L’Apocalissi di Giovanni è proiettata verso lo splendore della città di Gerusalemme, la dimora di Dio con gli uomini, compimento glorioso del disegno divino.

Laboratorio duemilaventisei

Intuizioni sul futuro – 1

Abbiamo chiesto ai…

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Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratori di filosofia per adulti di condividere…

Argomenti / Centro culturale

Verso una democrazia partecipativa

Crisi della rappresentanza e nuove forme di autogoverno
Inizialmente concepito come un meccanismo in grado di controllare un popolo del quale, contemporaneamente, si proclamava la sovranità, il governo rappresentativo si è evoluto considerevolmente nel corso della storia moderna. È stato investito e trasformato da numerose lotte sociali e le sue attuali difficoltà obbligano a fare una scelta netta…
Inizialmente concepito come un meccanismo in grado di controllare un popolo del quale, contemporaneamente, si proclamava la sovranità, il governo rappresentativo si è evoluto considerevolmente nel corso della storia moderna. È stato investito e trasformato da numerose lotte sociali e le sue attuali difficoltà obbligano a fare una scelta netta tra opzioni profondamente contraddittorie. La prima sogna di depoliticizzare ancora di più la decisione pubblica a favore di tecnocrati, in nome di un governo di «saggi» (ormai ribattezzati «esperti»). Un’evoluzione, politicamente contestabile, che sarebbe comunque di dubbia efficacia in un mondo incerto nel quale i saperi non possono che essere declinati al plurale. La seconda, apertamente reazionaria, glorifica il ritorno alle tradizioni (definite, per l’occasione,…
Inizialmente concepito come un meccanismo in grado di controllare un popolo del quale, contemporaneamente, si proclamava la sovranità, il governo rappresentativo si è evoluto considerevolmente nel corso della storia moderna. È stato investito e trasformato da numerose lotte sociali e le sue attuali difficoltà obbligano a fare una scelta netta tra opzioni profondamente contraddittorie. La prima sogna di depoliticizzare ancora di più la decisione pubblica a favore di tecnocrati, in nome di un governo di «saggi» (ormai ribattezzati «esperti»). Un’evoluzione, politicamente contestabile, che sarebbe comunque di dubbia efficacia in un mondo incerto nel quale i saperi non possono che essere declinati al plurale. La seconda, apertamente reazionaria, glorifica il ritorno alle tradizioni (definite, per l’occasione, «repubblicane»), deplora la «perdita di valori» e del «senso di autorità», critica la decadenza scatenata dall’uguaglianza e dall’individualismo democratico e cerca di riallacciare i fili con la grandezza passata della Nazione e del suo modello sociale e culturale. Di fronte all’indebolimento del tradizionalismo difeso da questi nuovi conservatori, e consci dei limiti della razionalità tecnica e burocratica, ci sono poi coloro che difendono una terza opzione e puntano, come Max Weber prima di loro, sul crescente ricorso a meccanismi plebiscitari e carismatici. Eppure, viste le esperienze tragiche del secolo passato, e la mediocrità attuale di pseudo-carismi istituzionalizzati, non è forse preferibile fare un’altra scommessa e puntare sulla qualità discorsiva del dibattito pubblico e sul controllo dei governanti da parte dei governati? (…) La riflessione sul tema della rappresentanza condotta a partire dal sorteggio mostra come la composizione sociale del corpo dei rappresentanti meriterebbe di essere diversificata. Delle leggi sulla parità tra uomini e donne potrebbero essere ridiscusse al fine di imporre davvero un’uguale partecipazione dei due sessi alla politica, aspettando un futuro, chissà magari non troppo lontano, nel quale i cambiamenti sociali e culturali renderanno inutili queste disposizioni legislative. D’altro canto, sarebbe urgente aprire la sfera della rappresentanza politica a fette di popolazione (classi popolari,…
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video del giorno

I segni del bisogno e della virtù

L'invenzione del Monte di Pietà nella cultura cristiana
Argomenti / Centro studi religiosi

Il corpo della donna

Antropologia dei sistemi religiosi

Siamo stati abituati da Françoise Héritier a ragionare in termini di “differenza” tra maschile e femminile e di rappresentazioni culturali di tale diversità. L’autrice ritiene che questa distanza fra uomo e donna sia l'”ultimo limite” della riflessione umana e «che l’osservazione della differenza tra sessi sia alla base del pensiero,…

Siamo stati abituati da Françoise Héritier a ragionare in termini di “differenza” tra maschile e femminile e di rappresentazioni culturali di tale diversità. L’autrice ritiene che questa distanza fra uomo e donna sia l'”ultimo limite” della riflessione umana e «che l’osservazione della differenza tra sessi sia alla base del pensiero, sia tradizionale sia scientifico. Fin dalla nascita del pensiero infatti, la riflessione degli esseri umani non ha potuto dirigersi che su quanto era loro dato di osservare più da vicino, cioè il corpo e l’ambiente in cui il corpo è immerso». Il problema che Héritier individua è dunque relativo alla griglia interpretativa della diversità sessuale, stante che tutti i sistemi culturali hanno assunto e teorizzato…

Siamo stati abituati da Françoise Héritier a ragionare in termini di “differenza” tra maschile e femminile e di rappresentazioni culturali di tale diversità. L’autrice ritiene che questa distanza fra uomo e donna sia l'”ultimo limite” della riflessione umana e «che l’osservazione della differenza tra sessi sia alla base del pensiero, sia tradizionale sia scientifico. Fin dalla nascita del pensiero infatti, la riflessione degli esseri umani non ha potuto dirigersi che su quanto era loro dato di osservare più da vicino, cioè il corpo e l’ambiente in cui il corpo è immerso». Il problema che Héritier individua è dunque relativo alla griglia interpretativa della diversità sessuale, stante che tutti i sistemi culturali hanno assunto e teorizzato il binomio uomo-donna in modo enfatico e differenziante. Vanno innanzitutto prese in esame alcune grandi visioni del corpo. Esiste oggi una tendenza che fa del corpo, maschile e femminile, un campo intellettuale vasto, sul quale si esercitano teorie, ipotesi, poteri. Sempre più facilmente e massicciamente si impongono al corpo forme e sembianze “inventate” e divulgate attraverso canali e processi complessi. Il corpo è elaborato e messo a punto, non semplicemente fatto funzionare, custodito o reso coerente con la realtà in cui si trova. È un dominio aperto in cui possono entrare forzate necessità culturali, che non sempre corrispondono o soddisfano le esigenze fisiche. Il senso del corpo, alla fine, può dipendere dal tipo e dal grado di “interventi” (deformazioni, potenziamenti ed esaltazioni, modificazioni estremamente fantasiose) che ha subito. (…) Entro questo sfondo occorre ritornare al nesso che lega la biologia all’ideologia. Nei fatti fisici individuali, cioè nella biologia irripetibile di un soggetto, l’ideologia profana o religiosa trova spunti e terreni molto fertili. Sicuramente i principi culturali generali assumono forme rigide grazie all’esistenza certa e concreta di un corpo. In un sistema politico l’ideologia punta su appartenenze, progetti, fedeltà, capacità personali. Entro un sistema religioso, il valore della fisicità varia: il corpo infantile è differente da quello adulto, da quello defunto, da quello monacale o verginale. Alcuni corpi non sono su un piede di parità con altri, a causa di qualche carenza: il corpo imperfetto o…

Giuseppe Boccolari

Rettore
1727-1786

Giancarlo Dinegro

Principe di Belle Arti
1769-1857

Giovan Battista Ayroli

Convittore
1731-1808

Caterino Cornaro della Regina

Convittore
1624-1669
Citazione del giorno

Nessuno si stanca di ricevere del bene, e far del bene è agire secondo natura. Non ti stancare mai, quindi, di ricevere del bene facendolo.

Ritratto del giorno

Gabardo Gabardi Brocchi

Principe di Scienze e di Belle arti
1845-1915
Dal passato

Mont Saint-Michel, primi del Novecento (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

Guerra e pace

Storia e teoria di un'esperienza filosofica e politica
il Mulino - Bologna, 2015
Il Patrimonio

Strumenti musicali e pagina coreografica

Sala dei Cardinali
1715-1716

Filosofia e teatro

Il Sofista da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 30 novembre –…

1984. L’ultimo uomo d’Europa

L’Istituto d’Arte A. Venturi ha partecipato al workshop organizzato dalla Fondazione San Carlo di Modena presentando il cortometraggio 1984. L’ultimo…

Dai social
Dal Passato
Dal Passato

Il conte Poggi torna dalla Spagna

Nella giornata di domani, sabato 4 agosto 1764, è previsto il rientro a Modena del conte Camillo Poggi con tutta…

Nella giornata di domani, sabato 4 agosto 1764, è previsto il rientro a Modena del conte Camillo Poggi con tutta la sua famiglia: lo accoglieranno le autorità cittadine e l’abbraccio della popolazione tutta.

L’avvenimento è particolarmente fausto per la città perché il conte ha sostenuto per anni la carica di inviato del nostro Serenissimo Duca alla Corte di Madrid, distinguendosi nel ruolo non facile di ambasciatore nelle circostanze burrascose che hanno portato all’incoronazione di Sua Maestà re Carlo III di Borbone. Il sovrano è del resto ben noto in Italia per essere stato Re di Napoli e, in questa veste, aver adornato la città del Teatro San Carlo e aver intrapreso l’immensa opera della fabbrica della Reggia, a Caserta. L’ascesa…

Nella giornata di domani, sabato 4 agosto 1764, è previsto il rientro a Modena del conte Camillo Poggi con tutta la sua famiglia: lo accoglieranno le autorità cittadine e l’abbraccio della popolazione tutta.

L’avvenimento è particolarmente fausto per la città perché il conte ha sostenuto per anni la carica di inviato del nostro Serenissimo Duca alla Corte di Madrid, distinguendosi nel ruolo non facile di ambasciatore nelle circostanze burrascose che hanno portato all’incoronazione di Sua Maestà re Carlo III di Borbone. Il sovrano è del resto ben noto in Italia per essere stato Re di Napoli e, in questa veste, aver adornato la città del Teatro San Carlo e aver intrapreso l’immensa opera della fabbrica della Reggia, a Caserta. L’ascesa al trono spagnolo non ha tuttavia segnato i rapporti con gli ambasciatori italiani e ricordiamo oggi ai modenesi che, in occasione delle udienze private di re Carlo III, il nostro conte Poggi fu ricevuto prima del conte Rosenberg, degli inviati genovesi, del danese barone di Bachoff e finanche del conte di Colowrat, polacco ed elettore di Sassonia.

Una carriera luminosa, dunque, che il conte Poggi si accinge a proseguire con la carica di Segretario e Consigliere dello Stato Estense e le cui qualità sono passate al figlio, il nobile conte Alfonso, Gentiluomo di Camera delle Altezze Serenissime dei duchi d’Este.

In una nota giunta stamattina in redazione il rettore del…

Bambini e cittadini

È cominciato il percorso che accompagnerà per tutto l’anno insegnanti e bambini delle scuole dell’infanzia modenesi in una riflessione sul concetto di cittadinanza. È questo il tema del progetto pluriennale…