Nell’interpretazione filologica del testo di Lutero troviamo le radici del principio «la Sacra Scrittura è interprete di sé stessa».

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Media digitali e forme di potere

Libertà della conoscenza e interessi economici nella comunicazione contemporanea
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Le idee che soffiano dalla California hanno un fascino particolare: profumano di possibilità e di democrazia, di orizzonti liberi, di epifania del nuovo, di luce vergine e obliqua. E tra le idee donate al mondo dalla patria di Internet, non ha fatto eccezione quella di Chris Anderson, direttore della rivista «Wired», destinato a proporre una delle ipotesi più accreditate sul potenziale del Web, la coda lunga. La tesi, semplice e intelligente, è che la rete digitale, abbassando drasticamente i costi di distribuzione, stia trasformando un’industria culturale concentrata sugli hits, dedita allo sfruttamento intensivo dei grandi successi, in un sistema più elastico, fondato sulla valorizzazione delle nicchie di consumo. Nel cuore del ‘900, gli alti costi…
Le idee che soffiano dalla California hanno un fascino particolare: profumano di possibilità e di democrazia, di orizzonti liberi, di epifania del nuovo, di luce vergine e obliqua. E tra le idee donate al mondo dalla patria di Internet, non ha fatto eccezione quella di Chris Anderson, direttore della rivista «Wired», destinato a proporre una delle ipotesi più accreditate sul potenziale del Web, la coda lunga. La tesi, semplice e intelligente, è che la rete digitale, abbassando drasticamente i costi di distribuzione, stia trasformando un’industria culturale concentrata sugli hits, dedita allo sfruttamento intensivo dei grandi successi, in un sistema più elastico, fondato sulla valorizzazione delle nicchie di consumo. Nel cuore del ‘900, gli alti costi di esercizio costringevano la produzione culturale a investire su poche operazioni, su quel pugno di titoli che faceva il core business dell’industria discografica, o di quella letteraria e cinematografica: attraverso canali fluidi come Amazon, è ora possibile distribuire anche opere di scarso successo, che trovano una porzione di pubblico a cui destinarsi, una nicchia evolutiva in cui sopravvivere. Un pubblico non raccolto né localizzato, dato dall’insieme di pochissimi casi individuali, sparpagliati per il pianeta, indipendenti e ignari l’uno dell’altro, che però attraverso il Web è possibile raggiungere a costi molto contenuti: la distribuzione digitale può così illuminare la faccia nascosta della luna, e recuperare l’infinita serie di titoli che si agitano nei mercati minori, lontano dalle luci della celebrità e del successo. In apparenza, infatti, l’idea che la rete estenda la cittadinanza agli oggetti esclusi sembra agire per il decentramento, sottrarre autorità ai nodi egemoni, e attaccare la roccaforte dei monopoli della cultura. Eppure, malgrado la retorica sprigionata intorno alla teoria della coda lunga, il suo funzionamento non contraddice affatto le tendenze di concentrazione della ricchezza e dell’informazione: anzi, ne è uno sviluppo e una conferma ulteriore. Non è un caso, infatti, che lo sfruttamento della coda lunga non ha prodotto una proliferazione di nuovi…
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L’impronta ecologica

L’impatto delle comunità umane sugli ecosistemi terrestri
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Tra la terra e il cielo

La mistica femminile nella tradizione cristiana

Il 10 giugno 1310 sulla piazza di Grève, a Parigi, di fronte alle autorità civili e religiose e a un grande pubblico commosso, veniva bruciata come eretica, insieme al suo libro, la beghina Margherita Porete. Proprio il libro, lo Specchio delle anime semplici, era il motivo della condanna: a Margherita…

Il 10 giugno 1310 sulla piazza di Grève, a Parigi, di fronte alle autorità civili e religiose e a un grande pubblico commosso, veniva bruciata come eretica, insieme al suo libro, la beghina Margherita Porete. Proprio il libro, lo Specchio delle anime semplici, era il motivo della condanna: a Margherita null’altro si imputava infatti se non di aver scritto e diffuso, nonostante espressi divieti in proposito, un testo giudicato pericoloso, anzi ‘pestifero’ – anche se alcuni valenti teologi si erano espressi in senso contrario. Giunto fortunosamente fino a noi e attribuito correttamente a Margherita dall’erudizione di Romana Guarnieri, oggi lo Specchio delle anime semplici è pubblicato tra i classici del pensiero cristiano ed è concordemente…

Il 10 giugno 1310 sulla piazza di Grève, a Parigi, di fronte alle autorità civili e religiose e a un grande pubblico commosso, veniva bruciata come eretica, insieme al suo libro, la beghina Margherita Porete. Proprio il libro, lo Specchio delle anime semplici, era il motivo della condanna: a Margherita null’altro si imputava infatti se non di aver scritto e diffuso, nonostante espressi divieti in proposito, un testo giudicato pericoloso, anzi ‘pestifero’ – anche se alcuni valenti teologi si erano espressi in senso contrario. Giunto fortunosamente fino a noi e attribuito correttamente a Margherita dall’erudizione di Romana Guarnieri, oggi lo Specchio delle anime semplici è pubblicato tra i classici del pensiero cristiano ed è concordemente ritenuto uno dei vertici della spiritualità medievale. In esso compare chiaramente il tema dell’amore che, portato al suo limite estremo di grandezza, termina in quanto volontà e lascia emergere lo spirito. Il libro inizia infatti come e con un canto d’amore, di quell’amore nobile che ha nell’amor cortese la manifestazione più bella. L’amore del prossimo e l’amore di Dio vengono visti nella loro profonda affinità, in quanto siano vero amore, cioè carità, che si muove senza timore, senza desiderio di ricompensa, senza affezione neppure alle gioie spirituali – un tratto, quest’ultimo, che pone Margherita ben al di sopra dello psicologismo di tanta mistica, femminile e non, nella quale v’è invece attenzione alle ‘consolazioni’. Indifferente a tutto perché distaccata da tutto, l’anima nobile prende congedo dalla morale come dipendenza e vive in assoluta pace. Essa non ha mai tristezza perché non appartiene a se stessa, non desidera niente fuori di sé – come nessuna cosa creata entra nell’anima nobile – e la divina nobiltà non è data a chi permane nel desiderio e nel volere. In serrata sequenza si mostra poi la contraddizione cui va incontro l’amore in quanto tale. L’amore è infatti volontà, l’amore infinito vuole tutto, ma questo voler tutto è voler nulla, e dunque l’anima nobile, cioè l’anima che ama infinitamente, perde ogni volontà, si disappropria di se stessa e del proprio volere, tanto da poter paradossalmente affermare che chi vuole non ama,…

Giovanni Ottavio Bufalini

Principe di Belle Lettere
1709-1782

Caterino Cornaro della Regina

Convittore
1624-1669

Giovan Battista Ayroli

Convittore
1731-1808

Alfonso Varano

Principe di Belle Lettere
1705-1788
Citazione del giorno

Il libro di Giona è un libro unico nel suo genere e, assurto a esempio di linguaggio simbolico e universale, è divenuto il libro della teshuvà – pentimento, ritorno, risposta – per antonomasia.

Ritratto del giorno

Massimiliano Francesco Angelelli

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Dal passato

dal passato – Villaggio Regina Elena Messina (lastra FSC)

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Luoghi segreti e pratiche nascoste

La costruzione dell'eretico nel cristianesimo delle origini
Edizioni Dehoniane - Bologna, 2015
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Pompa pneumatica ad aria

Chiesa di San Carlo
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Filosofia e teatro

Il Simposio da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 8 – 10…

La nuova vita “green” del Direzionale Manfredini

In occasione del workshop di quest’anno, dedicato al tema dell’ambiente e organizzato dalla Fondazione San Carlo, i ragazzi della 4…

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La Giunta comunale diserta la funzione in Duomo per il Santo Patrono

Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di…

Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di oggi la redazione è stata sommersa da lettere di protesta delle dame della città e dei parroci delle diverse chiese. Nelle lettere si chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di rispondere dell’affronto dell’assenza di una rappresentanza comunale alla funzione solenne celebrata in Duomo ieri mattina; ad alimentare la protesta sono stati affissi manifesti per la città.

In realtà la decisione di non partecipare era stata presa dalla Giunta comunale già nei giorni precedenti, tanto che i consiglieri clericali avv. Bonetti, Bortolucci, Rizzatti, Giuseppe e Vincenzo Casoli e Amorth avevano presentato al sindaco, il giorno 27 gennaio, una interrogazione con…

Nella serata di ieri, 31 gennaio, festa di San Geminiano patrono della città di Modena, e ancora nella mattinata di oggi la redazione è stata sommersa da lettere di protesta delle dame della città e dei parroci delle diverse chiese. Nelle lettere si chiede al Sindaco e alla Giunta Comunale di rispondere dell’affronto dell’assenza di una rappresentanza comunale alla funzione solenne celebrata in Duomo ieri mattina; ad alimentare la protesta sono stati affissi manifesti per la città.

In realtà la decisione di non partecipare era stata presa dalla Giunta comunale già nei giorni precedenti, tanto che i consiglieri clericali avv. Bonetti, Bortolucci, Rizzatti, Giuseppe e Vincenzo Casoli e Amorth avevano presentato al sindaco, il giorno 27 gennaio, una interrogazione con la quale chiedevano conto dei motivi che hanno indotto la Giunta e il suo capo a deliberare il non intervento in duomo, interrompendo così una tradizione centenaria.

Quella sera stessa, riunitosi il Consiglio, ai firmatari dell’interrogazione ha risposto il Sindaco, Cav. Cesare Pagani, dicendo che “La Giunta Comunale è rispettosa di tutte le libertà e quindi anche di quella religiosa, ma non crede di dovere essa stessa adempiere a mansioni di carattere religioso e perciò ha deciso di astenersi dall’intervenire in Duomo. E’ convinta con ciò di adempiere ad obblighi che le sono fatti dalla sua qualità di autorità civica ed amministrativa. Null’altro deve aggiungere”.

Naturalmente la dichiarazione non ha…

Discorso sul conte Cav. Paolo Andreani

A queste giovani menti, a questi cuori che battono coi palpiti vigorosi della prima età, a queste attive, vivaci fantasie, parlate col linguaggio luminoso degli esempi, e raramente la parola…