La salvezza non è nella fuga da un mondo di sofferenza, ma nella ricerca tutta interiore verso l’illuminazione in questa vita.

Laboratorio duemilaventisei

Intuizioni sul futuro – 3

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Abbiamo chiesto ai partecipanti al laboratori di filosofia per adulti di condividere…

Argomenti / Centro culturale

Il governo della razionalità

Tecnica e politica nel mondo contemporaneo
In età moderna il governo in senso proprio, cioè parziale, scompare, sostituito da un diverso concetto, la sovranità, costruita attraverso la rappresentanza universale e il mandato libero, in vista della formazione di un ordine politico unitario, razionale e giuridificato, cioè costituito da leggi emanate dalla stessa sovranità. Da questa nuova…
In età moderna il governo in senso proprio, cioè parziale, scompare, sostituito da un diverso concetto, la sovranità, costruita attraverso la rappresentanza universale e il mandato libero, in vista della formazione di un ordine politico unitario, razionale e giuridificato, cioè costituito da leggi emanate dalla stessa sovranità. Da questa nuova costellazione concettuale trae la propria essenza, e i propri problemi, la democrazia moderna. Nella modernità il problema fondamentale del pensiero politico non è il governo (chi governa chi), ma determinare chi, perché, e con quali limiti, detenga il sommo potere legislativo. Se il modo classico di pensare alla politica consiste nel chiedersi quale sia la migliore forma politica e quali siano i “migliori” che possono…
In età moderna il governo in senso proprio, cioè parziale, scompare, sostituito da un diverso concetto, la sovranità, costruita attraverso la rappresentanza universale e il mandato libero, in vista della formazione di un ordine politico unitario, razionale e giuridificato, cioè costituito da leggi emanate dalla stessa sovranità. Da questa nuova costellazione concettuale trae la propria essenza, e i propri problemi, la democrazia moderna. Nella modernità il problema fondamentale del pensiero politico non è il governo (chi governa chi), ma determinare chi, perché, e con quali limiti, detenga il sommo potere legislativo. Se il modo classico di pensare alla politica consiste nel chiedersi quale sia la migliore forma politica e quali siano i “migliori” che possono e devono governare, i moderni, invece, non vogliono essere governati da “qualcuno”, per bene intenzionato o illuminato che egli sia. I moderni non si fanno governare dal guerriero, dal saggio, dal filosofo, dal nobile, dal prete, ma da se stessi, ciascuno uguale all’altro (e quindi fuori dalle tradizionali strutture castali e cetualcorporative), e tutti uniti da un potere generale e universale, che nasce da tutti, che rappresenta tutti, e che è valido erga omnes: ossia la sovranità. Tutto ciò nasce dal fatto che i moderni si pongono come problema politico principale non la qualità del governo o dei governanti ma la creazione di un ordine artificiale che garantisca unità e pace. Infatti la modernità politica – lo Stato – nasce dall’esperienza delle guerre civili di religione, che dimostrano che Dio non è più il fondamento adeguato della politica, e che quindi la Chiesa non può più pretendere, con la propria Auctoritas, il monopolio della verità; la modernità politica – lo Stato – è un impressionante spostamento del baricentro della politica verso il potere laico unitario e centralizzato. Lo Stato moderno non nasce democratico: anzi, la sua prima forma è lo Stato assoluto in alleanza – strumentale – con la Chiesa, e la sua prima logica…
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video del giorno

Tre pittori e la filosofia. Diego Velázquez, Caspar David Friedrich, Paul Klee

Discussione pubblica
Argomenti / Centro studi religiosi

Il bene del mondo

Armonia del cosmo e responsabilità individuale nella tradizione induista

L’opposizione assoluto/relativo conduce a una duplice visione dell’etica: una che chiamerei «verticale» e «spirituale», fatta di «conoscenza» o consapevolezza del Sé, che individua di conseguenza nell’ignoranza (avidya) il male, e una che chiamerei «orizzontale» e che riguarda i rapporti con gli altri uomini in seno alla società civile. La prima…

L’opposizione assoluto/relativo conduce a una duplice visione dell’etica: una che chiamerei «verticale» e «spirituale», fatta di «conoscenza» o consapevolezza del Sé, che individua di conseguenza nell’ignoranza (avidya) il male, e una che chiamerei «orizzontale» e che riguarda i rapporti con gli altri uomini in seno alla società civile. La prima visione è propria, in particolare, del samnyasa, ovvero dell’esperienza monastica di distacco dal mondo, nella quale riemerge il valore della singola persona di contro a quello della «casta», che caratterizza la vita sociale degli hindu; nella seconda l’etica assume un carattere «relativo», perché viene rapportata non tanto alla persona o alla coscienza individuale, quanto piuttosto alla funzione che ciascuno svolge nel contesto sociale, cioè alla…

L’opposizione assoluto/relativo conduce a una duplice visione dell’etica: una che chiamerei «verticale» e «spirituale», fatta di «conoscenza» o consapevolezza del Sé, che individua di conseguenza nell’ignoranza (avidya) il male, e una che chiamerei «orizzontale» e che riguarda i rapporti con gli altri uomini in seno alla società civile. La prima visione è propria, in particolare, del samnyasa, ovvero dell’esperienza monastica di distacco dal mondo, nella quale riemerge il valore della singola persona di contro a quello della «casta», che caratterizza la vita sociale degli hindu; nella seconda l’etica assume un carattere «relativo», perché viene rapportata non tanto alla persona o alla coscienza individuale, quanto piuttosto alla funzione che ciascuno svolge nel contesto sociale, cioè alla casta. Dal momento che gli uomini non sono uguali fra loro, la valutazione di un atto è condizionata dalla stima della funzione di chi lo compie e di chi lo subisce e il comportamento varia a seconda che l’azione umana sia rivolta a persone di pari dignità, oppure a superiori o a inferiori. Non solo, ma sulla via stessa del progresso spirituale gli obblighi morali mutano a seconda del livello spirituale che si è raggiunto.

Ma il dilemma fondamentale, per quel che concerne il comportamento etico, rimane quello fra «attività» (pravrtti) e «inattività» (nivrtti), fra l’agire nel mondo conformemente al proprio dovere di casta (dharma) e la completa rinuncia all’azione nella dimensione del moksa (la liberazione dal divenire); è il dilemma che si palesa come eterna tensione fra il desiderio (che comporta l’azione) e la rinuncia, fra l’ideale di una vita «ordinata» nel mondo che diviene e quello di un totale annientamento che è nel medesimo tempo totale pienezza. Il Mahabharata precisa, a questo proposito, che il dharma caratterizzato dalla pravrtti è stato stabilito per i capifamiglia, mentre l’altro dharma, caratterizzato dalla nivrtti, ha come obiettivo il moksa (XIII, 141, 76 e 80). La risposta forse più completa e articolata a questo dilemma è contenuta nella Bhagavad-gita. Pur sottolineando l’importanza della conoscenza e dell’amore devoto, questo testo sembra privilegiare proprio l’azione; ma si tratta di un’azione del tutto speciale, nella quale si risolve l’eterna…

Paolo Emilio Campi

Accademico dissonante
1729-1796

Filippo Guicciardi

Convittore
1704-1786

Giuseppe Campori

Principe di Scienze e Arti
1821-1887

Alfonso Varano

Principe di Belle Lettere
1705-1788
Citazione del giorno

Il fatto di avere fra le proprie rappresentazioni anche quella dell’Io eleva l’essere umano infinitamente al di sopra di tutti gli altri esseri viventi sulla terra.

Ritratto del giorno

Leonardo Salimbeni

Principe di Scienze
1829-1889
Dal passato

Porta Etrusca di Urbino, primi del Novecento (lastra FSC)

Le Pubblicazioni

Piccole ragioni

Filosofia con i bambini
Franco Cosimo Panini - Modena, 2012
Il Patrimonio

Cornice

Cappella dei convittori
1812-1837

Filosofia e teatro

Il Simposio da Platone, mise en espace, ERT − Emilia Romagna Teatro Fondazione e Fondazione San Carlo, 8 – 10…

Il Dialogo sopra i due massimi sistemi diventa graphic novel!

Quest’anno i ragazzi degli Istituti Superiori Secondari che hanno partecipato alla quarta edizione del workshop organizzato dalla Fondazione San Carlo…

Dai social
Dal Passato
Dal Passato

Raccolta di fondi per le famiglie dei feriti e caduti della guerra Italo-Turca

Dalla redazione – Nella giornata di ieri, lunedì 4 dicembre, agli alunni delle scuole medie della città è stata concessa…

Dalla redazione – Nella giornata di ieri, lunedì 4 dicembre, agli alunni delle scuole medie della città è stata concessa una giornata di vacanza per intraprendere una passeggiata a scopo benefico. I ragazzi hanno percorso le vie cittadine per raccogliere fondi destinati alle famiglie dei giovani soldati feriti o caduti nella guerra in corso contro l’Impero Ottomano per la conquista dei territori libici della Tripolitania e della Cirenaica. La raccolta ha avuto un successo insperato, con il raggiungimento della ragguardevole somma di L. 3.500.

Questa raccolta è un ulteriore attestato di vicinanza alle famiglie dei soldati e si inserisce nell’ambito delle iniziative promosse dall’attivissimo Comitato cittadino istituito esattamente un mese fa, nel giorno della festa di S. Carlo (4 novembre),…

Dalla redazione – Nella giornata di ieri, lunedì 4 dicembre, agli alunni delle scuole medie della città è stata concessa una giornata di vacanza per intraprendere una passeggiata a scopo benefico. I ragazzi hanno percorso le vie cittadine per raccogliere fondi destinati alle famiglie dei giovani soldati feriti o caduti nella guerra in corso contro l’Impero Ottomano per la conquista dei territori libici della Tripolitania e della Cirenaica. La raccolta ha avuto un successo insperato, con il raggiungimento della ragguardevole somma di L. 3.500.

Questa raccolta è un ulteriore attestato di vicinanza alle famiglie dei soldati e si inserisce nell’ambito delle iniziative promosse dall’attivissimo Comitato cittadino istituito esattamente un mese fa, nel giorno della festa di S. Carlo (4 novembre), per volere del nostro Sindaco. Il Comitato riunisce alcuni dei nostri più illustri cittadini fra i quali emerge il prof. avv. Pio Sabbatini, Consigliere del Collegio Convitto San Carlo. Nella seduta del giorno 17 u. s. l'avvocato Sabbatini ha spronato all’offerta il Consiglio stesso e gli alunni delle scuole pareggiate del prestigioso istituto cittadino, anche in quel caso con la raccolta di una somma considerevole. 

Questi risultati non devono stupire. La percezione popolare del conflitto, scoppiato il 29 settembre, è stata evidente nella giornata dedicata anche quest’anno ai festeggiamenti per il genetliaco del nostro Re, il giorno 11 novembre. Durante il concerto tenuto dalla Banda municipale e dalla Banda…

Per fare un tavolo ci vuole… un nome!

«I limiti del mio linguaggio sono i limiti del mio mondo», ci ha insegnato il filosofo austriaco Ludwig Wittgenstein. Da questa riflessione nasce il laboratorio di filosofia con i bambini…