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Intuizioni sul futuro – 2
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Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratori di filosofia per adulti di condividere…
Contro le immagini della mente
Al centro dell’intero progetto di ricerca delle scienze cognitive c’è un modello, quello del calcolatore. Il cognitivismo prende alla lettera questo modello e afferma che la mente funziona come un calcolatore, anzi è un calcolatore (biologico). E cosa fa un calcolatore, fisicamente? Trasforma numeri in altri numeri, e questi, a…
Al centro dell’intero progetto di ricerca delle scienze cognitive c’è un modello, quello del calcolatore. Il cognitivismo prende alla lettera questo modello e afferma che la mente funziona come un calcolatore, anzi è un calcolatore (biologico). E cosa fa un calcolatore, fisicamente? Trasforma numeri in altri numeri, e questi, a loro volta, attivano dei dispositivi meccanici (ad esempio, un braccio meccanico) che compiono determinati movimenti (l’output). Ma cosa è un numero, per il calcolatore? Un certo stato fisico (ad esempio, una determinata tensione elettrica su un determinato circuito) che, proprio in quanto stato fisico, si può trasformare in un altro stato fisico. In questo quadro, secondo il filosofo e scienziato cognitivo Jerry Fodor, «prendere una…
Al centro dell’intero progetto di ricerca delle scienze cognitive c’è un modello, quello del calcolatore. Il cognitivismo prende alla lettera questo modello e afferma che la mente funziona come un calcolatore, anzi è un calcolatore (biologico). E cosa fa un calcolatore, fisicamente? Trasforma numeri in altri numeri, e questi, a loro volta, attivano dei dispositivi meccanici (ad esempio, un braccio meccanico) che compiono determinati movimenti (l’output). Ma cosa è un numero, per il calcolatore? Un certo stato fisico (ad esempio, una determinata tensione elettrica su un determinato circuito) che, proprio in quanto stato fisico, si può trasformare in un altro stato fisico. In questo quadro, secondo il filosofo e scienziato cognitivo Jerry Fodor, «prendere una decisione è un processo computazionale; l’atto che l’agente esegue è la conseguenza di computazioni definite su rappresentazioni di azioni possibili. Senza rappresentazioni non ci sono computazioni». La chiosa finale è il centro dell’argomentazione: se la mente è affine a un calcolatore, e questo esegue calcoli su rappresentazioni (numeri, ad esempio), senza rappresentazioni non possono esserci calcoli, e quindi – nella analogia – mente. Una teoria scientifica della mente presuppone quindi che la mente sia un sistema logico capace di effettuare calcoli su rappresentazioni. Ma intanto, che tipo di calcoli? Se il nostro agente si trova nella situazione S, e crede che – quando si è in S – se A allora B, siccome vuole B allora deve prima «scegliere» A. Questa inferenza, perché la nostra teoria della mente non sia dualistica, deve accadere da qualche parte, cioè mediante e sulle rappresentazioni: «I processi cognitivi sono processi computazionali e pertanto presuppongono un sistema rappresentazionale». Il punto centrale è questo: il pensiero razionale è una specie di calcolo, e siccome vogliamo costruire una teoria scientifica del pensiero umano – ossia una psicologia scientifica – è necessario anche specificare che cosa calcolino quei pensieri. Calcolano appunto rappresentazioni, le quali, sempre per evitare il dualismo, devono poi essere entità…
Giordano Bruno
I segni del bisogno e della virtù
La proposta di creazione di un Monte di Pietà si connette sia con la predicazione contro l’usura sia con quella relativa al bene pubblico e Bernardino da Feltre rimanda, sempre ragionando del Monte, ora all’uno ora all’altro tema. Predicando sul tema della cosa pubblica Bernardino sostiene e dimostra la superiorità…
La proposta di creazione di un Monte di Pietà si connette sia con la predicazione contro l’usura sia con quella relativa al bene pubblico e Bernardino da Feltre rimanda, sempre ragionando del Monte, ora all’uno ora all’altro tema. Predicando sul tema della cosa pubblica Bernardino sostiene e dimostra la superiorità del bene comune rispetto a quello privato e sulla base dello stesso principio afferma, riferendosi al Monte di Pietà, che l’elemosina fatta a questo istituto trascende tutte le altre. Se si è obbligati ad aiutare un singolo bisognoso, tanto più lo si è nei confronti di un’intera comunità! Alla base dell’invenzione del Monte sta l’interpretazione della potenza generata dall’insieme dei tanti, fili o uomini, che…
La proposta di creazione di un Monte di Pietà si connette sia con la predicazione contro l’usura sia con quella relativa al bene pubblico e Bernardino da Feltre rimanda, sempre ragionando del Monte, ora all’uno ora all’altro tema. Predicando sul tema della cosa pubblica Bernardino sostiene e dimostra la superiorità del bene comune rispetto a quello privato e sulla base dello stesso principio afferma, riferendosi al Monte di Pietà, che l’elemosina fatta a questo istituto trascende tutte le altre. Se si è obbligati ad aiutare un singolo bisognoso, tanto più lo si è nei confronti di un’intera comunità! Alla base dell’invenzione del Monte sta l’interpretazione della potenza generata dall’insieme dei tanti, fili o uomini, che da soli potrebbero ben poco. Da tante piccole offerte nasce un Monte, cioè un cumulo di risorse capace di rispondere a molte delle necessità dei cittadini.
La proposta di creare un Monte, con i contenuti innovativi che essa racchiudeva, va comunque legata all’idea generale del dare forma a una società più attenta ai valori morali e ciò nel quadro di un ambizioso progetto di riforma individuale e sociale che era nelle menti di schiere di predicatori preparati a svolgere questo compito. Tanto Bernardino da Siena come Bernardino da Feltre, tanto Giacomo della Marca come Giovanni da Capestrano concepirono e cercarono di realizzare un modello di solidarietà promuovendo comportamenti conformi alle leggi della morale e severi nei confronti di individualismi ed edonismi. Uomini come Bernardino da Siena o Bernardino da Feltre intendevano insomma costruire una società cristiana capace di affrontare e risolvere i problemi della convivenza alla luce dei passi evangelici e degli insegnamenti dei moralisti. Erano uomini tutt’altro che alieni dal misurarsi con i processi storici e niente affatto ignari dei comportamenti, delle tensioni e dei desideri di quanti componevano il loro pubblico. Le attrattive della mondanità, le vanità allettanti, la ricerca del piacere erano considerati da questi severi predicatori che invitavano alla penitenza nemici temibili ai quali occorreva contrapporre un baluardo alto e solido ma adatto alle sensibilità e alla debolezza degli uomini chiamati a sostenere la battaglia, per certi versi già persa in…

Federico Manfredini

Caterino Cornaro della Regina

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Siate giusto, umano, benefico. Non fate soltanto l’elemosina, fate la carità. Le opere di misericordia allievano più mali che il denaro. Amate gli altri, ed essi vi ameranno.

Cesare Campori

Giovanni Pascoli in una lastra della FSC

Luoghi segreti e pratiche nascoste

Ostensorio
Filosofia e teatro
Le Operette morali da Giacomo Leopardi, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 7…

Tecnica e rivoluzione artistica
La tecnica come forma di conoscenza e come arte di “saper fare” è il tema su cui si è incentrato…

La Giunta comunale diserta la funzione in Duomo per il Santo Patrono
Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di…
Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di oggi la redazione è stata sommersa da lettere di protesta delle dame della città e dei parroci delle diverse chiese. Nelle lettere si chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di rispondere dell’affronto dell’assenza di una rappresentanza comunale alla funzione solenne celebrata in Duomo ieri mattina; ad alimentare la protesta sono stati affissi manifesti per la città.
In realtà la decisione di non partecipare era stata presa dalla Giunta comunale già nei giorni precedenti, tanto che i consiglieri clericali avv. Bonetti, Bortolucci, Rizzatti, Giuseppe e Vincenzo Casoli e Amorth avevano presentato al sindaco, il giorno 27 gennaio, una interrogazione con…
Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di oggi la redazione è stata sommersa da lettere di protesta delle dame della città e dei parroci delle diverse chiese. Nelle lettere si chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di rispondere dell’affronto dell’assenza di una rappresentanza comunale alla funzione solenne celebrata in Duomo ieri mattina; ad alimentare la protesta sono stati affissi manifesti per la città.
In realtà la decisione di non partecipare era stata presa dalla Giunta comunale già nei giorni precedenti, tanto che i consiglieri clericali avv. Bonetti, Bortolucci, Rizzatti, Giuseppe e Vincenzo Casoli e Amorth avevano presentato al sindaco, il giorno 27 gennaio, una interrogazione con la quale chiedevano conto dei motivi che hanno indotto la Giunta e il suo capo a deliberare il non intervento in duomo, interrompendo così una tradizione centenaria.
Quella sera stessa, riunitosi il Consiglio, ai firmatari dell’interrogazione ha risposto il Sindaco, Cav. Cesare Pagani, dicendo che “La Giunta Comunale è rispettosa di tutte le libertà e quindi anche di quella religiosa, ma non crede di dovere essa stessa adempiere a mansioni di carattere religioso e perciò ha deciso di astenersi dall’intervenire in Duomo. E’ convinta con ciò di adempiere ad obblighi che le sono fatti dalla sua qualità di autorità civica ed amministrativa. Null’altro deve aggiungere”.
Naturalmente la dichiarazione non ha…

Un progetto europeo sulla filosofia con i bambini
