziale: “che cosa è il riso?”

E non tanto dal punto di vista fisiologico, quanto da quello psicologico. Formiggini ha analizzato il motivo psicologico che ci fa ridere nelle più diverse occasioni, come davanti all’obbiettivo di un cinematografo o di una macchina fotografica, dicendo che una teoria unitaria del ridere oggi non è possibile, come non è possibile una valutazione sintetica del fenomeno. Affermò che si deve essere amici sinceri delle forme più intellettuali e disinteressate del ridere, perché se Mazzini disse che la vita non è felicità, ma dovere, è altresì vero che nessun dovere può precedere quello di amare…

Antioco

Seleuco Callinico Re d'Asia ebbe due figli: un altro Seleuco, poi detto Cerauno, e Antioco, che si conquistò il nome di Grande.

Cerauno era il primogenito. Succeduto al padre, il…