Il Discorso della montagna non contiene tutti i principali temi del cristianesimo ma è una prima sintesi dell’insegnamento di Gesù, della sua missione come nuovo Mosè.

Laboratorio duemilaventisei

Il mio passaggio segreto – 1

“vorrei che il…

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“vorrei che il mio passaggio segreto fosse aperto a tutti”

“il mio…

Argomenti / Centro culturale

Il viaggio di Ulisse

Tra mostri, dèi ed eroi

Nella Grecia di età arcaica e di età classica la navigazione costituisce la principale modalità di spostamento. Il mare, infatti, è un elemento essenziale per le città greche. Non mancavano ovviamente le occasioni nelle quali i Greci viaggiavano via terra (molto spesso a piedi, ma anche con i carri), ma…

Nella Grecia di età arcaica e di età classica la navigazione costituisce la principale modalità di spostamento. Il mare, infatti, è un elemento essenziale per le città greche. Non mancavano ovviamente le occasioni nelle quali i Greci viaggiavano via terra (molto spesso a piedi, ma anche con i carri), ma il sistema delle strade era poco sviluppato, a differenza di quanto avveniva nella contemporanea civiltà dei Persiani e a differenza di quanto faranno, qualche secolo dopo, i Romani, i quali – come è noto – organizzarono un sistema di strade molto efficiente e ancora attivo ai nostri giorni. La navigazione per mare avveniva in modo molto diverso dalle moderne “traversate”: i Greci navigavano principalmente lungo…

Nella Grecia di età arcaica e di età classica la navigazione costituisce la principale modalità di spostamento. Il mare, infatti, è un elemento essenziale per le città greche. Non mancavano ovviamente le occasioni nelle quali i Greci viaggiavano via terra (molto spesso a piedi, ma anche con i carri), ma il sistema delle strade era poco sviluppato, a differenza di quanto avveniva nella contemporanea civiltà dei Persiani e a differenza di quanto faranno, qualche secolo dopo, i Romani, i quali – come è noto – organizzarono un sistema di strade molto efficiente e ancora attivo ai nostri giorni. La navigazione per mare avveniva in modo molto diverso dalle moderne “traversate”: i Greci navigavano principalmente lungo costa (si tratta del cosiddetto “cabotaggio”, cioè la navigazione da capo a capo), perché i pericoli derivanti dai viaggi per mare erano davvero numerosi. Saper mantenere il timone di una nave necessitava di grandi competenze, ed esisteva una figura (il kybernetes, una parola che si ritrova nel latino gubernare e poi nell’italiano “governare”), che poteva godere di grande prestigio in questo ambito. Le difficoltà della navigazione erano conosciute a coloro che dovevano mettersi in viaggio ed esistevano – come accade anche oggi – dei luoghi il cui passaggio era difficile da realizzare. Trattandosi di navigazione lungo costa, si trattava spesso di promontori, che era complicato doppiare e che registravano un elevato tasso di naufragi. Uno di questi era il capo Malea, a sud del Peloponneso. Erano molte le ragioni che spingevano a intraprendere un viaggio. Si poteva viaggiare per commercio, e questo è il motivo della fondazione di molti porti commerciali (gli empori, per usare una parola che deriva direttamente dal greco); si viaggiava per celebrare feste religiose (sull’isola di Delo, per esempio, era celebrata un’importante festa per Apollo, e tutte le città inviavano un coro per cantare inni al dio); ma si viaggiava anche per portare danno agli altri e saccheggiare le navi di…

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Le vie del sacro

Un’analisi fenomenologica dell'esperienza religiosa
Argomenti / Centro studi religiosi

Homo religiosus?

L’esperienza del sacro nella storia delle religioni

L’homo religiosus è l’uomo che vive l’esperienza del sacro: l’uomo che fa esperienza di una realtà che lo trascende, una realtà che valorizza la sua esistenza e le dà senso. Il concetto di homo religiosus ha una lunga storia, anch’essa oggetto delle disamine storiografiche di Julien Ries, e pone tutta…

L’homo religiosus è l’uomo che vive l’esperienza del sacro: l’uomo che fa esperienza di una realtà che lo trascende, una realtà che valorizza la sua esistenza e le dà senso. Il concetto di homo religiosus ha una lunga storia, anch’essa oggetto delle disamine storiografiche di Julien Ries, e pone tutta una serie di problemi metodologici che lo studioso ricostruisce e per i quali propone risposte. Ma la questione basilare è quella del suo statuto epistemologico, quella del fondamento del suo valore euristico negli studi antropologici. I fenomenologi della religione «classici» lo hanno sempre considerato come un presupposto valido e, anzi, fondamentale della ricerca e gli esponenti delle nuove forme di fenomenologia hanno cercato di dargli…

L’homo religiosus è l’uomo che vive l’esperienza del sacro: l’uomo che fa esperienza di una realtà che lo trascende, una realtà che valorizza la sua esistenza e le dà senso. Il concetto di homo religiosus ha una lunga storia, anch’essa oggetto delle disamine storiografiche di Julien Ries, e pone tutta una serie di problemi metodologici che lo studioso ricostruisce e per i quali propone risposte. Ma la questione basilare è quella del suo statuto epistemologico, quella del fondamento del suo valore euristico negli studi antropologici. I fenomenologi della religione «classici» lo hanno sempre considerato come un presupposto valido e, anzi, fondamentale della ricerca e gli esponenti delle nuove forme di fenomenologia hanno cercato di dargli nuova vita dopo il naufragio delle fenomenologie tradizionali. Da un punto di vista radicalmente decostruttivo, invece, si osserva che il concetto di uomo è problematico (proprio contro l’homo religiosus si indirizzano alcune delle critiche «postmoderne») e quello di esperienza anche (ci si può infatti domandare fino a che punto l’esperienza umana sia suscettibile di essere studiata o descritta, soprattutto nelle religioni antiche); nozioni come quelle di senso e di trascendenza, poi, sono polisemiche e introducono variabili difficilmente controllabili in un discorso scientifico. Non è evidentemente questa la sede per riprendere i termini di un dibattito intorno alle prospettive decostruttive che ha occupato gli studi religiosi negli ultimi anni, né di valutare il ruolo della nuova fenomenologia nelle ricerche attuali sulle religioni. Si può comunque ritenere che, a meno di non voler rinunciare a tutto l’apparato terminologico di cui disponiamo, un uso delle parole di cui la nostra lingua dispone – con tutte le cautele del caso – è inevitabile. Se dunque ha un senso parlare di uomini che si rivolgono a quella che ritengono essere una dimensione altra e fondante rispetto alla realtà in cui vivono, a un primo livello di risposta si dirà che Ries è interessato a individuare e ricostruire le caratteristiche delle attività e delle credenze di quegli uomini (non necessariamente di tutti gli uomini e di tutte le civiltà). Ed effettivamente una parte cospicua della sua opera è dedicata appunto a…

Luigi Manzini

Maestro di disegno
1805-1866

Giacomo Molza

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1715-1792

Filippo Guicciardi

Convittore
1704-1786

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Convittore
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Citazione del giorno

Per la conferma della mia identità io dipendo interamente dagli altri; ed è la grande grazia della compagnia che rifà del solitario un “tutto intero”.

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Dal passato

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Franz Steiner Verlag - Stuttgart, 2018
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Cristo davanti a Pilato

Fondazione San Carlo
prima metà XIX secolo

Filosofia e teatro

La Repubblica da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 7– 9 febbraio…

I diversi volti dell’ambiente

Cominciano domani le sessioni di presentazione e di discussione dei lavori condotti durante l’anno scolastico dagli studenti di 20 classi…

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Vita di collegio
Vita di collegio

L’incontro con Mauro Forghieri

Un autentico viaggio nel tempo, in un’epoca di grandi passioni sportive e successi indimenticabili: questo è stato il filo conduttore…

Un autentico viaggio nel tempo, in un’epoca di grandi passioni sportive e successi indimenticabili: questo è stato il filo conduttore dell’incontro di oggi con Mauro Forghieri, direttore tecnico della Scuderia Ferrari negli “Anni d’Oro”. Sotto la sua guida, le monoposto del Cavallino Rampante hanno conquistato ben 54 Gran Premi, 4 titoli piloti e 7 titoli costruttori.

L’uomo che ha scritto la storia dei trionfi Ferrari ha ripercorso con gli studenti del Collegio della Fondazione San Carlo oltre quarant’anni di un’avventura professionale e personale ineguagliabile ai vertici dell’automobilismo sportivo. L’incontro è stato condotto da Roberta Giani, direttrice della Gazzetta di Modena.

L’ingegnere ha esortato gli studenti ad acquisire una solida preparazione nei loro percorsi di studi e a circondarsi di persone capaci: “Se dovessi…

Un autentico viaggio nel tempo, in un’epoca di grandi passioni sportive e successi indimenticabili: questo è stato il filo conduttore dell’incontro di oggi con Mauro Forghieri, direttore tecnico della Scuderia Ferrari negli “Anni d’Oro”. Sotto la sua guida, le monoposto del Cavallino Rampante hanno conquistato ben 54 Gran Premi, 4 titoli piloti e 7 titoli costruttori.

L’uomo che ha scritto la storia dei trionfi Ferrari ha ripercorso con gli studenti del Collegio della Fondazione San Carlo oltre quarant’anni di un’avventura professionale e personale ineguagliabile ai vertici dell’automobilismo sportivo. L’incontro è stato condotto da Roberta Giani, direttrice della Gazzetta di Modena.

L’ingegnere ha esortato gli studenti ad acquisire una solida preparazione nei loro percorsi di studi e a circondarsi di persone capaci: “Se dovessi dare un consiglio a un ingegnere, è quello di cercare compagni molto preparati, che siano tanti e siano bravi, perché le intuizioni non vengono mai da un solo individuo ma dagli scontri di idee in un gruppo. È da lì che nascono le idee all’avanguardia: solo dal confronto con gli altri nascono le migliori intuizioni”. Forghieri si è dilungato in particolare sull’importanza del lavoro di squadra: “l’incontro tra le culture, tra origini e sensibilità diverse, può far nascere la creatività necessaria per sviluppare le tecnologie del futuro”.

La serata era parte del ciclo “Incontri del Collegio”, nell’ambito del quale affermati professionisti e personalità di rilievo condividono con gli studenti le loro…

Piccoli filosofi al lavoro!

Una giornata di laboratori di filosofia con i bambini per scoprire il bello di pensare insieme con il gioco, il disegno, il racconto: si è svolta ieri la nuova edizione…