Dopo duemila anni di cristianesimo, l’attenzione per la “Lettera ai Romani” non trova pause.

Laboratorio duemilaventisei

Il mio passaggio segreto – 2

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““fino alle camerata partendo dai corridoi, è illuminato da candele è pieno…

Argomenti / Centro culturale

Modelli di federalismo

Dimensione territoriale e cambiamento istituzionale negli Stati europei

Se è vero che le esperienze federative nella plurimillenaria esperienza umana della costruzione di ordini politici hanno, nel tempo e nello spazio, assunto le forme più diverse, esse nell’epoca moderna hanno acquisito (in maniera preponderante, ancorché non esclusiva) una serie di tratti caratteristici comuni che nel loro insieme denotano ciò…

Se è vero che le esperienze federative nella plurimillenaria esperienza umana della costruzione di ordini politici hanno, nel tempo e nello spazio, assunto le forme più diverse, esse nell’epoca moderna hanno acquisito (in maniera preponderante, ancorché non esclusiva) una serie di tratti caratteristici comuni che nel loro insieme denotano ciò che oggi chiamiamo Stato federale. A partire dalla prima federazione che ha assunto una vera e propria forma statuale, gli Stati Uniti d’America, lo Stato federale è stato definito, con una definizione che trova riscontro nelle analisi dei più importanti studiosi classici del federalismo, come «un’associazione di Stati ordinata in modo che i poteri siano divisi fra un governo centrale, il quale in diverse materie…

Se è vero che le esperienze federative nella plurimillenaria esperienza umana della costruzione di ordini politici hanno, nel tempo e nello spazio, assunto le forme più diverse, esse nell’epoca moderna hanno acquisito (in maniera preponderante, ancorché non esclusiva) una serie di tratti caratteristici comuni che nel loro insieme denotano ciò che oggi chiamiamo Stato federale. A partire dalla prima federazione che ha assunto una vera e propria forma statuale, gli Stati Uniti d’America, lo Stato federale è stato definito, con una definizione che trova riscontro nelle analisi dei più importanti studiosi classici del federalismo, come «un’associazione di Stati ordinata in modo che i poteri siano divisi fra un governo centrale, il quale in diverse materie è indipendente dal governo degli Stati associati, e i governi degli Stati i quali a loro volta sono, in determinate materie, indipendenti dal governo centrale. Ciò implica necessariamente che entrambi i governi, quello centrale e quelli regionali, esercitino il loro potere direttamente sul popolo, e che ogni cittadino pertanto sia soggetto a due governi» (Kenneth C. Wheare). Un siffatto sistema politico non sarà semplicemente decentrato se, seguendo Daniel J. Elazar, con questa espressione intendiamo la presenza di un sistema con un governo centrale «che può decentralizzarsi o ricentralizzarsi a proprio piacere» e ove la diffusione del potere è una concessione, non un diritto. Piuttosto, esso sarà non centralizzato, con un potere tanto diffuso da non poter essere legittimamente centralizzato o concentrato senza violare la struttura e lo spirito della costituzione. Ponendosi in una prospettiva diacronica, Carl Joachim Friedrich ha interpretato ogni forma federativa, e quindi anche quella statuale, come l’esito di un processo di federalizzazione ove organizzazioni politiche precedentemente separate partecipano a un accordo in vista dell’elaborazione e adozione di politiche comuni per affrontare problemi comuni. Al tempo stesso, però, accanto a questa genesi associativa, egli ha anche posto la possibilità di una genesi opposta, per dissociazione, vale a dire la differenziazione di una comunità…

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video del giorno

Costituzioni e Codici

Una rivoluzione giuridica nell’età delle rivoluzioni politiche
Argomenti / Centro studi religiosi

I Vangeli

Il “Discorso della montagna” e i fondamenti del messaggio cristiano

La parola vangelo, o evangelo, si forma per calco dal latino evangelium – letteralmente buon annuncio, buona notizia – a sua volta legato al greco euanghélion. Mentre oggi tale termine evoca dei testi scritti, in primo luogo i libri dei Vangeli canonici o apocrifi, non era così in epoca neotestamentaria,…

La parola vangelo, o evangelo, si forma per calco dal latino evangelium – letteralmente buon annuncio, buona notizia – a sua volta legato al greco euanghélion. Mentre oggi tale termine evoca dei testi scritti, in primo luogo i libri dei Vangeli canonici o apocrifi, non era così in epoca neotestamentaria, quando esso si riferiva in genere alla proclamazione orale di un messaggio favorevole. Nella formazione dei quattro Vangeli presenti nel canone del Nuovo Testamento si possono ipotizzare tre tappe, collocabili dall’anno 30 dopo Cristo alla fine del primo secolo: la fase prepasquale, con il ministero storico di Gesù e dei discepoli radunatisi attorno a lui; quella della comunità post-apostolica, con la predicazione e la testimonianza…

La parola vangelo, o evangelo, si forma per calco dal latino evangelium – letteralmente buon annuncio, buona notizia – a sua volta legato al greco euanghélion. Mentre oggi tale termine evoca dei testi scritti, in primo luogo i libri dei Vangeli canonici o apocrifi, non era così in epoca neotestamentaria, quando esso si riferiva in genere alla proclamazione orale di un messaggio favorevole. Nella formazione dei quattro Vangeli presenti nel canone del Nuovo Testamento si possono ipotizzare tre tappe, collocabili dall’anno 30 dopo Cristo alla fine del primo secolo: la fase prepasquale, con il ministero storico di Gesù e dei discepoli radunatisi attorno a lui; quella della comunità post-apostolica, con la predicazione e la testimonianza apostolica sullo stesso Gesù; infine, il momento della stesura e della redazione scritta dei Vangeli.

Volendo individuare all’interno dei Vangeli canonici un passaggio chiave per la comprensione del messaggio di Gesù, indubbiamente i tre capitoli del Vangelo di Matteo che vanno da 5,1 a 7,27, il cosiddetto Discorso della montagna, che si inaugura con le celebri Beatitudini (5,1-16), si prestano bene all’intento. Certo, essi non contengono tutti i principali temi del futuro assetto del cristianesimo (non vi è traccia, fra l’altro, della croce, dell’eucaristia, della dimensione ecclesiale o dello Spirito), ma hanno l’obiettivo di presentare al potenziale lettore di Matteo, un giudeo-cristiano ottimo conoscitore della Torah che verosimilmente scrive fra il 70 e l’80 – per un pubblico ebraico, come si deduce da frasi e termini ebraici non spiegati in quanto dati per noti (ad es. 4,5; 5,22; 18,18; 23,33) e da ulteriori indizi –, una prima sintesi dell’insegnamento di Gesù, chiarendone la missione come quella del nuovo Mosè. Nel quadro della visione matteana è lecito sostenere che qui Gesù venga considerato come la Torah vivente, pur senza riferirlo espressamente: anche per lui, come per Mosè nel libro dell’Esodo, si danno di seguito le tentazioni nel deserto, la teofania e il dono della Legge. Due sono le direttrici della reinterpretazione della Torah offerta da Gesù, stando a Matteo: da una parte, ogni singolo precetto viene da lui ricondotto al suo principio, restituito alla sua intenzionalità…

Giuseppe Campori

Principe di Scienze e Arti
1821-1887

Giuseppe Boccolari

Rettore
1727-1786

Giovanni Ottavio Bufalini

Principe di Belle Lettere
1709-1782

Filippo Filonardi

Principe di Belle Lettere
1753-1834
Citazione del giorno

Tutto quello che, grazie alla paleoantropologia, i Neanderthal ci possono dire – su di loro, ma anche su di noi – può essere utile per capire meglio chi siamo e da dove veniamo.

Ritratto del giorno

Giovanni Campi

Principe di Scienze e di Belle Lettere
1836-1903
Dal passato

Laboratorio di biologia del Collegio San Carlo (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

FilosoFare

Filosofia con i bambini
Artebambini - Bazzano (BO), 2015
Il Patrimonio

Le nozze di Maria

Chiesa di San Carlo
1766-1779

Filosofia e teatro

Il Sofista da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 30 novembre –…

La guerra dei bambini

Tornano anche quest’anno i workshop organizzati dalla Fondazione San Carlo, per l’occasione gli studenti della classe 5 C del corso…

Dai social
Dal Passato
Dal Passato

Commemorazione di Ciro Menotti e Vincenzo Borelli – corteo da Piazza Roma ai resti delle forche

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la…

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.

Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via…

Nella giornata di ieri, 26 maggio, in occasione dell’83° anniversario della morte di Ciro Menotti e di Vincenzo Borelli, la cittadinanza ha reso un tributo di riconoscenza ai due patrioti con un pellegrinaggio al quale hanno partecipato le autorità accanto ad associazioni, scuole e un notevole concorso di popolo. Il corteo, promosso dalla Gazzetta di Modena e formatosi in piazza Roma alle ore 16, si è disposto a quadrato intorno al monumento al Menotti posto davanti al Palazzo Ducale. I pompieri hanno collocato ai suoi piedi una grande corona offerta dal Comune, recante i colori municipali, e si è cantato l’inno di Mameli.

Il corteo si è mosso in direzione della casa del patriota, poi lungo via Università, via del Castellaro, via Scudari per poi entrare in via Emilia e proseguire verso S. Agostino, giungendo infine agli spalti della Cittadella dove il direttore della Gazzetta, il sindaco Pier Luigi San Donnino e il deputato Ottorino Nava hanno tenuto un discorso alla popolazione e hanno poi invitato Giovanni Borelli, discendente di Vincenzo, a prendere la parola per concludere la commemorazione mentre le autorità e la popolazione lasciavano numerosissimi omaggi floreali accanto ai resti delle forche dei due patrioti.

In vista dell’anniversario sono giunte in redazione numerose lettere di concittadini e lettori che ci chiedono di ricordare le vicende legate alla riscoperta di questi cimeli: in risposta alle richieste ne tracciamo…

Immaginare un’isola

Immaginate di essere in viaggio verso un’isola disabitata. Immaginate di essere voi i fondatori di un luogo nuovo, in cui vivere davvero bene. Vedete l’isola nella vostra mente? Bene. Ora…